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Conoscere se stessi e raggiungere obiettivi: come conoscere se stessi

Redazione Controcampus 13 Febbraio 2015
R. C.
04/12/2024

Ambizione, desiderio di crescita e di farcela in un progetto, a scuola, all'università, nel lavoro e nella vita.

Ma come fare? La prima regola è conoscere se stessi per raggiungere obiettivi

Come fare per essere bravi a scuola o all’Università? Come si à a prendere ottimi voti, a superare gli esami, a dare il massimo risultato negli studi e sul lavoro sfruttando al meglio le proprie capacità?

A tutto questo da oggi ci pensa Arak, una guida, un manuale, Il Libro per conoscere se stessi e raggiungere obiettivi facilmente ed efficacemente.

Ma come conoscere se stessi veramente? come sapere qual’è il nostro potenziale? A spiegarcelo è Stefano Tassone Life Coach e autore del “Il Segreto di Arak“. 

Un manuale di crescita personale pratico e di facile lettura per conoscere se stessi, trovare strategie concrete in grado di fornire risposte alle principali domande che chiunque, almeno una volta nella vita, si pone.

Chi sono? Cosa sono? Cosa voglio dalla vita? Come posso migliorare la mia vita? Come sprigionare energia? Come raggiungere obiettivi? Come essere felice? Queste sono solo alcune delle domande alle quali troverete risposta nel manuale di crescita personale Il segreto di Arak – Chi sei e cosa vuoi realmente.

L’autore Stefano Tassone è un affermato Coach e Formatore, che in oltre 10 anni di lavoro sul campo ha formato oltre 22.000,00 persone. Il suo libro rappresenta una vera e propria guida per conoscere se stessi e per esprimersi meglio. Il Life Coach Stefano Tassone ci svelerà concrete strategie per capire come usare utilizzare il proprio potenziale e per raggiungere gli obiettivi che più ci stanno a cuore.

Abbiamo raggiunto l’autore per capire meglio da cosa sia nata l’idea del suo manuale di crescita personale per conoscere se stessi e raggiungere gli obbiettivi.

Come conoscere se stessi e come raggiungere obbiettivi: chi è Arak

Il Segreto di Arak - il libro per conoscere se stessi

Il Segreto di Arak per conoscere se stessi

Cos’è il segreto di Arak eperchè questo titolo? Qual è questo segreto? Cono conoscere se stessi?

“Il titolo ha l’obiettivo di invitare subito il lettore a chiedersi: Chi sono? Cosa sono? Cosa voglio dalla vita?

Ho pensato fosse interessante incuriosire il lettore su quanto potesse trovare all’interno del libro. Arak è un essere umano. E come tutti gli esseri umani arriva un bel giorno a confrontarsi con il senso della vita. Posso dire che Arak scopre che è possibile superare convinzioni limitanti, fare chiarezza tra i valori verso cui tendere, capire quali siano le cose importanti nella sua vita, liberarsi dal condizionamento pressante di chi sta intorno a lui”

Il libro “Il Segreto di Arak” è fatto sopratutto da domande da porsi. Tra le prime: “Chi sei?”. A tuo parere, quanti oggi riescono davvero ad avere l’effettiva percezione di se stessi realistica e non condizionata da ciò che pensano gli altri?

“Credo che siano poche le persone in grado di avere una percezione di loro stesse autentica e scevra da influenze altrui. La stragrande maggioranza di persone, nel pensare a loro stesse, si basa su ciò che gli altri pensano. E, in una certa misura, ciò non è sbagliato. Ciascuno di noi è al contempo ciò che solo lui percepisce di se stesso e ciò che riceve come feedback da chi lo circonda. Il punto saliente è imparare a sposare armonicamente le due cose. Spesso siamo troppo condizionati da ciò che gli altri pensano di noi.”

Conoscere se stessi e scegliere chi voler essere per Stefano Tassone

Nel tuo libro parli della libertà di poter scegliere sempre chi voler essere e cosa poter fare. Il più delle volte le persone sono abituate a credere all’impossibilità di tale libero arbitrio. Com’è possibile eliminare questo scetticismo e aiutare a riconquistare questa libertà di scelta e azione che spesso viene dimenticata?

Stefano Tassone

Stefano Tassone

“E’ vero, molto spesso le persone dimenticano di essere dotate di libero arbitrio e di poter quindi decidere e programmare le proprie scelte. Può sembrare strano ma in buona sostanza si tratta, come anticipato nella risposta precedente, di riscoprire il piacere di creare nuove abitudini. Spesso le persone sono solo abituate “male” a pensare in un certo modo e quindi ad agire di conseguenza. Il mio obiettivo è invece quello di “riprogrammare” il modo di pensare e di agire. Chi pensa di non avere libero arbitrio si comporta in un certo modo, ricalcando le orme di qualcuno che l’ha influenzato.”

È un dato di fatto che in molti siano portati a pensare “Non posso, non ci sono le condizioni, è troppo tardi, è impossibile”. Spesso si vive convinti che l’opportunità di cambiamento dipenda più dagli altri che da se stessi. Come uscirne fuori?

“Qualsiasi cosa crediamo vera, giusta, opportuna lo diventerà… E’ la classica profezia che si auto avvera… Ci si convince di una certa cosa e poi, consciamente e inconsciamente, ci si comporta in maniera tale da dimostrare vero ciò di cui ci si è convinti. Quindi, se si pensa che si possa cambiare solo grazie al verificarsi di determinati fatti esterni si rimarrà passivi ad attendere tali eventi.”

Tra le righe del tuo libro una frase: “sei una creatura unica, che se adeguatamente valorizzata, dischiude infinite possibilità di realizzazione”. Quale dovrebbe essere la fonte di questa valorizzazione?

“Per poter valorizzare noi stessi, dobbiamo scoprire innanzitutto come fare a superare gli ostacoli che ci impediscono di capire chi siamo, cosa ci piace, cosa vogliamo. La società è disseminata di persone e gruppi di potere che hanno i loro interessi a manipolare il più grande numero di persone per convincerlo a fare certe scelte; quindi l’essere umano, senza adeguati filtri percettivi, finisce per diventare succube di tali condizionamenti.”

A chi intende rivolgersi il tuo scritto? A chi hai pensato come tuo lettore tipo quando hai deciso di pubblicarlo?

“Credo che il mio libro sia adatto a chiunque. Tutto ciò che ho scritto si basa sulla mia concreta esperienza in aula e in sessioni di coaching effettuate con le più svariate tipologie di persone: da studenti a venditori, da manager ad imprenditori, da docenti a sportivi… L’ho volutamente scritto in modo semplice, con esempi concreti e linguaggio chiaro, proprio per dare a qualsiasi lettore la possibilità di fare suoi concetti, ragionamenti e strategie.”

Come conoscere se stessi per Tassone

Come conoscere se stessi per Tassone

Nelle ultime pagine de “Il segreto di Arak” parli di “Life Imagineering”. Di cosa si tratta?

“Il nome Life Imagineering™ nasce dalla fusione di “imagination” and “engineering”. Dunque, rimanda all’idea di poter utilizzare sia la capacità creativa (immaginazione) sia quella progettuale del nostro cervello per “riprogrammare” la propria vita. In buona sostanza l’obiettivo di questa metodologia è consentire alle persone di crearsi una vera e propria Vision per il loro futuro. Il presupposto di partenza dal quale muove il L.I. ™ è la “Legge di attrazione”: imparando a focalizzarci in un determinato modo su ciò che ci sta a cuore raggiungere e imparando a comunicare adeguatamente con la nostra mente, quest’ultima innesca fenomeni psichici ed energetici capaci di attirare a sé ciò che stiamo cercando intensamente.”

Hai mai incontrato durante il tuo lavoro persone che nel loro percorso alla ricerca di se stessi hanno alla fine rincorso il mito dell’esaltazione del sé e dell’auto referenzialità? 

“Si, il rischio di cadere nella trappola della autoreferenzialità e dell’estrema auto esaltazione del sé, esiste. Ho conosciuto alcune persone cadute in questa trappola! Uno dei messaggi chiave del mio libro è proprio nella direzione contraria: per capire chi siamo e cosa vogliamo realmente dobbiamo essere disposti a guardarci dentro ma, al contempo, ad ascoltare anche i messaggi che ci arrivano dal di fuori…”

Io stessa ho avuto modo di imbattermi in motivatori, coach, trainer o presunti tali. Gran parte di loro hanno in qualche modo cercato di trasferirmi l’idea che le emozioni fossero un “limite”, quasi una malattia da cui guarire per ottenere dei risultati, soprattutto nel lavoro. Ma è davvero o sempre così, a tuo parere?

“Se nel tuo cammino ti sei imbattuta in Coach, Motivatori e Trainer che vedevano le emozioni come un limite o addirittura una “malattia” dalla quale guarire per ottenere risultati… credo di poter affermare di andare in totale controtendenza!!! Sono infatti convinto che le nostre emozioni siano un ingrediente fondamentale, della massima importanza per vivere in modo autentico la propria vita. Il segreto risiede nell’imparare a riconoscerle, accettarle, gestirle. L’errore che si commette spesso, invece, è quello di pensare che le emozioni vadano controllate… Credo che tra “gestire” e “controllare” ci sia un’enorme differenza… “Controllare” un’emozione mi fa pensare a “imbrigliarla”, “respingerla” o “reprimerla”… “Gestire” un’emozione, invece, significa lasciare che si manifesti, imparando a canalizzare la sua valenza energetica in modo corretto… E’ vero che sul lavoro alcune emozioni, lasciate libere di manifestarsi, possono ostacolare il raggiungimento di determinati obiettivi… Ma, allo stesso tempo, ciascuna emozione è il segnale di qualcosa che non possiamo trascurare…”

Stefano Tassone invita a suo modo a conoscere se stessi meglio, e chi è in libreria o sul web, e si imbatte nel suo libro per scelta o per caso, a non desistere e comprarlo immediatamente.

“La vita è come un’eco… Se non ti piace ciò che ti rimanda, devi cambiare il messaggio che le invii”. Caro potenziale lettore, quanto sei soddisfatto della tua vita, di ciò che fai, dei tuoi risultati e delle tue relazioni? Questo libro può fornirti degli spunti concreti, delle strategie efficaci di semplice attuazione, dei consigli pratici per esplorare nuove letture, nuove possibilità, nuove scelte. Te lo consiglio vivamente perché l’ho scritto basandomi su ciò che ho visto funzionare con migliaia e migliaia di persone all’interno dei corsi e delle sessioni di coaching che ho effettuato in oltre dieci anni di lavoro. Ogni racconto al suo interno, ogni esercitazione proposta, ogni strategia suggerita, ha contribuito a far crescere e migliorare persone come te, che un bel giorno hanno deciso di porsi la seguente domanda: “Chi sono in realtà? Ciò che ho dimostrato di essere fino ad oggi o forse anche ciò che da oggi in poi posso dimostrare di essere?”

Guarda il video della Presentazione libro “Il segreto di Arak – Ecco come conoscere se stessi

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto