L’appuntamento sabato 11 novembre 2006 a Modena.
Un meeting sabato 11 novembre 2006 chiamerà a raccolta a partire dalle ore 8.30 il ricco tessuto connettivo di strutture, operatori, professionisti e associazioni del volontariato che costituiscono la per un approfondito confronto con i sanitari del Dipartimento Integrato di Oncologia ed Ematologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena sugli sviluppi delle attività nell’ambito dei progetti nazionali e regionali riguardanti il settore.
L’importante appuntamento, il secondo dopo il battesimo del Centro Oncologico Modenese, patrocinato dalla Società Medico Chirurgica di Modena, si terrà presso il Centro servizi Didattici della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (via del Pozzo 71) a Modena e contribuirà a verificare quanto è stato fatto, ma ancor più a testimoniare la continua crescita assistenziale e scientifica delle strutture e dei programmi dipartimentali, regionali e nazionali, integrando le competenze oncologiche esistenti a Modena e provincia con l’obiettivo di garantire uniformità, tempestività, appropriatezza ed innovazione.
“La ricerca clinica – spiega il prof. Pierfranco Conte, Direttore del Dipartimento Integrato di Oncologia ed Ematologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena – rappresenta uno strumento fondamentale per garantire l’eccellenza ai nostri pazienti e per migliorare la professionalità di tutto il personale medico ed infermieristico. Già nel corso del 2005 sono state attivate collaborazioni importanti con lo MD Anderson Cancer Center di Houston e l’Istituto Oncologico della Svizzera Italiana, che hanno consentito di avviare stages sulla terapia del carcinoma mammario, mentre nel corso del 2006, siamo state una delle poche istituzioni italiane ad aver condotto studi di fase I con nuovi farmaci oncologici”.
Accanto al ruolo ed al posizionamento conquistati dal COM nell’ambito della ricerca clinica e dell’oncoematologia il Dipartimento Integrato di Oncologia ed Ematologia ha saputo coerentemente svolgere un’azione fondamentale di riferimento assistenziale nei confronti del territorio riassunta da alcuni numeri, che fotografano in maniera esauriente il lavoro di questi anni: dal 2003 al 2005 i pazienti totali seguiti attraverso la strutture di degenza (DO), il day hospital (DH) e gli ambulatori sono passati da 8.205 a 9.316, mentre l’attività ambulatoriale ha visto parallelamente aumentare il numero delle visite, che sono passate da 7.793 prime visite nel 2003 a 7.968 nel 2005 e da 38.564 visite di controllo nel 2003 a 44.353 nel 2005.
“L’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena, partecipando fattivamente al Coordinamento Oncologico Provinciale, è impegnata a favorire l’ulteriore sviluppo dell’attività oncologica operando su più fronti. Innanzitutto, a livello organizzativo, – chiarisce il Direttore Generale dott. Stefano Cencetti – sta progredendo la definizione di percorsi assistenziali con la realizzazione di unità funzionali multiprofessionali (oncologo-chirurgo-radiologo-radioterapista-psicologo-anatomopatologo), dedicate alla diagnosi e al trattamento delle patologie oncologiche più frequenti: mammella, utero, colon-retto, polmone e testa-collo. Le unità funzionali, la più famosa delle quali è la cosidetta per i tumori della mammella, hanno l’obiettivo di agevolare l’accesso dei cittadini alle prestazioni, di migliorare la qualità complessiva dell’assistenza ricevuta e di snellire nettamente i tempi di attesa per essere inseriti nei programmi di trattamento e di follow-up. Inoltre l’Azienda, dopo avere avviato nel mese di luglio 2006 l’attività diagnostica della TC-PET, sta perfezionando ulteriori aggiornamenti tecnologici, dotando il Policlinico di Modena, con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, di un innovativo strumento per la radio terapia: la tomo-therapy. Questa acquisizione, accompagnata da un ulteriore significativo investimento da fare a Carpi a cura della Azienda USL e della locale Fondazione, permetterà di creare il primo esempio di rete radioterapia provinciale nella nostra regione, a garanzia di una maggiore accessibilità per i pazienti e di una maggiore integrazione fra i professionisti”.
Quanto alla casistica trattata nel triennio di riferimento (2003 – 2005) si è notato un incremento dei tumori alla mammella, che resta di gran lunga la tipologia di neoplasia più frequente (1.721 casi erano stati 1.276 nel 2003), dei tumori al colon-retto (1.025 rispetto a 782 di due anni prima), del tumori genito-urinari (461 casi da 398), dei tumori ai polmoni (389 casi contro 289), dei tumori al pancreas (85 contro 61) e, soprattutto, dello stomaco (180 casi a fronte di 39 nel 2003) e del sistema nervoso (43 contro 29). In ambito oncoematologico le neoplasie più frequenti restano: linfomi non Hodgkin (434 nel 2005 vs 334 nel 2003); mielomi (143 vs 135); leucemie croniche (193 vs 123); leucemie mieloidi acute (91 vs 71) e linfomi di Hodgkin (84 vs 59).
Come sempre accade i progressi realizzabili in questo campo richiedono, tuttavia, una forte condivisione delle conoscenze e anche condotte improntate all’adozione di appropriate linee-guida, nonché – e questo sarà il passo successivo – la definizione di percorsi assistenziali con creazione di unità funzionali dedicate per le patologie oncologiche più frequenti.
Il dottor Andrea Guerzoni, Direttore Sanitario dell’Azienda USL di Modena, sottolinea che: “Per garantire alle persone ammalate di tumore interventi improntati all’appropriatezza, alla continuità di cura ed alla presa in carico del paziente, l’Azienda USL si avvale del sistema integrato di servizi diffusi nei sette Distretti sanitari della provincia costituito da: la rete territoriale (medici di famiglia, pediatri di libera scelta, Servizio assistenza domiciliare integrata, ambulatori e poliambulatori specialistici, consultori) e la rete ospedaliera. In costante integrazione con il Policlinico, con le strutture private accreditate e con le organizzazioni di volontariato, si sviluppano così i percorsi di prevenzione, diagnosi e cura nell’ambito della patologia oncologica. Tra i tanti dati uno dei più significativi è quello dell’assistenza domiciliare: circa 2.000 pazienti oncologici assistiti nel 2005”.
Muove da questi significativi dati e dalla diffusione di una ramificata presenza a presidio di queste delicate patologie l’esigenza di determinare periodici appuntamenti che consentano agli operatori di verificare l’efficienza e la qualità dei processi assistenziali per migliorare le prestazioni e integrare le varie esperienze. Il convegno, pertanto, nella sua articolazione si svolgerà attraverso due sessioni (due) che consentiranno di approfondire tematiche quali: diagnostica genetica ed epidemiologia; oncologia clinica; trapianti e terapie cellulari; immunità nelle infezioni delle oncoemopatie e markers di infezione; interventi sanitari preventivi; medicina palliativa. La giornata sarà, poi, conclusa alle ore 12.00 da una lettura magistrale pronunciata dal prof. Gianluigi Cleto, Direttore della Divisione di Oncologia Medica dell’Azienda Ospedaliera di Verona, su “Lo sviluppo delle cure palliative in Italia” e dalla consegna dei premi assegnati dalle Associazioni di volontariato ai migliori lavori presentati sulla materia da giovani ricercatori.
“Iniziative come quella di sabato – ha commentato il Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia prof. Aldo Tomasi – sono un valido stimolo anche per l’ambiente accademico che, oltre ad esaltare il suo ruolo formativo e didattico per l’aggiornamento continuo degli operatori sanitari e dei medici, ha modo di ricevere importanti informazioni per indirizzare sempre meglio l’attività di ricerca che è chiamato a svolgere in funzione dei bisogni e delle esigenze emergenti nel territorio. Il COM è diventato in breve tempo un punto di riferimento di assoluta eccellenza, anche in ambito internazionale, per quanto riguarda la ricerca e la sperimentazione, ma non può rinunciare alla sua proiezione locale se vuole continuare ad esercitare il suo primato di qualificata struttura sanitaria di assistenza e cura che ponga al centro il malato”.