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Trento: inaugurato il centro Mente/Cervello

Redazione Controcampus 15 Marzo 2007
R. C.
19/03/2024

Interdisciplinare, innovativo, internazionale e competitivo: il nuovo Centro interdipartimentale Mente/Cervello (CIMeC) inaugurato oggi pomeriggio a Interdisciplinare, innovativo, internazionale e competitivo: il nuovo Centro interdipartimentale Mente/Cervello (CIMeC) inaugurato oggi pomeriggio all’Università di Trento sarà un vero e proprio “teaching hospital” sul modello dei centri di ricerca più avanzati in tutto il mondo, dove l’attività scientifica si coniuga ad una marcata vocazione didattica.

Ma il Centro, che ha oggi ufficialmente presentato i suoi laboratori di ricerca (di Neuroimmagine funzionale) a Mattarello di Trento (via delle Regole, 101), potrà offrire sviluppi interessanti anche per la collettività, sia a livello locale che nazionale. L’erogazione di servizi clinici e diagnostici, in stretta sinergia con il sistema sanitario, si affiancherà alle attività di ricerca all’avanguardia nel campo delle neuroscienze e alla formazione degli operatori. Il nuovo Centro, che ha la sua sede amministrativa a Rovereto a Palazzo Fedrigotti, studierà il funzionamento del cervello umano attraverso l’analisi delle sue caratteristiche funzionali e strutturali.
Promosso dal Laboratorio di Scienze cognitive, il primo ad occuparsi di neuroscienze a Rovereto, e dai i dipartimenti di Scienze della cognizione e della formazione, Fisica e Information and Communications Technology dell’Ateneo, il nuovo centro è guidato dal professor Alfonso Caramazza, rientrato appositamente da Harvard dove era docente di Psicologia e dirigeva il Neuropsycology Cognitive Laboratory. Il centro si compone di vari laboratori di ricerca clinica e di base, di una scuola internazionale di dottorato in Cognitive and Brain Sciences.
La cerimonia di inaugurazione, che si è tenuta nel pomerigio, ha visto gli interventi del presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, del presidente dell’Università degli Studi di Trento, Innocenzo Cipolletta, del rettore Davide Bassi, e del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Mario Marangoni. “Questa inaugurazione di oggi – ha sottolineato il rettore Bassi nel suo indirizzo di saluto – rappresenta per noi un nuovo di partenza, dopo tutte le scelte difficili e le sfide affrontate e vinte, che hanno portato alla costituzione del centro. Desidero esprimere un ringraziamento sentito alla provincia autonoma e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto che hanno creduto in questo progetto e che ci hanno accompagnato e sostenuto in questi anni. La nascita di un centro di riabilitazione a Rovereto sarà solo uno degli obiettivi futuri di sviluppi e delle sfide che ci attendono nel prossimo futuro”.
Una scommessa, quella della nascita del nuovo centro, sulla quale si è scommesso molto anche a livello provinciale. “Il centro – ha detto Dellai intervenendo alla cerimonia – rappresenta una delle migliori testimonianze di come il Trentino nella sua interezza abbia deciso di investire in conoscenza e qualità.” Dellai ha inoltre evidenziato la natura interdisciplinare del centro e la marcata vocazione internazionale (a cominciare dalla chiamata del professor Caramazza), come garanzie di durata e di successo per la nuova iniziativa scientifica che, in futuro, potrà aprirsi anche a nuove interessanti collaborazioni con le tante e diverse componenti (dalla sanità alla ricerca) che animano il nostro territorio.
Parole di orgoglio per l’apertura del centro sono state espresse anche da Mario Marangoni per una sfida che inizialmente si presentava ricca di insidie e avvolta da un certo scetticismo. “Sono lieto di assistere alla nascita di un’iniziativa che si distinguerà per eccellenza e innovazione, anche e soprattutto perché riguarda un settore di ricerca, quello degli studi sul cervello, che rappresenta l’ultima frontiera in fatto di ricerche sul corpo umano.”
Al termine dei saluti, il direttore del CIMeC, Alfonso Caramazza, ha illustrato le caratteristiche principali del centro e le attività svolte per lo studio del funzionamento del cervello umano, attraverso l’analisi delle caratteristiche funzionali, strutturali e fisiologiche, sia allo stato normale che patologico. A seguire, gli ospiti sono stati accompagnati a visitare il Laboratorio di neuroimmagine funzionale (LNiF), cuore operativo del centro, e le strumentazioni di neuroimmagine all’avanguardia che vi sono custodite, tra cui un macchinario per la risonanza magnetica, unico in Italia per il suo campo (4 tesla). Il Laboratorio è dotato inoltre di ulteriori apparecchiature tecnologicamente avanzate (Tac, raggi X, workstation, computer cluster) necessarie alla conduzione delle ricerche e all’elaborazione dei dati.
In occasione dell’inaugurazione del Centro è stato inoltre promosso nelle giornate di ieri e oggi al MART di Rovereto un convegno scientifico internazionale dal titolo “The Mind/Brain Sciences in the 21st Century”, che ha richiamato in città studiosiu ed esperti di neuroscienze da tutto il mondo.

Il nuovo CIMeC
Obiettivo dell’attività di ricerca del centro è quello di creare a Rovereto un punto di riferimento d’eccellenza per chi si occupa di neuroscienze e che sia in grado di attrarre ricercatori dal mondo intero. La scelta di una figura così prestigiosa alla direzione del centro, come il professor Caramazza, ha già dato i primi risultati, richiamando a Rovereto ricercatori competenti, italiani e non, dall’eccellente curriculum e provenienti per lo più dall’estero.
Il centro si occuperà di indagare il funzionamento della mente e del cervello dell’essere umano. Su questo interrogativo affascinante si concentrano da secoli la riflessione e il lavoro di ricerca di intellettuali e studiosi. Soltanto negli ultimi decenni, però, i grandi progressi raggiunti in campo scientifico e tecnologico hanno reso possibile l’osservazione del cervello mentre esegue semplici compiti, come leggere un libro, ragionare su un problema matematico o scegliere quale comportamento morale adottare. Oggi è possibile indagare scientificamente l’organo sede delle nostre più alte facoltà e comprenderne il funzionamento.
Questa indagine, procedendo a diversi livelli, coinvolge contemporaneamente discipline diverse, un tempo separate, quali matematica, fisica, informatica, ingegneria, oltre a psicologia, biologia, neurofisiologia, neuroscienze cognitive. Da qui la natura interdisciplinare del CIMeC, che si pone l’obiettivo di indagare, in particolare, i correlati neurali del comportamento, sfruttando le diverse tecniche di indagine per l’anatomo-fisiologia del sistema nervoso e le strumentazioni di cui dispone per la neuroimmagine.
Ma quali potranno essere le applicazioni concrete degli studi condotti dai ricercatori del centro? Molte sono le opportunità che potranno aprirsi nel campo della diagnostica. Ad esempio potrebbe essere possibile prevedere in anticipo la reazione (e quindi i potenziali rischi) per il cervello di un paziente che deve essere sottoposto a impianto coclearie, oppure valutare l’impatto di un farmaco sul cervello ancora prima della sua somministrazione. O anche, guidare il neurochirurgo con maggior sicurezza in preparazione di un intervento al cervello. Le frontiere della ricerca in questo settore potrebbero anche spingersi fino a decodificare gli stati mentali di un soggetto o, partendo dall’analisi delle aree attivate nel cervello, ricostruire gli stimoli che le hanno generate (al contrario rispetto a quanto è stato osservato finora).
Sfide e opportunità che potranno affrontare al CIMeC i 21 docenti, 5 post-doc, 6 tecnici nelle strutture a Mattarello e 5 a Rovereto, i 4 membri dello staff amministrativo, oltre ai 14 studenti impegnati da novembre nel corso di dottorato. Un centro che si distingue anche per la capacità di reclutamento a livello internazionale, adeguata agli standard più severi dal 2006 sono stati assunti al Cimec otto ricercatori, quattro dei quali sono stranieri e due italiani richiamati dall’estero: Dei cinque post-doc attualmente in forza al CIMeC, tre sono stranieri e due italiani rientrati dall’estero.
A Rovereto hanno sede presso Palazzo Fedrigotti i laboratori per lo studio del comportamento e l’unità di ricerca “Language, Interaction and Computation Laboratory”, che si occupa delle interazioni uomo/macchina, combinando metodi computazionali e cognitivi e avvalendosi di avanzati metodi informatici.
La ricerca clinica si svolge nel centro di riabilitazione neurocognitiva – la prossima unità del Cimec ad essere avviata – che fornirà servizi ai cittadini in collaborazione con l’Azienda provinciale per i servizi sanitari (APS). Il Centro si affiancherà, infatti, alle strutture riabilitative esistenti nel territorio, attivando un day hospital dedicato alla diagnosi e al trattamento dei disturbi cognitivi, linguistici e motosensoriali in soggetti cerebrolesi adulti.
È proprio l’integrazione tra le ricerche compiute in tutti questi ambiti, nel campo delle neuroimmagini, dei modelli computazionali e del comportamento, che rende il centro di neuroscienze di Rovereto unico in Italia e presto anche competitivo a livello internazionale.

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. 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Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto