Si è chiuso ieri a Torino, “ArtCamp 2012”, meeting nazionale per Centri Indipendenti di Produzione Culturale. Organizzato e ideato dai Centri del protagonismo giovanile di Torino della rete DFB-direfarebaciare, in collaborazione con il GAI-circuito Giovani Artisti Italiani e la Città di Torino (parteciperà Leggere Strutture, contenitore culturale e progetto d’impresa che lavora a 360° sulla produzione artistica e creativa), il meeting vuole essere un laboratorio allargato alle realtà artistiche e culturali di tutta la Penisola, e cerca di dare una panoramica sulla situazione di associazioni giovanili, culturali, federazioni, che ogni giorno si impegnano nella creazione di arte e cultura in Italia.
Un’occasione di confronto, di scambio di idee, creazioni di nuovi network e reti. Gli incontri si sono tenuti al Murazzi Student Zone, dove in una sorta di tavola rotonda, si sono affrontati vari argomenti come: sostenibilità e produzioni culturali, nuove professioni, nuove idee e nuove strade, sostenibilità ambientale, creatività e stili di vita e altro. Il tutto anticipato da una prima fase virtuale che attraverso il blog artcamptorino.wordpress.com ha permesso a chiunque volesse, di avanzare idee, proposte, spunti di riflessione e quant’altro, sui temi in questione, per poi passare alla fase reale nella quale in due tavoli di lavoro, venti realtà provenienti da tutta Italia, si sono confrontati, assistiti da un moderatore e quattro interlocutori.
Il meeting si è concluso con l’evento “Ha da passà a’ nuttata”, che ha visto esibirsi sul palco artisti di vario genere con un’idea di base che è quella della “democrazia creativa” (con premio finale per lo start-up produttivo di 3.000 euro). Tra gli ospiti da segnalare quest’anno per la Sicilia, anche la fedarazione delle arti e dei mestieri “L’Arsenale”, che sotto il nome di “Banda Amata” (vari artisti della federazione come Francesco Cantone, Carlo H. Natoli, Sebastiano Cataudo, Compagnia GestiColando e Noja Recordings), ha presentato “Storia di un impiegato”, riscrittura in forma teatro-canzone dell’album di Fabrizio De Andrè. Oltre a raccontare la Sicilia di Danilo Dolci.