>
  • Boschetti
  • Romano
  • Cacciatore
  • Napolitani
  • Gelisio
  • Quaglia
  • Valorzi
  • Baietti
  • Gnudi
  • Grassotti
  • Miraglia
  • Antonucci
  • Bonanni
  • Falco
  • Paleari
  • Romano
  • Bruzzone
  • Algeri
  • Buzzatti
  • Casciello
  • De Leo
  • Rinaldi
  • Catizone
  • Bonetti
  • Quarta
  • Califano
  • Cocchi
  • Carfagna
  • Meoli
  • Ward
  • Crepet
  • Alemanno
  • Mazzone
  • Scorza
  • Pasquino
  • Andreotti
  • Coniglio
  • Santaniello
  • de Durante
  • Leone
  • Barnaba
  • Ferrante
  • di Geso
  • De Luca
  • Dalia
  • Chelini
  • Liguori
  • Rossetto
  • Tassone

Chi è Giulio Andreotti: patrimonio e segreti lasciati ai figli

Antonella Acernese 9 Febbraio 2021
A. A.
09/10/2024

Il figlio Stefano ci racconta chi è Giulio Andreotti padre prima ancora che uomo politico, il vero patrimonio e segreti lasciati ai figli, storia della grande eredità morale.

Una delle personalità più carismatiche e poliedriche che la politica italiana abbia avuto, figura di spicco per oltre quattro decenni, dalla seconda metà del ventesimo secolo. Protagonista indiscusso di importanti vicende, non solo nazionali, ma anche internazionali.

Uomo dall’ironia innata, grazie alla quale ci ha lasciato numerosi aforisimi, scrittore e giornalista dalle grandi doti, ma soprattutto padre di una famiglia numerosa.

Il Divo, come chiamato nel suo film da Sorrentino, ha quattro figli che gli sono sempre stati accanto, ai quali ha lasciato una grande eredità, un lascito che pochi conoscono davvero.

Non è dunque dell’uomo politico che vogliamo parlare, ma della storia di un grande padre vista dagli occhi del figlio Stefano: Giulio Andreotti chi è oggi e quale patrimonio morale lascia ai figli, sarà il suo secondogenito a raccontarcelo.

Chi è Giulio Andreotti: il vero patrimonio e segreti lasciati ai figli, una grande eredità morale

Una inedita biografia di Giulio Andreotti, chi è oggi, uno degli uomini più potenti della storia d’Italia, quali segreti lascia, e se esiste un patrimonio, in una esclusiva intervista, sarà il figlio Stefano a svelarcelo.

Stefano e la sorella Serena nel loro libro I diari segreti, si sono occupati della catalogazione e della cura della mole di informazioni e appunti che il padre ha trascritto minuziosamente in 50 anni di carriera. Qual è dunque, il grande patrimonio che ha lasciato suo padre?

“Mio padre ci ha lasciato un esempio sotto due profili, quello privato e pubblico. Nella vita privata è stato una persona di grande attenzione, affetto e dedizione alla famiglia. Era un profondo credente nella religione cattolica e ha seguito i principi della religione stessa sia nella vita privata che quella pubblica. – Dice Stefano –

“La famiglia, – Continua  – noi quattro figli e mia madre, siamo stati il punto centrale della sua vita e lui ha giocato un ruolo fondamentale in essa. Magari non fisicamente, ma dando affetto e dedizione.”

“Per la vita pubblica si può parlare dello stesso impegno. – Continua Stefano nella sua intervista al nostro magazine –

Ha vissuto di politica, iniziando già a 20 anni, fino agli ultimi anni della sua vita. Ha creduto nei principi che ispiravano la politica, avendo un profondo rispetto per le istituzioni nei vari compiti ed incarichi che ha svolto.”

“Nel suo percorso è stato guidato da valori fondamentali: grande fiducia nel Parlamento, per lui il cuore della democrazia, dove si discutevano tutti i problemi del suo partito. Ma anche punto di incontro con le forze dell’opposizione, per trovare un sistema di dialogo fra tutti.

“Oltre al Parlamento, mio padre credeva in diversi principi, ereditati da quello che considerava suo padre “spirituale”: De Gasperi. Avendo perso suo padre naturale a due anni e mezzo, in De Gasperi trovò questa figura dal punto di vista umano e politico. Credeva nel principio delle alleanze tradizionali, nutrendo un profondo rispetto per l’alleanza Atlantica, che non significa essere supini agli Stati Uniti. Ma riconoscere in essa la grande forza che aveva portato l’Italia fuori dalle difficoltà della seconda guerra mondiale. Credeva nellEuropa e nella pace, cercando in tutti i suoi ruoli di ottenerla.

“Dunque il messaggio finale che ha lasciato – fa sapere Stefano  – è quello di vivere vita privata e vita pubblica seguendo questi principi.”

I diari segreti di Andreotti: il libro dei figli Stefano e Serena

Sempre citando al patrimonio di Giulio Andreotti, cosa ha lasciato ai figli oltre che un indelebile ricordo di grande uomo politico?

“Lui ha lasciato un grandissimo archivio cartaceo di carattere storico, donato nel 2007 all’Istituto Sturzo. Con una clausola precisa: che potesse essere consultato da chiunque ne avesse interesse. Un archivio però deve essere schedato, catalogato, per evitare inconvenienti. Pian piano lo stanno sistemando, con il grande aiuto di mia sorella che sta seguendo l’operazione con molta attenzione. Per adesso hanno sistemato un terzo delle carte, ma si tratta di tantissimi documenti, addirittura mettendoli insieme si arriva a 700 metri di altezza”.

“Oltre a questo mio padre scriveva diari, iniziando nel 1942-43 fino al 2009. Quasi tutti i giorni scriveva degli appunti, frasi su ciò che lo colpiva. Lo faceva per se stesso, all’inizio non avrebbe mai immaginato di pubblicarli. Metteva molto spesso appunti su fogli mobili, per cui per diario non intendeva dei fogli ordinati, nel senso letterale del termine. Gli serviva per ricordare con esattezza degli eventi anche a distanza di tempo”.

“Da qualche anno, da quando siamo in pensione io e mia sorella, ci stiamo dedicando a sistemare queste carte e diari, pubblicando a fine Agosto del 2020 un primo libro “I diari segreti”, che percorre gli anni 80. All’inizio mio padre aveva detto di non pubblicarli, poi in una lettera lasciata prima di morire ha detto che potevamo farne l’uso che volevamo, anche pubblicarli, purché non avessero nuociuto a nessuno”.

“Ci siamo appassionati all’idea di pubblicare i suoi diari per un motivo in particolare, per cercare di dare un’immagine di nostro padre aderente alla realtà. Su richiesta dell’editore Solferino, adesso ci stiamo dedicando agli anni ‘70, dal 1969 al 1979. Il volume si intitolerà molto probabilmente “Gli anni di Piombo”, 10 anni di testimonianze dirette di nostro padre, protagonista anche di molti eventi del periodo.

I segreti di Giulio Andreotti, chi è oggi per gli 007 del mondo

Per anni si è parlato dei segreti di Giulio Andreotti, chi è, oggi ancora si cerca di capirlo, magistratura e investigatori di tutto il mondo cercano ancora di scoprire delle verità.

Ma c’è davvero un grande segreto, dietro le azioni del grande leader politico che abbiamo conosciuto?

“Lui ha sempre detto che grandi segreti non esistevano. Mio padre, nella sua lunghissima attività, ha avuto anche problemi, polemiche in cui è stato coinvolto, e noi pur scavando, non abbiamo trovato nulla.” – Fa sapere il figlio Stefano –

“Si può pensare di tutto, che sia stato una persona oscura, ma l’impressione mia e di tante persone che l’hanno conosciuto, era che fosse una persona apertissima ed attentissima al mondo”. Che ha cercato di far tanto bene alle persone”.

“La sua fede cristiana lo ha accompagnato sempre. Ha avuto rapporti straordinari con la Chiesa ma anche con altre religioni, con arabi, ebrei, cercando di pacificare diversi mondi. Ha avuto relazioni bellissime con due papi: Paolo VI e Giovanni Paolo II , e  con Maria Teresa di Calcutta, con la quale si incontrava spesso a Roma. Chi l’ha conosciuto realmente sa i principi che l’hanno ispirato e guidato.

Quale consigli crede darebbe oggi Giulio Andreotti ai nostri politici e leader di partiti? C’è qualcuno tra i politici di oggi, che vede più vicino a suo padre dal punto di vista politico e morale?

“Il mondo è cambiato molto. Credo che mio padre non avrebbe accettato della politica odierna l’atteggiamento costante di criticare gli altri. Piuttosto che pensare a cosa fare personalmente”. – ci dice il figlio Stefano –

“Un altro aspetto che non gli sarebbe piaciuto e su cui avrebbe dato consigli è la preparazione. Credeva che per fare politica fosse fondamentale frequentare una “scuola di politica” sin da bambino, partire da piccole esperienze locali. Oggi quasi non esiste più una preparazione.”

“Qualcuno che assomiglia a mio padre?” – Commenta Stefano  – “Non vedo nessuno. Paragonare i politici del passato a quelli di oggi non è possibile, il mondo è fin troppo cambiato.

Politico e padre, chi è Giulio Andreotti oggi per i figli

Oggi non è cambiato solo il modo di fare politica, è cambiato anche il modo di essere grandi manager, leader, uomini e padri. Molti “leader” oggi si limitano a manifestare il loro principi sui social network. Mostrano la fede, pubblicando foto mentre stringono crocifissi, o vantano la loro genitorialità, mostrandosi con i figli sui social.

Che padre è stato, Giulio Andreotti, chi è oggi agli occhi di un figlio che vede così cambiata l’Italia della politica e dei politici?

“Mio padre non era una presenza costante in casa. Usciva di casa all’alba e andava a lavoro. Tornava la sera ma spesso partecipava a cene o andava in giro per il mondo. – Ci racconta Stefano –

“Però negli anni abbiamo sempre mantenuto un’abitudine familiare. Il sabato e la domenica mattina, ad ora di pranzo, noi figli andavamo a mangiare a casa dei nostri genitori, poi anche con i nipoti. Ricordo quest’abitudine, mantenuta per decenni, con nostalgia. Poi ovviamente il rapporto tra i miei genitori, 68 anni di matrimonio, un esempio per tutti, un’unione bellissima”.

La memoria di suo padre è ancora viva in molti suoi aforismi e frasi, Giulio Andreotti chi è oggi lo raccontano molte delle sue citazioni. 

“Certamente, gli aforismi ancora oggi sono uno dei motivi per cui viene ricordato più spesso. Nella vita di tutti i giorni era uguale, in casa faceva battute, anche con mia madre, con la quale aveva un rapporto straordinario e spesso la prendeva in giro con affetto”.

“Era un suo modo di fare, che derivava dalla natura di “popolano romano”, questo carattere di scherzare un po’ su tutto, anche su cose più serie. Era un‘abitudine a sdrammatizzare, questa dote di caratterizzare momenti di ogni tipo”.

Vorrei concludere con un aforisma che mi ha particolarmente colpito: “Ho la coscienza di essere di statura media, ma se mi giro attorno non vedo giganti”. Cosa le fa pensare questa frase?

“Questa è una delle frasi che anche io ricordo con maggior affetto. E’ un auto riconoscimento di modestia. E’ un invito a tante gente a ridimensionarsi, a non credersi chissà chi, ad un vero e proprio esame di coscienza”. – Conclude, suggerendoci chi è Giulio Andreotti oggi per suo figlio Stefano -.

© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata
Antonella Acernese Studentessa di Lettere Moderne alla Federico II di Napoli. Sono cresciuta a contatto con libri d'ogni genere, sviluppando amore verso le lettere e il potere della loro combinazione. Ho iniziato a collaborare con testate giornalistiche e scrivendo su blog, sin da giovanissima,. L'obiettivo di affermarmi nel mondo lavorativo, in qualità di giornalista, è la mia più grande motivazione . Fortemente affascinata dall'essere attiva sul campo e vigile nello sguardo nei confronti della realtà. Mi appassionano i dettagli, i retroscena, la possibilità di scoprire antefatti e di non arrestarsi mai, in tale ricerca. La dedizione nella ricerca costante dei dettagli è alla base della rubrica di Attualità che curo: "Le biografie dei personaggi". Curiosità, fatti e i loro mondi da scoprire, mi affascinano e mi stimolano nell'addentrarmi in essi e narrarli. Dico da sempre e senza remore, di essere nata per scrivere, per fondere insieme questa mia passione alla volontà di contribuire ad un servizio pubblico, ad informare e far conoscere. Scrittura pulita, chiara e rispettosa, un plain language, è ciò a cui miro nella stesura degli articoli, affinché cronaca e notizie possano essere consumate da tutti, senza alcun ostacolo di chiarezza. Leggi tutto