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Numero chiuso aggirato da società private di tutor: la testimonianza di Giulia

Redazione Controcampus 25 Ottobre 2012
R. C.
29/03/2024

Anche quest’anno Controcampus.

it vi ha accompagnato nei mesi di preparazione che precedono il test d’ingresso per accedere alle facoltà a numero chiuso con articoli su quesiti e modalità di svolgimento dei vari test (leggi qui), sottolineandone gli aspetti positivi e denunciandone quelli negativi, come lo sfruttamento del sistema dei test d’ingresso da parte di società private di tutoraggio scolastico, a discapito di quanti non sono riusciti a passarlo (qui l’articolo).

In merito Controcampus.it ha raccolto la testimonianza di Giulia, una ragazza che ha sostenuto il test per entrare a Medicina all’Università di Modena. Uscita dall’esame demoralizzata, Giulia è stata avvicinata da una ragazza che le ha fatto una bizzarra proposta per conto di una nota società di tutoraggio. Questo è il racconto di Giulia a Controcampus.it.

Giulia, eri tra i 909 che hanno provato il test di Medicina all’Università di Modena lo scorso 4 Settembre. Raccontaci un po’ quella giornata…

Ho sostenuto il test alla facoltà di medicina di Modena. Tutti hanno sempre detto che è una delle università dove serve un punteggio molto alto per riuscire a passare. La giornata non era partita bene: pioveva e avevo dimenticato a casa l’orologio. Alla mattina alle 7:45 ansiosa come non mai ero già davanti al Centro Servizi tra pochi ragazzi della mia età assonnati e con la faccia smarrita, e tanti “ripetenti” degli anni passati con fare navigato e spavaldo. Già mi sentivo fregata nei confronti di chi per anni non ha fatto altro che prepararsi in attesa di questo test. Alle 8:30 finalmente hanno aperto le porte e una marea di persone si è distribuita nelle varie aule assegnate il giorno precedente. Alle 10:30 hanno iniziato a spiegarci le procedure tecniche per sostenere la prova mostrandoci un video ministeriale per ben 11 volte e dandoci da leggere una dispensa su come compilare e fare eventuali correzioni durante il test. Alle 11:00 finalmente il via. É stato inizialmente un po’ strano pensare che migliaia di aspiranti medici tutti nello stesso momento si trovavano nella mia stessa situazione. Già leggendo le prime domande di cultura generale ho pensato “Cara amata medicina, ci rivediamo l’anno prossimo!”. Concentrandomi troppo su alcune domande, allo scadere delle due ore mi ero accorta che mi mancavano ancora le 11 domande della sezione di fisica e matematica (il mio punto forte): velocemente, in due minuti, anche a quelle ho risposto.

Quanto ti eri preparata per affrontare il test?

Da dicembre 2011 i momenti liberi delle mie giornate li ho passati studiando ed esercitandomi sui quiz. Non ho più avuto scampo. Tutti i giorni erano uguali: una prima parte dedicata ai miei impegni scolastici e una seconda parte tutta per quel futuro che ho sempre sognato. Alla sera sul comodino, invece che un bel libro di narrativa, ripassavo gli argomenti studiati durante la giornata. Dopo aver sostenuto l’esame di maturità non ho fatto altro che avere sempre in mano i due libri da studiare per la preparazione al test. Finalmente, dopo aver finito di studiare la parte teorica, ho iniziato a controllare la mia preparazione con il computer, grazie a un CD-rom in dotazione al libro e online nel sito ammissione.it, dove tutti gli aspiranti medici, veterinari, ecc potevano accedere e sostenere un fac-simile del test con tanto di valutazione finale. I miei risultati erano sempre più che positivi e quindi le speranze crescevano. Poi è arrivato il fatidico giorno del test e sai già come è andata…

Come giudichi il test che hai affrontato? Ritieni come molti che non c’entri molto con la Medicina?

É fondamentale per diventare medico sapere quale autore e quale sua opera era stata dedica al padre Ruggero? oppure che la Croazia negli anni ’80 non era uno Stato Indipendente? Io penso, come molti altri, che un medico sia quello che deve sapere come curare un malattia di un paziente. La cultura generale è importante ma non così fondamentale in questo ambito. Perchè precludere la possibilità di entrare a chi è veramente motivato per colpa di un test, quando gli anni di studio della facoltà di medicina di per sè sono talmente duri e impegnativi che già dopo il primo anno si perdono molti studenti? É già la facoltà stessa che fa la “scrematura”!

La giornata del test ti ha riservato un’ulteriore sorpresa fuori dall’aula…

Già. Uscita dall’aula un po’ mortificata e con le lacrime agli occhi, come se non bastasse, mi ferma una informatrice di una nota società di tutoraggio che consegnava opuscoli a quelli con la faccia più triste.

Cosa ti ha detto l’informatrice?

Le parole esatte dell’informatrice non le ricordo perfettamente perchè in quel momento avevo altro in testa. All’uscita erano presenti circa una decina di informatori che ti fermavano chiedendoti com’era andato il test. Ti faccio presente che erano provvisti di cartoni pieni di opuscoli informativi che hanno distribuito e sparso in ogni dove. Mi ha fermato una ragazza spiegandomi che iscrivendosi a questo corso che avrebbero fatto sarei potuta diventare medico senza fare il test di ammissione.

Come hai reagito?

Presa un po’ alla sprovvista mi sono limitata a lasciarle nome, cognome, numero di cellulare e indirizzo email. Dopo qualche giorno mi hanno contattato al cellulare spiegandomi più nei dettagli in cosa consisteva questo corso, senza parlare mai di costi. Praticamente mi davano la possibilità di laurearmi in medicina senza sostenere nessun tipo di test selettivo nè adesso nè in futuro.

Ci hai pensato? Cosa hai risposto?

Nei giorni successivi al test ero di umore pessimo, ma non mi sono persa d’animo. La proposta dell’informatrice non mi ha nemmeno sfiorata. Forte dello studio ho sostenuto altri due test, quello per CTF (chimiche e tecnologie farmaceutiche) e per le professioni sanitarie, che ho passato entrambi. Perciò al telefono ho tagliato corto: le ho detto che avevo passato altri test e che mi sarei orientata a uno di questi. Alla fine della telefonata mi ha detto che nel caso fossi stata interessata ai loro corsi l’anno prossimo li avrei potuti contattare tramite il sito internet. Questo è quanto è successo. Posso anche dirti che come me tantissimi altri hanno lasciato i loro recapiti e alcune persone sono state persino contattate il giorno stesso alle due di pomeriggio ma non so com’è finita per loro.

Nonostante ciò non hai abbandonato la tua smisurata passione per la medicina…

Assolutamente no! La mia passione per la medicina è nata dal desiderio che ho sempre avuto, fin da piccola, di aiutare gli altri. Già ai tempi dell’asilo e delle scuole elementari avevo questa indole innata e quando mi chiedevano cosa volevo fare da grande la risposta era sempre la stessa: il medico. Anche la scelta della scuola superiore (Liceo Scientifico Tecnologico) era finalizzata a questo. Persino nel piccolo laboratorio di chimica dove si era obbligati ad indossare un camice bianco, io non mi vedevo nelle vesti di chimico, ma di un futuro medico a tutti gli effetti. La tesina presentata all’esame di maturità, fatta sul cervello, era inequivocabile. La prima domanda che gli esaminatori mi hanno fatto alla fine dell’esposizione è stata “ma, per caso, vuoi diventare dottore?”.

Che fai ora? Pensi di ritentare il test di Medicina l’anno prossimo?

Ora sono iscritta al corso di laurea in Igiene Dentale a Modena, una sorta di ripiego perchè il mio cuore batte sempre per medicina. L’anno prossimo infatti ritenterò e guarderò con tenerezza quelli che come me l’anno prima avevano la faccia smarrita. Mi ripreparerò su alcuni argomenti, ma credo che lo studio che affronterò quest’anno per sostenere gli esami del primo anno mi sarà utile anche per il test. Seguirò il consiglio che mi hanno dato i miei genitori: leggere quotidiani e guardare telegiornali per gli argomenti di attualità. E poi speriamo bene. Dopo quest’anno ho capito che il test è composto da un 30% di preparazione scientifica, un 20% di bagaglio culturale/attualità e il restante 50% di sola fortuna.

Grazie Giulia e in bocca al lupo per il tuo sogno!

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© Riproduzione Riservata
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto