>
  • Leone
  • Gelisio
  • Califano
  • Alemanno
  • Barnaba
  • Scorza
  • Crepet
  • Tassone
  • de Durante
  • Bonanni
  • Grassotti
  • Miraglia
  • Chelini
  • Dalia
  • Bonetti
  • De Luca
  • Andreotti
  • Bruzzone
  • Meoli
  • Santaniello
  • Valorzi
  • Ward
  • Boschetti
  • Coniglio
  • Cocchi
  • Baietti
  • De Leo
  • Pasquino
  • Romano
  • Ferrante
  • Rinaldi
  • Catizone
  • Mazzone
  • Liguori
  • Carfagna
  • Quaglia
  • Casciello
  • Algeri
  • Antonucci
  • Falco
  • Quarta
  • Cacciatore
  • Rossetto
  • di Geso
  • Gnudi
  • Romano
  • Napolitani
  • Paleari
  • Buzzatti

Master dolore e cure palliative

Redazione Controcampus 16 Ottobre 2006
R. C.
22/09/2024

A Modena si studiano le tecniche ed i trattamenti più efficaci per combattere il dolore cronico e somministrare appropriate cure palliative.

A Modena si studiano le tecniche ed i trattamenti più efficaci per combattere il dolore cronico e somministrare appropriate cure palliative. “Più di un quarto della popolazione italiana – avvertono il prof. Alberto Pasetto, ordinario di Anestesiologia e Rianimazione, e il prof. Clodoveo Ferri, ordinario di Reumatologia, dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – soffre di dolore cronico, che in molti casi è severo e compromette gravemente la qualità della vita. Di più, in circa i 2/3 dei casi il dolore cronico è secondario ad affezioni muscolo-scheletriche. Anche la cefalea colpisce un’alta percentuale di soggetti e non raramente il fastidio è quotidiano o quasi quotidiano. Una percentuale fortunatamente più ridotta riguarda il dolore oncologico ed altre patologie particolarmente invalidanti e severe, oppure può essere manifestazione di complessi problemi neuro-psicologici. Nonostante il primo dovere di un medico sia quello di (almeno) alleviare le sofferenze, e nonostante siano disponibili farmaci estremamente efficaci per combattere e prevenire il dolore, è ancora largamente diffusa, anche tra gli operatori sanitari, l’idea che il dolore sia un inevitabile corollario della malattia” Per sconfiggere la superficialità di questo approccio e promuovere cultura e conoscenze scientifiche sull’argomento, da tempo, la facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e l’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena sono impegnate a fare del trattamento del dolore e della medicina palliativa uno degli indirizzi caratterizzanti e qualificanti della propria ricerca medica, della qualità della propria assistenza sanitaria, nonchè della propria attività di formazione degli operatori, attivando – tra le prime in Italia – percorsi didattici professionalizzanti specificamente dedicati a come affrontare queste complesse problematiche. “Nella nostra facoltà – spiega il prof. Alfio Bertolini, ordinario di Farmacologia clinica all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e Direttore del Centro Cefalee dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena – questi problemi sono vivamente sentiti da molti e sono diversi i gruppi di studio che si dedicano alla ricerca di base e clinica in questi campi, che si impegnano ad allargare e migliorare l’offerta didattica e formativa, e che hanno creato e potenziato strutture assistenziali dedicate a patologie dolorose, alla riabilitazione, alla medicina palliativa. A queste finalità abbiamo cercato di trovare risposta anche attivando un Master universitario di primo livello in Trattamento del dolore e cure palliative, di durata biennale e giunto ora alla sua terza edizione, che nel suo programma prevede la frequentazione di strutture e hospice, tra i più qualificati in Italia, dove gli studenti potranno svolgere gli stage di apprendimento pratico e di formazione sul campo, previsti dall’ordinamento del corso”. L’iniziativa, che risponde al progetto di e al recupero di quanto sostengono autorevoli organismi internazionali “il dolore cronico e ricorrente deve essere considerato un problema sanitario specifico, una malattia in sé e per sé”, ha trovato l’incoraggiamento anche della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, che ha investito – destinando un finanziamento di 37.500 euro – sulla necessità di preparare figure professionali dotate di un’autentica vocazione, dedizione, amore per chi soffre, spirito di sacrificio, abnegazione e forza di carattere per assistere i pazienti con dolore, sia acuto che cronico. “Il progetto di realizzazione del master universitario di primo livello in Trattamento del dolore e cure palliative rientra a pieno nei programmi di attività definiti dal nostro ente – commenta il prof. Andrea Landi, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena –, con particolare riferimento ad uno dei settori d’intervento dell’area sociale: . Al master potranno accedere infermieri professionali o laureati in Scienze Infermieristiche, che avranno l’opportunità di completare il loro percorso di studi attraverso un progetto formativo qualificato”. Grazie a questo contributo i ragazzi frequentanti il secondo anno del Master modenese potranno migliorare la propria preparazione e raggiungere quel livello di eccellenza nella propria formazione professionale tanto indispensabile a dare impulso quantitativo e qualitativo nell’assistenza al paziente con dolore, sia acuto e destinato a risolversi, che cronico, dove l’obiettivo fondamentale è garantire anche al malato incurabile una condizione rispettosa della dignità della persona e del suo diritto di non soffrire e di concludere serenamente la sua esistenza. “Dalla Fondazione Cassa di Risparmio – ha commentato il Rettore prof. Gian Carlo Pellacani – ci giunge un incoraggiamento importante a proseguire sulla via degli studi in questo campo e della formazione di operatori, sanitari e medici, competenti. I dati confermano la dimensione sociale di questo problema, allargato anche dall’allungamento delle prospettive di vita della popolazione, che ha esteso la fascia degli anziani non-autosufficienti e dei pazienti affetti da patologie dolorose e invalidanti dell’apparato osteo-articolare o da patologie degenerative del sistema nervoso centrale e periferico o comunque da problemi della nutrizione. Avvertiamo perciò il dovere di investire scientificamente e culturalmente in questo campo i nostri sforzi, perché nelle strutture pubbliche si creino unità specialistiche per il trattamento palliativo di queste persone”. Ad oggi soltanto il 30 per cento dei finanziamenti destinati alla realizzazione di hospice sono stati effettivamente spesi per approntare strutture adeguate e il 58 per cento dei pazienti con dolore cronico non fa alcuna terapia. “Nella popolazione anziana e, in particolare, in quella ospite nelle strutture residenziali-sanitarie, ma anche a domicilio (il loro numero è crescente) – avverte il prof. Gianfranco Salvioli, ordinario di Geriatria all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – non c’è adeguata attenzione alla diagnosi e al trattamento del dolore che, se non trattato adeguatamente, porta al peggioramento delle condizioni generali e a disturbi nel comportamento”. Modena, dunque, che rappresenta uno dei centri più avanzati nella lotta al dolore e dove operano alcuni affermati coordinatori nazionali di progetti di ricerca finanziati o cofinanziati dal Ministero dell’Università e della Ricerca o dal Ministero della Salute, si propone all’avanguardia in questo campo, avviando contestualmente ad una quarta edizione del Master di primo livello in trattamento del dolore e cure palliative un progetto molto più ampio che coinvolge i tre Ospedali più importanti delle province di Modena e Reggio Emilia (Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico di Modena, Ospedale di Baggiovara ed Arcispedale S. Maria Nuova di Reggio Emilia), le due sedi d’Ateneo (Modena e Reggio Emilia) e sette Unità Operative (Anestesia, Rianimazione e Terapia Antalgica, diretta dal prof. Alberto Pasetto, Farmacologia Clinica e Tossicologia, diretta dal prof. Alfio Bertolini, Fisioterapia e Riabilitazione, diretta dal prof. Adriano Ferrari, Geriatria e Gerontologia, diretta dal prof. Gian Franco Salvioli, Nutrizione, diretta dal prof. Antonino Velardo, Oncologia, diretta dal prof. Pier Franco Conte e Reumatologia, diretta dal prof. Clodoveo Ferri), il quale si prefigge di agire su tre fronti: sviluppo della ricerca; moltiplicazione dell’impegno didattico e, per quanto riguarda l’assistenza, controllo totale del dolore post-operatorio, ovvero decollo definitivo dell’.

© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata
Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto