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Concorso Ministero della Giustizia 2019: bando e posti disponibili

Daniela Saraco 3 Settembre 2019
D. S.
25/04/2024

Le ultime news sul concorso del Ministero della Giustizia: scarica il bando PDF  con indicazioni sulle prove, date e posti disponibili.

Le figure professionali ricercate sono 2329 unità da inserire presso il Ministero della Giustizia.

La scadenza per presentare le domande è  entro e non oltre il 9 settembre 2019. Ecco tutte le informazioni necessarie per proporre la candidatura al concorso presso il Ministero della Giustizia. Dopo mesi di attesa, è stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale uno dei bandi di concorso ministeriali più attesi del 2019. Infatti è attivo il concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di posti di personale non dirigenziale a tempo indeterminato.

I profili richiesti sono da inquadrare nella terza area funzionale. La procedura concorsuale è organizzata dalla Commissione RIPAM.

Le assunzioni, già annunciate dal Ministro per la Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, fanno parte, appunto, del nuovo piano di svecchiamento e riqualificazione   del mondo della pubblica amministrazione. 

I posti in copertura sono così suddivisi:

  • 2242 funzionari giudiziari nei ruoli nell’Amministrazione giudiziaria
  • 39 funzionari amministrativi nei ruoli del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità;
  • 20 funzionari dell’organizzazione e delle relazioni nei ruoli del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria
  • 28 funzionari dell’organizzazione nei ruoli del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità.

Nuovo concorso Ministero della Giustizia: data scadenza – scarica BANDO PDF

Le domande di partecipazione dovranno essere inviate esclusivamente in via telematica, seguendo la procedura descritta sul bando, collegandosi all’ indirizzo web.

Conclusa la registrazione, il candidato riceve la ricevuta contenente il numero identificativo della domanda di partecipazione, da esibire  il giorno della prima prova. E’ necessario, pertanto, stampare la ricevuta. Prima di effettuare l’accesso on line, è bene munirsi di tutta la documentazione necessaria da inserire, ovvero:codice fiscale, contenente i dati anagrafici completi; numero di telefono ed indirizzo email; titolo di studio; possesso di eventuali titoli preferenziali; indicazione di un’eventuale titolarità di riserva prevista dal bando; estremi del versamento pari ad € 10.00.
Si ricorda che per la partecipazione  ad entrambi i profili indicati nel bando, bisogna  provvedere ad un doppio  versamento.

Il concorso al Ministero della Giustizia 2019 si articola attraverso tre  fasi:

  • preselettiva, che la Commissione RIPAM si riserva di svolgere qualora il numero dei candidati che abbiano presentato domanda di partecipazione al concorso sia pari o superiore a tre volte il numero dei posti messi a concorso;
  • prova selettiva scritta, riservata ai candidati che avranno superato la prova preselettiva
  • prova orale

La valutazione dei titoli è effettuata solo dopo il superamento della prova orale. La commissione esaminatrice redige la graduatoria definitiva di merito sommando i punteggi conseguiti nella prova scritta, nella valutazione dei titoli e nella prova orale. I primi classificati nelle due graduatorie di merito sono  nominati vincitori e assegnati al Ministero della giustizia.

Come diventare funzionari giudiziari: requisiti necessari

Per diventare un funzionario giudiziario bisogna superare un concorso pubblico specifico. Esistono ovviamente dei requisiti necessari per accedere alla procedura concorsuale. Si parte dal titolo di studio fino a delle vere e proprie capacità organizzative, non valutate durante il concorso.

Vediamo, quindi, i requisiti necessari per inviare la candidatura al concorso presso il Ministero della Giustizia 2019

  • cittadinanza italiana ovvero cittadinanza di altro Stato membro dell’Unione europea.
  • età non inferiore a diciotto anni;
  • titolo di laurea specialistica o magistrale specificatamente richiesto per la qualifica per la quale si concorrere;
  • idoneità fisica allo svolgimento delle funzioni cui il concorso si riferisce
  • qualità morali

I candidati, inoltre, non devono  essere stati esclusi dall’elettorato politico attivo, destituiti o dispensati dall’impiego presso una pubblica amministrazione per persistente insufficiente rendimento e  non  devono aver riportato condanne penali, passate in giudicato, per reati che comportano l’interdizione dai pubblici uffici.

Si ricorda che i  candidati diversamente abili sono tenuti a specificare , in apposito spazio disponibile sul format elettronico, la propria disabilità per ottenere ausili o tempi aggiuntivi.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto