it vi ha accompagnato nei mesi di preparazione che precedono il test d’ingresso per accedere alle facoltà a numero chiuso con articoli su quesiti e modalità di svolgimento dei vari test (leggi qui), sottolineandone gli aspetti positivi e denunciandone quelli negativi, come lo sfruttamento del sistema dei test d’ingresso da parte di società private di tutoraggio scolastico, a discapito di quanti non sono riusciti a passarlo (qui l’articolo).
In merito Controcampus.it ha raccolto la testimonianza di Giulia, una ragazza che ha sostenuto il test per entrare a Medicina all’Università di Modena. Uscita dall’esame demoralizzata, Giulia è stata avvicinata da una ragazza che le ha fatto una bizzarra proposta per conto di una nota società di tutoraggio. Questo è il racconto di Giulia a Controcampus.it.
Giulia, eri tra i 909 che hanno provato il test di Medicina all’Università di Modena lo scorso 4 Settembre. Raccontaci un po’ quella giornata…
Ho sostenuto il test alla facoltà di medicina di Modena. Tutti hanno sempre detto che è una delle università dove serve un punteggio molto alto per riuscire a passare. La giornata non era partita bene: pioveva e avevo dimenticato a casa l’orologio. Alla mattina alle 7:45 ansiosa come non mai ero già davanti al Centro Servizi tra pochi ragazzi della mia età assonnati e con la faccia smarrita, e tanti “ripetenti” degli anni passati con fare navigato e spavaldo. Già mi sentivo fregata nei confronti di chi per anni non ha fatto altro che prepararsi in attesa di questo test. Alle 8:30 finalmente hanno aperto le porte e una marea di persone si è distribuita nelle varie aule assegnate il giorno precedente. Alle 10:30 hanno iniziato a spiegarci le procedure tecniche per sostenere la prova mostrandoci un video ministeriale per ben 11 volte e dandoci da leggere una dispensa su come compilare e fare eventuali correzioni durante il test. Alle 11:00 finalmente il via. É stato inizialmente un po’ strano pensare che migliaia di aspiranti medici tutti nello stesso momento si trovavano nella mia stessa situazione. Già leggendo le prime domande di cultura generale ho pensato “Cara amata medicina, ci rivediamo l’anno prossimo!”. Concentrandomi troppo su alcune domande, allo scadere delle due ore mi ero accorta che mi mancavano ancora le 11 domande della sezione di fisica e matematica (il mio punto forte): velocemente, in due minuti, anche a quelle ho risposto.
Quanto ti eri preparata per affrontare il test?
Da dicembre 2011 i momenti liberi delle mie giornate li ho passati studiando ed esercitandomi sui quiz. Non ho più avuto scampo. Tutti i giorni erano uguali: una prima parte dedicata ai miei impegni scolastici e una seconda parte tutta per quel futuro che ho sempre sognato. Alla sera sul comodino, invece che un bel libro di narrativa, ripassavo gli argomenti studiati durante la giornata. Dopo aver sostenuto l’esame di maturità non ho fatto altro che avere sempre in mano i due libri da studiare per la preparazione al test. Finalmente, dopo aver finito di studiare la parte teorica, ho iniziato a controllare la mia preparazione con il computer, grazie a un CD-rom in dotazione al libro e online nel sito ammissione.it, dove tutti gli aspiranti medici, veterinari, ecc potevano accedere e sostenere un fac-simile del test con tanto di valutazione finale. I miei risultati erano sempre più che positivi e quindi le speranze crescevano. Poi è arrivato il fatidico giorno del test e sai già come è andata…
Come giudichi il test che hai affrontato? Ritieni come molti che non c’entri molto con la Medicina?
É fondamentale per diventare medico sapere quale autore e quale sua opera era stata dedica al padre Ruggero? oppure che la Croazia negli anni ’80 non era uno Stato Indipendente? Io penso, come molti altri, che un medico sia quello che deve sapere come curare un malattia di un paziente. La cultura generale è importante ma non così fondamentale in questo ambito. Perchè precludere la possibilità di entrare a chi è veramente motivato per colpa di un test, quando gli anni di studio della facoltà di medicina di per sè sono talmente duri e impegnativi che già dopo il primo anno si perdono molti studenti? É già la facoltà stessa che fa la “scrematura”!
La giornata del test ti ha riservato un’ulteriore sorpresa fuori dall’aula…
Già. Uscita dall’aula un po’ mortificata e con le lacrime agli occhi, come se non bastasse, mi ferma una informatrice di una nota società di tutoraggio che consegnava opuscoli a quelli con la faccia più triste.
Cosa ti ha detto l’informatrice?
Le parole esatte dell’informatrice non le ricordo perfettamente perchè in quel momento avevo altro in testa. All’uscita erano presenti circa una decina di informatori che ti fermavano chiedendoti com’era andato il test. Ti faccio presente che erano provvisti di cartoni pieni di opuscoli informativi che hanno distribuito e sparso in ogni dove. Mi ha fermato una ragazza spiegandomi che iscrivendosi a questo corso che avrebbero fatto sarei potuta diventare medico senza fare il test di ammissione.
Come hai reagito?
Presa un po’ alla sprovvista mi sono limitata a lasciarle nome, cognome, numero di cellulare e indirizzo email. Dopo qualche giorno mi hanno contattato al cellulare spiegandomi più nei dettagli in cosa consisteva questo corso, senza parlare mai di costi. Praticamente mi davano la possibilità di laurearmi in medicina senza sostenere nessun tipo di test selettivo nè adesso nè in futuro.
Ci hai pensato? Cosa hai risposto?
Nei giorni successivi al test ero di umore pessimo, ma non mi sono persa d’animo. La proposta dell’informatrice non mi ha nemmeno sfiorata. Forte dello studio ho sostenuto altri due test, quello per CTF (chimiche e tecnologie farmaceutiche) e per le professioni sanitarie, che ho passato entrambi. Perciò al telefono ho tagliato corto: le ho detto che avevo passato altri test e che mi sarei orientata a uno di questi. Alla fine della telefonata mi ha detto che nel caso fossi stata interessata ai loro corsi l’anno prossimo li avrei potuti contattare tramite il sito internet. Questo è quanto è successo. Posso anche dirti che come me tantissimi altri hanno lasciato i loro recapiti e alcune persone sono state persino contattate il giorno stesso alle due di pomeriggio ma non so com’è finita per loro.
Nonostante ciò non hai abbandonato la tua smisurata passione per la medicina…
Assolutamente no! La mia passione per la medicina è nata dal desiderio che ho sempre avuto, fin da piccola, di aiutare gli altri. Già ai tempi dell’asilo e delle scuole elementari avevo questa indole innata e quando mi chiedevano cosa volevo fare da grande la risposta era sempre la stessa: il medico. Anche la scelta della scuola superiore (Liceo Scientifico Tecnologico) era finalizzata a questo. Persino nel piccolo laboratorio di chimica dove si era obbligati ad indossare un camice bianco, io non mi vedevo nelle vesti di chimico, ma di un futuro medico a tutti gli effetti. La tesina presentata all’esame di maturità, fatta sul cervello, era inequivocabile. La prima domanda che gli esaminatori mi hanno fatto alla fine dell’esposizione è stata “ma, per caso, vuoi diventare dottore?”.
Che fai ora? Pensi di ritentare il test di Medicina l’anno prossimo?
Ora sono iscritta al corso di laurea in Igiene Dentale a Modena, una sorta di ripiego perchè il mio cuore batte sempre per medicina. L’anno prossimo infatti ritenterò e guarderò con tenerezza quelli che come me l’anno prima avevano la faccia smarrita. Mi ripreparerò su alcuni argomenti, ma credo che lo studio che affronterò quest’anno per sostenere gli esami del primo anno mi sarà utile anche per il test. Seguirò il consiglio che mi hanno dato i miei genitori: leggere quotidiani e guardare telegiornali per gli argomenti di attualità. E poi speriamo bene. Dopo quest’anno ho capito che il test è composto da un 30% di preparazione scientifica, un 20% di bagaglio culturale/attualità e il restante 50% di sola fortuna.
Grazie Giulia e in bocca al lupo per il tuo sogno!