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I “vestiti nuovi” dei classici: Resident Evil 4 HD

Redazione Controcampus 25 Settembre 2011
R. C.
15/12/2024

La grande diffusione delle console di ultima generazione ed il supporto fornito dai rispettivi network on line (Xbox Live per la Xbox 360 e PSN per la PS3) stanno dando nuova linfa ad aree fino a poco tempo fa trascurate dell’industria del videogico, oltre a creare, in certi casi, filoni interamente nuovi: la pratica delle riedizioni in alta definizione di videogiochi classici relativi in genere ad un passato piuttosto recente, è strettamente legata a queste strutture, dal momento che la distribuzione digitale consente alle aziende di raggiungere la quasi totalità dei potenziali acquirenti a costi molto ridotti rispetto alla consueta distribuzione fisica, dando modo alle aziende stesse di sperimentare con meno timore rispetto al passato.

Inoltre, nell’ambito dei videogiochi, le grosse case avevano sempre fatto notare come il loro profitto fosse tutto concentrato nella pubblicazione del titolo, a differenza di quanto accade nell’industria cinematografica, in cui i profitti vengono registrati in occasione dell’uscita del film in sala, poi all’uscita per l’home video, e ancora per l’uscita televisiva: le rimasterizzazioni in alta definizione permettono all’azienda di avere ulteriori profitti da un gioco che ha esaurito il proprio successo, dando inoltre la possibilità a chi ha già giocato il titolo di rivederlo in veste più moderna ed alle nuove generazioni di avere un approccio “morbido” con giochi del passato.

Dunque, la lista della “seconda giovinezza” comincia ad annoverare nomi di serie rilevanti: Serious Sam, Prince of Persia, Splinter Cell, e da pochi giorni anche Resident Evil. Per quanto riguarda quest’ultima serie, è uscita in Giappone la cosiddetta Biohazard Revival Selection che contiene i remake di Resident Evil 4 e Resident Evil: Code Veronica; per quanto riguarda Europa ed America, invece Code Veronica è atteso per il 27 Settembre, mentre RE 4 è da alcuni giorni disponibile per l’acquisto a 19.99€ su Xbox Live e PSN (10€ per gli abbonati a Playstation Plus).

La serie Resident Evil ha goduto di successo internazionale di pubblico e critica sin dal capitolo di esordio (1996) che aveva contribuito alla legittimazione del genere del survival horror, con alcuni stilemi che la serie ha portato con sé per più di un lustro: personaggi 3D con minuziosi fondali bidimensionali, progressione per inquadrature fisse, sistema di controllo e combattimento un po’ legnoso, bilanciamento tra combattimento, esplorazione ed enigmi, orrore dispensato secondo le logiche tipiche del cinema splatter, con apparizioni improvvise di zombie ed altre letali aberrazioni.

Il quarto episodio della serie Capcom inizia ad essere progettato nel 1999, quando il creatore della serie, Shinji Mikami, incarica Hideki Kamiya di realizzare il nuovo episodio: Kamiya pensa ad un protagonista dai poteri sovrumani, combattimenti furiosi, ed una telecamera dinamica, che possa accentuare l’eroismo del protagonista. Non passa troppo tempo prima che Mikami decida che lo sviluppo non sta andando nella direzione giusta: il progetto di Kamiya verrà però continuato con il titolo Devil May Cry, destinato a diventare un altro brand di enorme successo.

Con il ruolo di “Director” ora affidato a Hiroshi Shibata, lo sviluppo ricomincia da capo: si pensa di recuperare il protagonista maschile di Resident Evil 2, Leon Kennedy, e di mettergli contro un nemico in forma di nebbia (questa versione è infatti detta fog version). Tuttavia Mikami ritenne la minaccia da affrontare in questo capitolo troppo poco tangibile, per la serie, e decise di ricominciare da capo lo sviluppo, quando la fog version era giunta circa al 40% di completamento.

L’idea successiva (Hallucination Biohazard 4) prevede che il protagonista venga infettato all’inizio della vicenda narrata da un virus che gli causa delle allucinazioni contro le quali deve battersi. L’approccio è maggiormente psicologico rispetto agli altri episodi della serie, ma può funzionare: tuttavia l’impianto generale di gioco, ancora ripreso da inquadrature fisse (sebbene in questa versione la visuale passasse a over the shoulder in fase di mira) porta Mikami a decidere ancora una volta di interrompere lo sviluppo e ricominciare daccapo, prendendo egli stesso le redini del progetto, sottoposto a grande pressione da parte dello studio che pretende, completato a breve, un gioco che incassi tanto, in modo da recuperare tutto il denaro speso in fase di sviluppo.

Nel Gennaio 2005 Resident Evil 4 vede finalmente la luce. Di cosa si tratta? La trama vede Leon Kennedy in Europa per conto del governo americano, sulle tracce della figlia del Presidente rapita da una misteriosa setta; non tarderà a trovarsi a contatto con i cosiddetti “Ganados” contadini ed abitanti di piccoli villaggi infettati da un parassita che li assoggetta ad una volontà comune, decisamente più veloci ed intelligenti degli zombie degli scorsi episodi; la telecamera è piazzata alle spalle del protagonista e in fase di mira passa in semisoggettiva, con un mirino laser che semplifica molto i combattimenti. Le ambientazioni sono ora in pieno 3D, perlopiù all’aperto, e l’interazione con esse è immediata e totale: con l’uso di un solo tasto si può aprire porte, scavalcare steccati, saltare attraverso finestre, eccetera, senza dimenticare i filmati di intermezzo anch’essi interattivi.

Insomma, Resident Evil 4 è stato un concentrato di novità, radicale e coraggioso cambiamento della formula proposta fino a quel momento (operato nel momento giusto, quando la serie cominciava a mostrare degli acciacchi, ma prima di indulgere sul decadimento con altre decine di episodi), fonte di ispirazione importante per l’intero genere action-adventure in terza persona di ultima generazione.

Inizialmente uscito in esclusiva per Nintendo Gamecube, RE4 passò poi su PlayStation 2, PC e Nintendo Wii, in questo caso con controlli rivisti per il Wiimote. Nonostante il cambio di rotta, che pure ha lasciato tanti fan con l’amaro in bocca, RE4 ha venduto più che bene, con oltre tre milioni di copie solo per le iniziali versioni per Gamecube e PS2.

Ora, dunque, questo “instant classic” approda su Xbox 360 e PS3, e c’è da dire che le prime opinioni sulla versione HD non sono tanto lusinghiere: è da molti notato come la grafica sia stata portata a 1080p solo grazie ad un massiccio upscaling operato sulla versione Gamecube, con il risultato sia di texture spesso pastose, sia di un framerate a tratti zoppicante. Per quanto riguarda il resto, il gioco è esattamente lo stesso di sei anni fa, con l’unica aggiunta dei “trofei”, obiettivi particolari che, se raggiunti nel corso del gioco aumentano il punteggio personale del giocatore; nessuna modifica è stata operata per aggiornare dettagli del gioco agli standard odierni, come una nuova mappatura dei tasti oppure la selezione rapida degli oggetti, che poteva evitare di ricorrere al menu di pausa per selezionarli.

Poteva dunque, e meritava di essere migliore, questa riedizione: chi non ha mai giocato a RE4 e possiede una Wii può puntare verso quella versione, anche per dare un senso all’acquisto di quella console che è ora a prendere polvere in salotto accanto ad una copia di “Wii Sports”; per tutti gli altri che si sono persi RE4 a suo tempo oppure hanno cominciato a giocare più di recente, questa versione HD resta comunque un ottimo approccio per godersi un prodotto ancora enormemente coinvolgente ed allo stesso tempo capire da dove vengono un po’ dei tratti fondamentali del videogioco moderno.

Pasquale Parisi

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. 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