>
  • Bonanni
  • Gelisio
  • Alemanno
  • Grassotti
  • Baietti
  • Gnudi
  • Quaglia
  • Catizone
  • Buzzatti
  • Falco
  • Tassone
  • Califano
  • Boschetti
  • Rinaldi
  • di Geso
  • De Leo
  • Mazzone
  • Scorza
  • Antonucci
  • Pasquino
  • Coniglio
  • Crepet
  • Miraglia
  • Paleari
  • Bruzzone
  • Liguori
  • Leone
  • Valorzi
  • Barnaba
  • Casciello
  • Napolitani
  • Andreotti
  • Santaniello
  • Ferrante
  • Quarta
  • Romano
  • Carfagna
  • Ward
  • Cacciatore
  • Rossetto
  • Cocchi
  • Chelini
  • Algeri
  • De Luca
  • Dalia
  • Romano
  • Meoli
  • de Durante
  • Bonetti

Concorso funzionari giudiziari 2019: bando e posti disponibili

Daniela Saraco 24 Giugno 2019
D. S.
29/03/2024

Nuovo concorso per funzionari giudiziari 2019: ecco cosa prevede il bando per 1850 posti disponibili con contratti a tempo indeterminato, requisiti e modalità di accesso.

Sulla Gazzetta Ufficiale del 12 giugno scorso è stato pubblicato il decreto, a firma del Ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno, per l’assunzione al Ministero della Giustizia di oltre duemila nuove risorse.

Nello specifico, 1850 funzionari saranno  assunti tramite lo svolgimento di nuove procedure concorsuali, mentre altri 903  saranno assunti con lo  scorrimento di graduatorie di concorsi svolti negli anni precedenti.

Il nuovo piano assunzionale, varato per favorire l’ingresso di giovani e la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, mira a sopperire alle carenze di personale che influiscono negativamente sull’andamento degli uffici giudiziari e sui lunghi tempi di attesa.

La Giustizia , spesso,  sembra dormire sonni profondi. Nella Legge di Bilancio 2019 sono state, pertanto,  preventivate assunzioni straordinarie oltre a uno sblocco del turnover.

Le assunzioni saranno attivate anche per tutte le altre amministrazioni centrali: Ministeri, Agenzie ed Enti pubblici non economici.

Concorso funzionari giudiziari 2019: bando per oltre 1800 nuove assunzioni, bando e requisiti

Il concorso funzionari giudiziari previsto dal decreto vedrà il reclutamento di 1.850 unità di personale da inserire negli uffici centrali e periferici. Il funzionario giudiziario è un dipendente dell’Amministrazione Giudiziaria e il suo compito è organizzare e gestire le cancellerie e le segreterie dei tribunali.

La retribuzione annua dei funzionari giudiziari può andare dai 24mila ai 27mila euro, con incremento ulteriore in caso di avanzamento fino a ruoli dirigenziali.

I requisiti generali per poter partecipare al concorso sono:

  • cittadinanza italiana,
  • laurea in discipline giuridiche o economiche
  • assenza di condanne
  • godere di diritti civili e politici.

Bisognerà attendere l’ uscita del bando concorsuale  per poter conoscere nel dettaglio quali saranno i requisiti specifici richiesti .

Nel bando di concorso funzionari giudiziari, oltre ai requisiti, saranno descritte anche le modalità di candidatura e le prove selettive che ciascun candidato dovrà sostenere per poter concorrere all’assegnazione di uno dei posti messi a concorso.

Se siete interessati a questo concorso, consultate la Gazzetta Ufficiale, sulla quale, il bando dovrebbe essere pubblicato con tutti i dettagli entro la prima decade di Luglio.

Come diventare funzionario giudiziario: come prepararsi e cosa studiare

Questa figura professionale ha molti obblighi e compiti diversi che ricadono sia in campo civile che penale. In attesa del bando ufficiale,  non si hanno notizie certe per come superare il concorso. Le ipotesi più probabili parlano di una prova pre selettiva e del superamento di un quizzone. Come previsto dal decreto, l’intera procedura sarà gestita dal FORMEZ. Come fare dunque per arrivare preparati? Cosa studiare e quali strumenti utilizzare per superare le prove? Avere un buon manuale sul quale studiare ed esercitarsi nei quiz è sicuramente molto utile. Inoltre, esistono diverse simulazioni di test on line.

Gli argomenti favoriti per i concorsi da funzionari giudiziari sono in diritto:

  • Pubblico
  • Amministrativo
  • Processuale penale
  • Processuale civile

Ogni candidato ha dei punti che caratterizzano la sua storia personale. Gli elementi che determinano il punteggio finale includono eventuali esperienze in ambito di docenza o professionale. Vengono conteggiati anche gli eventuali master o corsi di specializzazione superati dal candidato. Infine, il punteggio viene assegnato anche in base al livello di conoscenza di almeno due lingue straniere e dei sistemi o software informatici.

© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata
Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto