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Per una buona dose di relax, consigliamo…un bagno caldo!

Redazione Controcampus 5 Dicembre 2005
R. C.
20/04/2024

Quante volte capita di rientrare a casa con il peso di una giornata di fatiche sulle spalle? Quante volte apriamo la porta e andiamo in cerca di qualcQuante volte capita di rientrare a casa con il peso di una giornata di fatiche sulle spalle? Quante volte apriamo la porta e andiamo in cerca di qualcosa capace di distendere i nervi, rigenerare il corpo e rasserenare i sensi? Il metodo più antico ed efficace?.

..Il bagno.
Questa pratica ha una sua storia: si dice che Cleopatra, e più tardi Poppea, la moglie dell’imperatore Nerone, adorassero immergersi nel latte d’asina, che, per la sua acidità, svolgeva una leggera azione esfoliante sull’epidermide. In Oriente si riteneva che i bagni profumati potessero servire ad attrarre gli spiriti buoni, nonché ad ottenere amore e felicità Con il diffondersi del Cristianesimo, il bagno venne invece considerato sacrilego, tanto e’ vero che i primi fedeli serbavano un certo orgoglio nel non lavarsi. Santa Agnese morì all’età di 13 anni senza aver mai compiuto questo “peccato”. Questa assurda credenza continuò ad avere spazio nelle epoche successive, sostenuta dalle teorie più stravaganti. L’equilibrio tra gli umori, di cui si credeva fosse composto il nostro corpo, poteva andare perduto al solo contatto con l’acqua. Enrico VIII, nel 1500, decretò la chiusura di tutti i bagni pubblici aperti in Inghilterra; quarant’anni dopo fu la volta della Francia. Il rapporto fra l’uomo e l’acqua e’ vecchio come il mondo. Elemento essenziale per la vita, diviene strumento per l’igiene solo più tardi e, probabilmente, come conseguenza al tentativo di rinfrescarsi dal caldo. Oggi il bagno e’ un momento anche di relax e di cura del corpo. Ancora intorno al 1700 si sosteneva che farsi il bagno potesse causare sterilità ed aborti e comunque danneggiare la bellezza del corpo. Queste teorie non risparmiavano neppure i nobili e gli aristocratici: la regina di Scozia faceva il bagno nel vino (probabilmente per la sua blanda azione disinfestante nei riguardi dei parassiti), la regina Elisabetta I d’Inghilterra si vantava di fare il bagno una volta al mese, solo nel caso ne avesse bisogno! I musulmani invece erano molto più amanti dell’acqua. Per motivi igienico-religiosi, ancora oggi, considerano le abluzioni parte integrante dei rituali quotidiani. Le storie de “Le mille e una notte” abbondano di diffuse descrizioni delle essenze di rosa, di violetta e di muschio con cui profumare l’acqua dei bagni, per renderla più eccitante. Fortunatamente, grazie al successivo ritorno all’amore delle cose classiche, anche in occidente il piacere del bagno venne rileggittimato e, con l’arrivo dell’acqua corrente nelle case private, questa pratica e’ divenuta sempre più un segno di igiene e di rispetto per sé e per gli altri.
Tutti oggi conoscono gli effetti benefici di un bagno caldo che, oltre ad avere la funzione di pulire ed idratare la pelle, costituisce un momento prezioso della nostra giornata. Immergersi in una vasca colma di acqua e bagnoschiuma ha il potere non solo di rilassare mentalmente e fisicamente, ma soprattutto di creare uno spazio personale dopo una giornata stressante, ed aiuta a diminuire l’indolenzimento dei muscoli stanchi e affaticati. Se le funzioni benefiche per il corpo e la psiche sono ben note, forse non tutti conoscono i mezzi ed i criteri per ottenerle appieno, eppure il bagno è una delle tappe essenziali per la ricerca di un ideale stato di benessere, se non la più efficace, e certamente una di quelle a costo più basso. Ebbene, ecco alcune indicazioni di notevole aiuto per far sì che il vostro rapporto con l’acqua sia, oltre che efficace nella pulizia della vostra cute, anche piacevole.
E’ necessario, innanzitutto, regolare la temperatura dell’acqua nella quale vi immergerete; l’acqua bollente e’ decisamente dannosa all’organismo, perché lo indebolisce e talvolta irrita e secca la pelle; inoltre, comporta uno sforzo cardiaco per la eccessiva vasodilatazione che si crea per raffreddare la temperatura corporea. Al contrario, un bagno freddo e’ consigliabile unicamente a quelle persone che godono di un’ottima salute, in quanto costituisce un vero shock per l’organismo, ed è
sopportabile soltanto dopo una doccia calda o una sauna. Il bagno tiepido è l’ideale per un rapido risveglio. Provatene uno la mattina per riattivare dolcemente i vostri muscoli, oppure uno alla fine del giorno per restituire vigore al vostro corpo e prepararvi per la notte. Ma se volete abbandonarvi ad un bagno totalmente distensivo, sebbene ognuno debba individuare con l’esperienza la temperatura più adatta al proprio organismo, tenete in conto che, generalmente, l’acqua deve essere abbastanza calda. Bagnoschiuma o saponi, scelti in considerazione del proprio tipo di pelle, ad esempio secca e delicata, sali ed essenze naturali che possiedono proprietà vivificanti eccezionali, vi permetteranno di sfruttare al massimo questo momento tutto per voi.
I sali marini sono le sostanze più antiche usate per rendere il bagno qualcosa di più che una semplice pratica igienica. Vanno sfregati direttamente sul corpo (ovviamente non sul viso!) che va poi lavato con cura durante un lungo bagno caldo. I famosi sali inglesi, ideali per rilassare i muscoli stanchi, vanno invece disciolti nell’acqua; il corpo va poi massaggiato dolcemente con un guanto apposito. Un’idea per un bagno idratante al latte: aggiungere una tazza di latte scremato in polvere nell’acqua. Anche la farina d’avena e la crusca producono un ottimo risultato di morbidezza e pulizia sulla pelle: basta appendere un fazzoletto di mussola con dentro una manciata di farina d’avena o crusca al rubinetto della vasca e lasciarci scorrere dentro l’acqua. Lo stesso si può fare con una selezione di erbe, oppure aggiungendo all’acqua del bagno una infusione delle stesse erbe lasciate in acqua bollente per almeno mezz’ora. Se si vuole favorire il processo di rimozione delle cellule epiteliali più superficiali, basta aggiungere un bicchiere di vino o di aceto. I migliori prodotti industriali sono a base di oli o estratti di piante, che nutrono la pelle con le loro vitamine, la idratano e la mantengono soffice, e che, contemporaneamente, leniscono dolori in determinate zone del corpo grazie ai loro effetti terapeutici. Ci sono anche quelli che contengono sostanze antibatteriche ed ad effetto antinfiammatorio e che, disciolti nell’acqua o applicati sulla cute, la rendono fresca, pulita, morbida e protetta. L’olio di camomilla è ideale per pelli sensibili od inclini ad allergie. Quest’olio, che è distillato dalle foglie e dai fiori di camomilla, rappresenta uno dei pochi con proprietà antisettiche, antinfiammatorie e calmanti. L’olio di abete possiede, invece, numerose qualità straordinarie, e, come componente per il bagno, ha la capacità di alleviare i disturbi reumatici, alleggerendo lo stress e la tensione nervosa. Il suo profumo e’ inoltre un balsamico rinfrescante con un forte odore di bosco. L’olio di melissa viene distillato solitamente con l’olio di limone e l’olio di verbena; ha effetti calmanti, e quindi è proprio ciò che ci vuole per un bagno rilassante. L’aggiunta di poche gocce di uno di questi oli al vostro bagno aiuterà la vostra pelle a mantenersi idratata e soffice.
In commercio si trovano anche oli detti aromaterapeutici, che sfruttano le funzioni diverse che le essenze vegetali producono sullo stato d’animo dell’uomo attraverso il suo sistema olfattivo. Tale azione sarebbe dovuta all’influenza di queste sostanze vegetali sulle parti più primitive del cervello e offrendo la possibilità di esplorare il proprio inconscio facendo riaffiorare sensazioni di felicità o passioni sepolte nel passato. Il segreto della cura consisterebbe, dunque, nell’aggiungere all’acqua del bagno alcune gocce dell’olio scelto in base al proprio gusto o alle esigenze terapeutiche. Le deliziose fragranze che si trovano in queste formulazioni sono scelte apposta per stimolare l’olfatto e, conseguentemente, l’immaginazione di chi le inala.
Se parliamo di bagno è inevitabile volgere lo sguardo al Giappone. Le tradizioni giapponesi sono dure a morire, ma, talvolta, sono costrette a trasformarsi. E’ il caso dei “sentos”, la cui traduzione in italiano, in maniera riduttiva e poco gratificante, suona “bagni pubblici”, ma che rappresenta uno dei fenomeni culturali più antichi del Paese. Nati intorno VIII secolo, erano parte integrante delle attività che si svolgevano in un tempio Buddista. Luoghi d’incontro in cui scambiare le proprie opinioni, ma anche strumenti di socializzazione e di rafforzamento del senso di comunità. Erano 23.000 nel 1960 e nella sola città di Tokyo almeno 6 milioni di persone frequentavano quotidianamente un sento. Pian piano però il numero di questi locali e’ andato diminuendo fino a 10.000 ed attualmente non sono più di trecentomila gli abitanti della capitale che, alla fine della giornata di lavoro, si svestono dei loro indumenti e si immergono nelle grandi vasche collettive di acqua calda, che sgorga spontanea da fonti naturali. I motivi del declino sono vari: molte case moderne hanno una vasca per il bagno e soprattutto le nuove generazioni considerano questa pratica come una tradizione sorpassata. In molti paesi del mondo i bagni pubblici sono associati alla prostituzione; in Giappone, per la maggior parte, la loro conduzione e’ a carattere familiare e dal 1870, per legge, i due sessi sono rigorosamente tenuti separati. L’industria dei sentos è perciò dovuta correre ai ripari. Dove una volta c’erano solo rubinetti di acqua calda, davanti a cui i giapponesi si sedevano per lavarsi o per lo shampoo, e grandi vasche comuni per immergersi, ora ci sono coffee bar e lavanderie automatiche, lettini da massaggio e saune, jacuzzi e bagni all’aperto che offrono una grande varietà di acque e di essenze, erbe medicamentose e, talvolta, una immersione nel vino. Il Dragon’s Bath di Tokyo ha aperto, addirittura, al suo interno un ristorante con la stanza per il karaoke ed un pianoforte e, a richiesta, si affitta per piccole feste. ” Il sento in Giappone ha la stessa funzione del pub in Irlanda, del café a Parigi e del bar in Italia. La gente ci va per godere dell’atmosfera, per rilassarsi e parlare con gli amici. Spesso poi le vasche di casa sono piccolissime e non permettono neanche di allungare le gambe.
Come organizzare un allettante bagno serale che aiuti il vostro corpo a scivolare sotto le coperte in perfetta forma? Facile!
Mettete un po’ di musica soft e accendete una candela in prossimità della vasca da bagno. Poi aggiungete nell’acqua che scorre tre gocce di olio di camomilla, tre di menta piperita, sei gocce di fiori di lavanda e tre di olio di fiori d’arancio.
Massaggiate dolcemente e con movimenti brevi la vostra pelle ancora asciutta con una spazzola per il corpo di setola naturale. Iniziate dai piedi, continuate in maniera più accentuata sulle cosce, sulle natiche, sul tronco e, infine, sulle braccia. Poi aggiungete ancora una goccia di olio di camomilla e una goccia di olio di lavanda ad una porzione di olio per il corpo. Utilizzate il tutto per massaggiare la pelle ancora asciutta. Concentratevi su quelle zone problematiche del corpo che sono più propense ad avere pelle screpolata o calli (ginocchia, gomiti e la parte posteriore delle braccia).
Dopo aver inumidito il vostro corpo con quest’olio calmante, e allo stesso tempo ammorbidente, immergetevi nell’acqua con olio da bagno alla Vitamina E. Rilassatevi e restate a mollo per venti minuti. Chiudete gli occhi e apprezzate i profumi delle essenze naturali.
A questo punto prendete la vostra spugna naturale ed un detergente alla Vitamina E e pulite con cura la vostra pelle. Finita tale pratica, chiudete gli occhi e lasciatevi trasportare dalla musica e dalle essenze fino a quando ne sentite il bisogno. Avvolgetevi in un largo asciugamano di spugna e asciugatevi con calma. Ora aggiungete ancora una goccia di olio di camomilla alla vostra crema per il corpo. Applicate il tutto sulla cute e massaggiatela. Indossate il vostro abbigliamento per la notte e infilatevi nel letto. Sentirete una nuova e piacevole sensazione di serenità e il vostro corpo vi sembrerà più giovane e sano.

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto