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Unimore: impegno umanitario dell’Ateneo

Redazione Controcampus 17 Febbraio 2006
R. C.
22/09/2024

La cooperazione internazionale e, in particolare, la realizzazione di progetti umanitari è una delle missioni portate avanti in questi anni dall’UniveLa cooperazione internazionale e, in particolare, la realizzazione di progetti umanitari è una delle missioni portate avanti in questi anni dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.

In Africa come in America Latina sono numerosi gli sforzi intrapresi dalle strutture mediche dell’Ateneo emiliano in favore dell’infanzia.

La collaborazione dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia con le strutture ospedaliere, presenti in aree geografiche pesantemente segnate da marcati tratti di sottosviluppo socio-economico, è una delle attenzioni che più hanno distinto, in questi anni, la volontà dell’Ateneo emiliano di uscire dalla “ovattata” dimensione locale per andare incontro ai bisogni di quella più vasta dimensione, rappresentata dai Paesi del Terzo Mondo.

A segnalarsi in questo sforzo sono stati, soprattutto, il Dipartimento Integrato Materno Infantile dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena e la Scuola di Specializzazione in Pediatria generale e specialistica, che si stanno prodigando da tempo per supportare con personale medico, uniti alla propria esperienza ed ai mezzi ed agli strumenti di cui dispongono, gli ospedali presenti nelle disagiate realtà di lontani Paesi, dove i bambini non possono godere dei privilegi, delle cure e dell’assistenza garantiti ai loro coetanei occidentali.

Nel cuore dell’Africa e dell’America Latina, dall’Angola alla Tanzania, dallo Zimbabwe al Paraguay, si dirigono con regolare frequenza gli aiuti prestati dalla Struttura Complessa di Pediatria, diretta dalla prof.ssa Fiorella Balli, e dalla Scuola di Specializzazione in Pediatria generale e specialistica, diretta dal prof. Paolo Paolucci.

“La nostra presenza in questi territori – commenta il Rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia prof. Gian Carlo Pellacani – sottolinea in maniera esemplare l’attenzione del nostro Ateneo non solo a formare competenti specialisti, ma soprattutto ad educare professionisti e cittadini sensibili ai bisogni della gente, medici veramente disponibili e capaci di porsi in ascolto di chi chiede aiuto. Per questo plaudiamo e sosteniamo l’iniziativa, intravedendo in essa un’efficace declinazione di quel progetto di internazionalizazione che è a base di molte iniziative di sviluppo promosse dall’Ateneo”.

I progetti di sostegno a questi territori, caratterizzati da complesse e difficili situazioni socio-politiche e, più ancora, da preoccupanti condizioni economiche, in cui l’organizzazione sanitaria locale è oltremodo insufficiente, prevedono l’invio sia di materiale e contributi finanziari che di risorse umane, da impiegare nell’attività medico-assistenziale. Sono numerosi, infatti, gli specializzandi in Pediatria generale e specialistica e gli studenti del corso di laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia che hanno dato la propria disponibilità a recarsi in questi Paesi: in Angola presso l’Hospital Divina Providencia di Luanda, in Tanzania all’Ospedale di Lugarawa, in Zimbabwe all’Hospital S.Albert e nel cuore dell’America latina, in Paraguay, all’Hospital de Clincas di Asunçion.

Le iniziative di cooperazione umanitaria internazionale avviate prevedono che gli specializzandi, per i periodi di stage previsti dalla Scuola di Specializzazione in Pediatria generale e specialistica, completino la propria formazione, entrando a contatto con l’approccio diagnostico-terapeutico di questi poco attrezzati nosocomi pediatrici.

“Oltre agli indubbi aspetti solidaristici, accolti con vera partecipazione da gran parte degli studenti dell’Ateneo, l’esperienza che i nostri giovani vanno compiendo – dichiara il prof. Paolo Paolucci – rappresenta una formidabile opportunità per conoscere le patologie tipiche dei Paesi poveri, nonchè per misurare la propria abilità professionale, sperimentando le conoscenze apprese sul difficile campo di chi è costretto a combattere quotidianamente contro drammatici problemi di insufficienza di farmaci ed inadeguatezza di apparecchiature”.

Non va dimenticato, in proposito, che in tutti questi Paesi la prima causa di morte è la carenza nutrizionale, che può manifestarsi in diverse forme patologiche: malnutrizione cronica, sottopeso e malnutrizione acuta. A ciò si aggiunga il flagello della malaria, una malattia endemica per le zone scarsamente bonificate, senza contare le altre frequenti cause di decesso che si accompagnano alle infezioni respiratorie, alla meningite, alla tubercolosi, alla diarrea acuta e ad altre malattie che sarebbero facilmente prevenibili attraverso appropriate campagne di vaccinazione.

Il quadro dei problemi che si trovano ad affrontare gli specializzandi e gli studenti modenesi-reggiani durante i loro soggiorni contempla, altresì, il confronto con la minaccia portata dalla diffusione della sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS): si pensi che in Angola, tra il 1998 ed il 2001, la sieropositività ha avuto un incremento tra le donne in gravidanza del 250%, un andamento che fa prevedere entro il 2010 il raggiungimento di un tasso di estensione del fenomeno pari al 18% della popolazione femminile.

“Un’esperienza del tutto particolare – precisa la prof. ssa Fiorella Balli – è stata vissuta da alcune studentesse della nostra Università che hanno frequentato l’Ospedale di S.Albert, centro dell’OMS per la prevenzione dell’infezione da HIV del neonato da madre affetta da AIDS. Durante il soggiorno le studentesse hanno raccolto i dati relativi a 180 bambini che hanno eseguito la prevenzione postnatale insieme alla mamma e li hanno elaborati per una ricerca relativa alle loro tesi di laurea. Questo ha permesso di formulare alcune considerazioni sulle più efficaci modalità per eseguire tale prevenzione, fornendo dei dati statistici di feed-back agli operatori in loco, e ha consentito alle laureande di fare della elaborazione della loro tesi non solo un momento di apprendimento delle metodologie della ricerca, ma anche uno strumento utile per l’applicazione della prevenzione sulla popolazione svantaggiata locale e, non ultimo, di arricchirsi di un’esperienza formativa, che anche per i risvolti umani, non potranno dimenticare”.

Gli sforzi dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena, uniti a donazioni di privati cittadini e dell’Associazione per il Sostegno della Ematologia ed Oncologia Pediatrica – Aseop, vengono – inoltre – rivolti alla formazione di personale paramedico e di equipe di medici locali, che periodicamente sono ospitati a Modena per aggiornarsi e studiare le nozioni e le tecniche più idonee per il lavoro da svolgere nei rispettivi ambiti professionali.

Nel caso dell’Hospital de Clinicas di Asunçion, infatti, esiste un preciso programma di sostengo a distanza, che consente di aiutare economicamente le famiglie dei bambini ammalati di cancro, poichè – diversamente – non potrebbero permettersi l’onerosità delle cure chemioterapiche necessarie alla cura dei figli.

L’attività profusa a sostegno di questi quattro Paesi destinatari dei progetti umanitari dell’Ateneo emiliano prevede, infine, l’acquisto di arredi ospedalieri ed il concorso all’adeguamento delle locali attrezzature assistenziali, con l’invio di apparecchiature TAC e di farmaci.

Gli specializzandi e gli studenti che hanno prestato il loro contributo in queste missioni, per un periodo di permanenza minimo di 3 mesi, sono stati finora complessivamente una decina. Pur non essendo soggiorni privi di disagi, oltre che particolarmente impegnativi dal punto di vista professionale, l’adesione degli studenti-medici dell’Ateneo è stata finora entusiastica e proseguirà anche in futuro.
allegato

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto