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Le Tre Rose Di Eva 2. Anticipazioni le tre Rose di Eva svelate da Karin Proia. Video Puntate

Redazione Controcampus 15 Settembre 2013
R. C.
12/12/2024

 La poliedrica Karin Proia incontra Controcampus raccontando in un'esclusiva intervista i miti e retroscena del suo lavoro: le indiscrezione sulle prossime puntate di Le tre rose di Eva 2 Le Tre Rose Di Eva 2.

Anticipazioni le tre Rose di Eva svelate da Karin Proia. 

Oggi Karin Proia è soprattutto Marzia della seguitissima Fiction Le tre rose di Eva 2.

Ma Karin Proia è stata ed è anche tanto altro.

Quale aspetto della tua carriera ti ha fatto sentire più realizzata o ti entusiasma tuttora di più?

“Certo, sono Marzia soprattutto adesso, anche se una sera c’è stato un incrocio magico perché contemporaneamente ero su canale 5 con Le tre Rose di Eva ma anche sulla Rai 2 con “Ombrelloni”. Non mi piace essere soltanto una cosa. Due cose ovviamente completamente diverse, con un pubblico diverso in quel caso. Le tre rose di Eva è una serie lunga, un melodramma noir pieno di colori e quindi visto da un pubblico più ampio. La cosa che mi ha entusiasmato di più, senza dubbio “Boris”. Io farei quello tutto la vita ma purtroppo non si può fare. In quel personaggio mi trovavo molto a mio agio. Un personaggio caricatura studiato apposta per me. Perciò divertente. Anche se gli autori cercavano di essere “troppo”, in realtà non lo erano mai abbastanza perché il più delle volte la realtà superava il copione.”

Karin Proia oltre che per Le Tre Rose Di Eva 2 è conosciutissima per il tormentone pubblicitario di una nota bibita e la famosa frase ormai sulla bocca di ognuno all’occorrenza “anto, fa caldo!” Quanto è stato importante per te essere testimonial di uno spot che ha avuto cosi tanto successo?

“Anche io ogni tanto dico nel mio quotidiano “Antò, fa caldo” quasi dimenticando di esserne l’interprete. Anche se non era il mio primo spot. Infatti, era già il terzo. Il primo l’ho girato da giovanissima ed è anche abbastanza ricordato ed è quello ambientato in una caserma per un noto brand di formaggi che è stato comunque un tormentone; mentre un altro per una casa farmaceutica. Sono stata contenta di essere stata scelta per quello spot perché era divertente. Anche per l’estero ho girato diversi spot. Devo dire che da attrice mi ha sempre molto divertito fare spot, al contrario di tanti altri miei colleghi attori. Anche perché mentre nei film il più delle volte non puoi dire di no, la pubblicità ti consente di scegliere e magari anche di dire di no. Nelle pubblicità ho sempre scelto io.”

Karin Proia

Karin Proia

Conosciuta soprattutto dai giovani per la partecipazione alla serie “Boris”. “Chi ha sparto il conte?”, “te sto a parlá di sensualità no de sarsicce!” o “a devi da”, solo per ricordare qualche puntata tra le più divertenti per tanti giovani appassionati della serie. Quanto ti ha divertito interpretare quel ruolo? 

“Il personaggio si chiama come me non a caso perché la parte, il personaggio è improntato proprio su di me. Quando mi hanno chiamata prima di scrivere, mi hanno proprio chiesto “Karin possiamo scrivere un personaggio su di te?” Quindi il personaggio è proprio per me, scritto su di me e per me e questo è valso anche per gli altri attori coinvolti, come Sermonti o Pannofino. Gli autori hanno giocato proprio sulle peculiarità dell’attore. Hanno cercato non la personalità, ma le caratteristiche proprio dell’attore. Io per esempio sono una persona molto immediata e hanno pensato di giocare su quest’aspetto facendomi dire di tutto: pertanto io sembravo sempre naturale nonostante un copione scritto. I personaggi sono proprio dedicati agli attori ed è questo il bello. Io ricordo quando ho letto i primi copioni, scritti sulla mia persona, mi son detta: “Oddio, mi vedono proprio così!” Lavorando poi mi sono comunque ritrovata nell’approccio e nella mia impostazione anche come persona, al di la del “romanaccio”!

Mettendo a confronto le due esperienze Le Tre Rose Di Eva 2 e Boris: ti sentì più poliziotta o più una rosa?

“Mi sento una regista mancata. Dopo i corti, ora sto provando a fare un lungo. É comunque dura perché sono ormai conosciuta come attrice e come regista ancora non ho credibilità. È anche un periodo di crisi perciò ancora più difficile. Oggi gli investitori tendono a preferire “il sicuro” piuttosto che andare su un debutto. E poi c’è questa convinzione in Italia che se sai fare i corti non è detto che tu possa essere in grado di fare dei lunghi perché sono due modi diversi di lavorare. Posso essere anche in parte d’accordo ma non è sempre così.”

Sicuramente la crisi, ma c’è anche da dire che manca l’Italia di una vera e propria cultura dei cortometraggi, sei d’accordo?

“Si, ma in realtà manca anche una cultura vera sui lunghi. Se tu vai a vedere i registi che hanno fatto la storia del cinema, hanno fatto numerosissimi film. Non certo si può dire che ogni film sia da considerarsi un capolavoro. Vedi Ingmar Bergman: lui ha fatto centinaia di film ma i film che possono essere definiti capolavori alla fine sono pochi. Mentre in Italia, se ti va bene il primo film, ti permettono di fare un secondo. Se poi quest’ultimo “toppa” non farai di certo un terzo. C’è poca produzione in generale. Secondo me bisogna in Italia produrre di più e abituare il pubblico a costruirsi una cultura del cinema e ad avvicinarlo ad un genere di cinema diverso, magari anche sfruttando il prezzo del biglietto rendendolo più basso, in modo che il pubblico possa andarci più spesso e vedere anche film diversi e meno di massa o da grande sala. Come avviene già in piccolo nelle grande città, dove ci sono delle sale che proiettano film più di nicchia. Quindi occorrerebbe anche dare la possibilità di scegliere di più cosa vedere al cinema. I gusti quindi si farebbero più vari e diversificati.”

Karin Proia

Karin Proia

Occorrebbe creare anche una cultura del cinema proprio del cinema italiano, dato che rispetto al cinema oltre oceano è sempre stato un po’ in ombra?

“Si. Ed è un peccato perché in Italia abbiamo tanti registi bravi e importanti come Sorrentino che è un talento tutto italiano ed è assurdo che a produrlo siano i francesi. Tornatore, tanto per fare un altro nome. Bisogna rivedere tanti aspetti del mondo del cinema sia nella produzione che nella fruizione. Un’altra cosa assurda è per esempio l’incentivo statale che lo Stato oggi riconosce ai cinema che fanno più incassi.”

Bulli e pupe e non è la Rai: rifaresti le stesse scelte? 

“Ma sì, l’unica cosa che non rifarei nella vita è di rinunciare alla partecipazione a un programma di Celentano. Ho fatto questo errore di rifiutare. Un errore di gioventù.”

Quali altre sorprese ha in serbo Karin Proia per il futuro?

“Voglio fare tante cose per me. Diciamo che il mio lavoro di attrice lo faccio per gli altri. Lo faccio ovvio anche per guadagnare, ma, quando fai questo mestiere, in sostanza, ti metti nelle mani degli altri. Invece mi piacerebbe fare qualcosa per me. Ho già un po’ di progetti in mente, come quello già anticipato della regia. Già questa estate ho portato in scena uno spettacolo con la mia regia. Spero sicuramente in un lungometraggio. Purtroppo è un brutto periodo per gli investitori del cinema.”

Novità su Boris? C’è una nuova stagione che “bolle in pentola”?

“Stiamo cercando gli autori a scriverci la quarta serie ma non so se riusciremo a convincerli.”

Un anticipazione sulle prossime puntate di Le Tre Rose di Eva 2 direttamente da una delle protagoniste…

“Preparatevi perché succederà di tutto nelle prossime puntate di le tre rose di Eva 2. Tanto è vero che leggendo i copioni, non bisognava distrarsi mai perché bastava saltare un paio di pagine per perdere il filo della storia. Ci si augura pertanto che anche il pubblico non perda il filo restando ben saldi e attaccati alla trama. Tutta da seguire soprattutto se piacciono gli intrighi!”

Segui le puntate e guarda i video di Le Tre Rose Di Eva 2

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto