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Pensioni lavoratori pubblici, liberi professionisti e pensione sociale

Redazione Controcampus 18 Marzo 2015
R. C.
25/04/2024

Dalla legge Fornero alla Riforma Renzi, pensioni anticipate, quota 100 e opzione donna: ecco cosa cambia per le pensioni lavoratori pubblici rispetto ai liberi professionisti partita Iva, inoltre ipotesi di pensione sociale.

Le ultime notizie sulle pensioni lavoratori pubblici o privati con partita Iva in aderenza alla riforma pensioni Renzi e dopo la legge Fornero.

Ecco quali sono i requisiti e i calcoli per avere un’idea dell’ammontare degli assegni delle pensioni lavoratori dall’anno 2015 dopo le novità introdotte dal Governo Renzi che negli ultimi giorni cerca un accordo con le altre forze e con i sindacati che lavorano ancora sul passagio tra sistema contributivo e sistema retributivo.

Le formule che si sentono sul dibattito politico delle pensioni lavoratori italiani sono tante: innanzitutto si distingue tra pensioni dei lavoratori autonomi uomini e pensioni lavoratori autonomi donne, tra pensioni dei lavoratori liberi professionisti a partita Iva e pensioni lavoratori pubblici dipendenti. Cerchiamo di capire quali sono le differenze, come e quando andare in pensione, come calcolare la pensione e in ultimo cosa si intende per pensione sociale e come calcolarla.

Ad ogni formula di quelle appena elencate corrispondono talvolta requisiti e assegni pensionistici differenti perché a requisiti diversi e a tempistiche diverse rispondono formule di calcolo dell’assegno finale differenti (la pensione si calcola con sistema retributivo, contributivo o misto).

Cosa accade, ad esempio per le pensioni dei lavoratori autonomi e per le pensioni lavoratori pubblici? L’Inps riporta tabelle di dati ai quali attenersi per capire quali sono i requisiti precisi e il calcolo da applicare in base al tipo di lavoro svolto. Per quanto riguarda le pensioni lavoratori liberi professionisti le codette pensioni partita Iva, invece, non è raro trovare consigli su una pensione complementare oltre che quella pubblica, in tal modo ci si garantisce uno sbalzo di tenore di vita non troppo traumatico. Tali direttive sono dovute al fatto che attualmente chi è libero professionista potrebbe ricevere un assegno pensionistico del 50% inferiore all’ultimo assegno di stipendio.

E la pensione sociale? È un assegno di 448 euro concesso provvisoriamente a chi ha serie documentate difficoltà economiche (ad, esempio, se la persona che percepisce la pensione sociale soggiorna all’estero per più di 30 giorni, l’assegno viene immediatamente sospeso). Ma vediamo nel dettaglio come queste pensioni lavoratori sono differenti tra loro.

Pensioni lavoratori pubblici: come funziona, quando andare in pensione e come calcolare la pensione

Allo stato attuale, potranno accedere alle pensioni lavoratori pubblici che hanno raggiunto 66 anni e 3 mesi di età anagrafica e almeno 20 anni di età contributiva. Il requisito minimo di età contributiva è previsto è comunque 20 anni. L’unica eccezione è per i lavoratori assunti dal 1 gennaio 1996, per i quali la pensione è calcolata interamente con sistema contributivo (1,5 volte l’assegno sociale) rivalutato in base all’andamento del pil. I requisiti anagrafici, invece, sono da controllare annualmente, in quanto variano in base alla speranza di vita aggiornato annualmente dall’Istat. Quali sono invece i requisiti per le pensioni lavoratori pubblici anticipata? Sono necessari, ad oggi, 42 anni e 6 mesi per i lavoratori e 41 anni e 6 mesi per le lavoratrici – stavolta gli anni si intendono unicamente come età contributiva.

In caso si abbiano 20 anni di contributi e si desideri andare comunque in pensione anticipatamente, è necessaria un’età anagrafica di 63 anni e 7 mesi. Anche in questo caso, i valori possono cambiare in base alla rivalutazione Istat.

Le modalità di calcolo da adottare per le pensioni lavoratori sono:

  • per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995, quello contributivo, basato sul calcolo della somma delle pensioni annue del lavoratore, sul 33% dei contributi e sui tassi di acpitalizzazione;
  • per chi ha 18 anni di contributi fino allo stesso anno, misto (ovvero, calcolare con sistema retributivo fino al 2011 e poi con sistema contributivo);
  • per chi entro il ’95 non ha maturato 18 anni di contributi, retributivo, basato sulla retribuzione complessiva del periodo lavorativo e sulla rivalutazione Istat.

Pensione liberi professionisti: come funzione, quando andare in pensione e come calcolare la pensione

Le pensioni dei lavoratori liberi professionisti iscritti ai fondi pensione sostitutivi, va calcolata in base alla quota 96, ovvero avendo 60 anni di età anagrafica e 36 anni di età contributiva. Per le pensioni lavoratori autonomi è invece necessario raggiungere la quota 97 (61 anni età anagrafica; 36 età contributiva). Dall’età contribtiva vanno sottratti i periodi di disoccupazione e malattia. Come accennato, avere un fondo pensione può fare si che non ci sia uno sbalzo eccessivo di tenore di vita tra l’ultimo assegno di stipendio e il primo assegno pensionistico.

Con il fondo pensione si va a creare una rendita complementare da aggiungere alla pensione normale di vecchiaia o anzianità.

Il calcolo da seguire è generalmente quello contributivo – può capitare che ci siano delle eccezioni in quanto è possibile che per qualche professione in particolare non venga seguita la regola generale (calcolo contributivo).

Pensione Sociale: requisiti Inps, a chi spetta e quando si può andare in pensione

La pensione sociale, che cos’è: si tratta di un assegno a cui hanno diritto i cittadini che si trovano in condizioni economiche molto disagiate e con redditi che non arrivano neanche al minimo stabilito dalla legge. Oggi viene chiamata assegno sociale – ma ciò che si intende è quella che è sempre stata “pensione sociale”.

Il diritto alla pensione sociale viene basato sul reddito personale per i cittadini non sposati e su reddito cumulato per quelli sposati. Come già accennato, si tratta di un’agevolazione provvisoria, postuma all’attenta verifica dei dati di reddito e di residenza che viene fatta ogni anno. Non si tratta di assegni trasferibili in alcun modo e non è possibile averlo come “di più” (come già detto, se chi ha l’assegno sociale soggiorna all’estero per un mese, la pensione sociale viene immediatamente sospesa).

Dopo aver visto le norme, quali sono i requisiti? I requisiti per l’assegno sociale sono: avere 65 anni; essere in stato di bisogno economico; essere cittadini italiani; essere stati residenti nello stato italiano per gli ultimi 10 anni.

La domanda per la pensione sociale può esser fatta via internet, tramite il sito dell’Inps; telefonicamente; tramite patronati o intermediari dell’Inps. Una volta effettuata la richiesta, l’assegno arriverà il mese successivo.

L’importo è pari a 448,52 euro per 13 mesi. Per quest’anno il limite di reddito è di 5.830,76 euro all’anno.

Ambra Benvenuto

© Riproduzione Riservata
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto