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Iscrizioni scuola infanzia 2020-2021: cosa serve fare e quando

Daniela Saraco 18 Novembre 2019
D. S.
19/03/2024

Ecco quando bisogna fare le iscrizioni scuola infanzia 2020-2021: domande dal 7 al 31 gennaio, indicazioni per come iscrivere il proprio figlio.

Guida alle iscrizioni per la scuola non dell’obbligo: date , scadenze, come fare l’iscrizione e  documenti MIUR.

Pubblicata la Circolare per le iscrizioni  scuola dell’infanzia e per le scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2020- 2021.

Sono ancora  escluse dalla modalità telematica le iscrizioni relative  alle sezioni delle scuole dell’infanzia, come accadeva lo scorso anno.

E’ necessario, infatti,  compilare domanda da presentare all’istituzione scolastica prescelta, dal 7 gennaio 2020 al 31 gennaio 2020 .

La scuola dell’infanzia accoglie bambini di età compresa tra i tre e i cinque anni compiuti entro il 31 dicembre dell’ anno scolastico di riferimento.

Possono, altresì, a richiesta dei genitori essere iscritti bambini che compiono il terzo anno di età entro il 30 aprile 2021. Non è consentita, anche in presenza di disponibilità di posti, l’iscrizione alla scuola dell’infanzia di bambini che compiono i tre anni di età successivamente al 30 aprile 2021. Qualora il numero delle domande di iscrizione sia superiore al numero dei posti complessivamente disponibili, hanno precedenza le domande relative a coloro che compiono tre anni di età entro il 31 dicembre 2020, tenendo anche conto dei criteri di preferenza definiti dal Consiglio di istituto della scuola prescelta.

Si ricorda che la mancata regolarizzazione della situazione vaccinale dei minori comporta la decadenza dall’iscrizione alla scuola dell’infanzia.

Gli orari di funzionamento  sono, di norma, pari a 40 ore settimanali; su richiesta delle famiglie l’orario può essere ridotto a 25 ore settimanali o elevato fino a 50 ore. Ai fini dell’accoglimento delle richieste di articolazione dell’orario settimanale, vanno applicati i criteri di precedenza deliberati dal Consiglio di istituto.

Iscrizioni scuola infanzia 2020-2021: cosa serve fare, come preparare la domanda > Modulo PDF

La scuola dell’infanzia statale non è obbligatoria. È aperta a bambini della fascia di età 3-5 anni. Funziona da settembre fino al 30 giugno, seguendo le scansioni del calendario scolastico previste per tutti gli altri settori scolastici. Ogni scuola dell’infanzia è inserita all’interno di una istituzione scolastica che comprende anche scuole primarie e/o scuole secondarie di I grado .

E’  suddivisa in  sezioni, gestite  da due insegnanti. Le attività didattiche vengono svolte in base alle Indicazioni nazionali del curricolo dell’infanzia. La frequenza della scuola statale dell’infanzia è gratuita, ma taluni servizi aggiuntivi comportano il pagamento di una retta, come la mensa scolastica. La partecipazione alla mensa, così come all’ educazione cattolica, si decide in fase di iscrizione.

Per compilare la domanda di iscrizione sono necessari i dati anagrafici relativi alla famiglia, tutore e/o affidataria del minore, e i dati del bambino. Bisogna, poi, specificare, la tipologia di orario di cui si intende avvalersi.E’ , inoltre, necessario presentare i documenti che attestino le vaccinazioni obbligatorie già fatte ed eventuali certificati medici che attestino disturbi o disabilità del bambino. Questi due documenti sono molto importanti ai fini dell’iscrizione. Se il bambino non è in regola con le vaccinazioni, infatti,  non è possibile ammetterlo.

Il Ministero dell’Istruzione ha predisposto un apposito modello da utilizzare per le iscrizioni.

Date iscrizione scuole dell’infanzia: entro quando iscriversi

L’iscrizione alla scuola non dell’obbligo è l’unica domanda ancora cartacea e va presentata direttamente all’istituto  prescelto dal sette al 31 Gennaio 2020. Possono essere iscritti alle scuole dell’infanzia i bambini che compiono il terzo anno di età entro il 31 dicembre 2019, ai quali sarà data la precedenza. Sono accettati i bimbi che compiono il terzo anno di età entro il 30 aprile 2020. Non è invece consentita, anche a fronte della disponibilità di posti, l’iscrizione alla scuola dell’infanzia di bambini che compiono i tre anni di età dopo il 30 aprile 2020.

Ultimamente è molto diffusa l’esperienza degli open day, anche nelle scuole dei più piccoli. Difatti, per dare l’opportunità alle famiglie che lavorano e che quindi dispongono di poco tempo, ogni istituto  concede l’opportunità di essere conosciuta in più occasioni, con orari diversi. Inoltre, le istituzioni scolastiche  usano molto  i canali comunicativi come sito ufficiale  e social  per far conoscere quanto fanno. Apprese, dunque , le modalità e le date di iscrizione, non resta che recarvi presso le scuole dell’infanzia della vostra città per scegliere quella che più vi soddisfa.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto