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Concorso di scrittura 2019 per la scuola superiore: CHE STORIA

Daniela Saraco 5 Novembre 2019
D. S.
17/04/2024

Come partecipare al concorso di scrittura 2019 per gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado: cos'è CHE STORIA, come funziona, date, scadenze e bando PDF.

Dopo il successo delle prime edizioni, torna anche nel 2019 Che Storia!, una delle tante gare scolastiche promosse dal Miur. L’Accademia dell’Arcadia, l’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea e l’Istituto di storia dell’Europa indicono la III edizione di Che Storia!, concorso nazionale di scrittura a squadre per gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado.

Questa esperienza didattica ha  dimostrato  che scrivere racconti su temi, avvenimenti e personaggi storici è per gli alunni un nuovo percorso di apprendimento. Inoltre, l’opportunità di scrivere in gruppo denota una maggiore e più  coinvolgente modalità per cooperare.

Gli alunni sono liberi di scegliere l’argomento, la trama, la struttura, lo stile e le parole ma sono vincolati da  spazio, tempo, tipologia testuale, coesione e coerenza. Questo percorso, quindi,  contribuisce a consolidare  le conoscenze e le competenze degli studenti. Li  rende  partecipi non solo a regole di vita scolastica ma a far emergere  la propria  personalità e la cultura in ogni fase dell’esperienza.

Il concorso è rivolto agli studenti degli istituti secondari di secondo grado italiani, statali e paritari. Inoltre è aperto alle  scuole italiane all’estero di pari grado, delle sezioni italiane funzionanti in scuole straniere e internazionali all’estero, e delle scuole straniere in Italia.

La gara è distinta nelle categorie junior e senior. Alla categoria junior partecipano le squadre composte da alunni frequentanti il primo biennio . Alla categoria senior sono  iscritte le squadre composte da alunni frequentanti il secondo biennio e il quinto anno .

Concorso di scrittura 2019 per la scuola superiore: CHE STORIA > BANDO PDF

Le squadre iscritte devono comporre delle storie.  I racconti sono il risultato del lavoro svolto, con la guida di almeno un insegnante, da un’intera classe oppure da un gruppo di almeno tre alunni di una o più classi.

Ogni racconto è preceduto da un frontespizio e seguito da una nota metodologica.

Il frontespizio contiene tutti i dati principali dei partecipanti, ovvero :i nomi della scuola, degli autori e dell’insegnante referente; il titolo del racconto; un’immagine originale.

La nota metodologia, elaborata dall’insegnante referente, oltre a  riportare i dati principali della scuola iscritta, descrive l’attività di ricerca e scrittura, le eventuali lezioni mirate di storia o di italiano , gli eventuali incontri di approfondimento con esperti . Spiega, inoltre, le eventuali visite didattiche collegate alla storia o collaborazioni con altre istituzioni . Termina con le fonti, la bibliografia o la filmografia e la discografia.

La lunghezza massima prevista è di 20.000 caratteri per il racconto e di 5.000 caratteri per la nota metodologica. Ogni storia non deve superare le dieci pagine comprensive di frontespizio, racconto, immagini e nota metodologica. Ogni istituto può  partecipare al massimo con cinque racconti per ciascuna delle aree formative  presenti al proprio interno.

Cos’è CHE STORIA e come partecipare > scheda partecipazione PDF

Che storia è un concorso nazionale di scrittura alla sua terza edizione del MIUR. Gli insegnanti che vogliono iscriversi alla prodedura concorsuale  devono  compilare la scheda di partecipazione e a inviarla all’indirizzo e-mail [email protected], entro e non oltre il 13 gennaio 2020.

I racconti devono essere inviati  sia in formato doc/docx sia in formato pdf, tramite posta elettronica ordinaria, all’indirizzo e-mail [email protected] entro e non oltre il 6 aprile 2020. Gli elaborati sono valutati da una giuria di esperti che sceglie  dieci racconti finalisti e, tra questi, cinque racconti meritevoli di premio. Le cinque squadre vincitrici ricevono un attestato con la motivazione del premio e una targa.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto