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A Cervia, nella città dei presepi, il tour tra le “Natività”

Redazione Controcampus 21 Novembre 2012
R. C.
12/10/2024

Nell’ambito delle celebrazioni del centenario di Milano Marittima è dicembre il mese in cui a Cervia parte un progetto che unisce diverse forme di rappresentazione della Natività dando vita al “Tour dei presepi”.

Tra arte, spiritualità e magiche emozioni, dalla preziosa opera d’arte che è il Presepe artistico di Milano Marittima, al Presepe di sale, unico in Italia, ospitato al MUSA, dalle Natività tradizionalmente realizzate nelle chiese, al Presepe animato, a quello meccanico, a quello dei salinari, fino a quello a grandezza naturale allestito in una casa privata.

La tradizione del Presepe a Cervia svela radici profonde, la Natività è stata omaggiata fin dal passato in questo tratto di costa dove, con il trascorrere degli anni, è maturata una grande passione per i presepi e per l’arte di creare scene sempre più curate della sacra rappresentazione che attraversa i secoli dalla notte dei tempi.  Proprio un anno fa, il Natale scorso, è iniziato il percorso che ha raccontato, attraverso eventi, mostre, cultura e passione, una storia lunga cento anni, la storia di Milano Marittima.

Era l’inizio del Novecento quando un gruppo di milanesi accettò la sfida proposta dall’artista Giuseppe Palanti di costruire il luogo di villeggiatura e la spiaggia dei milanesi. Nacque così, sul modello della garden city, teorizzata dall’urbanista inglese Ebenezer Howard, la Società Anonima Milano Marittima che il 14 agosto 1912 firmò l’accordo con il Comune di Cervia per avere in concessione una vasta porzione della spiaggia a nord della città, nella quale sviluppare il turismo. Dopo cento anni, Milano Marittima è una delle più eleganti città di mare del Belpaese e anche un Presepe, realizzato ad hoc, ne celebra l’anniversario.

 

Il Presepe artistico nel centro di Milano Marittima

E proprio da questo legame con la capitale lombarda è nato l’anno scorso un Presepe che è anche uno straordinario progetto artistico. La Natività è rappresentata con un’opera d’arte sensoriale, per la quale sono state usate moderne tecniche di animazione dando vita a un viaggio realistico e emozionante nei luoghi del passato, mentre statue e sagome a grandezza naturale e stendardi, disseminate tra le strade e nelle rotonde del centro di Milano Marittima, completano l’opera.

Cento elementi in tutto come 100 anni di Milano Marittima per rendere omaggio alla località in questa importante ricorrenza. Per gli elementi scultorei sono stati scelti due soggetti: le pecore, che formano un “gregge”, e i pastori che simbolicamente accompagnano il viandante dal centro abitato verso la Natività.

Realizzati in vetroresina miscelata a scaglie di plexiglass ed elementi che risultano luminescenti a qualsiasi ora del giorno e della notte, hanno un forte senso di astrazione dal reale e riprendono l’idea del sale, “l’oro bianco” della città di Cervia. Accanto ci sono gli stendardi dai soggetti pittorici, come dei quadri disseminati tra i pini della città danno voce al gregge verso la sua meta, comunicando pensieri sul Natale e messaggi di sentimenti positivi.

Il percorso si conclude con la Natività, intesa come momento conclusivo di un percorso spirituale che ci riporta a Betlemme. È un film di animazione, proiettato su un grande schermo, realizzato attraverso la rielaborazione dell’opera di Giotto e dei suoi contemporanei (scelta per la sintesi e la semplicità stilistica diventando punto di riferimento più adatto per la sperimentazione dei materiali innovativi), consta in un’animazione multisensoriale, creativamente elaborata con un ricco gioco di colori, di luci e di musica, che racconta, in modo emozionale ed evocativo, l’antica vicenda dall’Annunciazione all’adorazione dei Re Magi giunti a Betlemme guidati dalla Stella Cometa (dall’8 dicembre al 6 gennaio).

 

A MUSA il Presepe di  Sale e quello dei Salinari

Cervia è la città del sale e ogni anno rievoca le sue radici festeggiando quello che viene chiamato l’”oro bianco”. Non poteva non avere un presepe di sale.

La composizione è stata costruita nel passato con una tecnica manuale molto difficile. Le sculture che compongono il presepe sono state create nel 1992 da Agostino Finchi, un anziano salinaro, la cui passione e la cui maestria si sono manifestate nella realizzazione di oltre quindici personaggi che mettono in scena la Natività più classica.

Le statuine sono alte dai 10 ai 40 centimetri e sono state realizzate attraverso una cristallizzazione guidata del sale, una tecnica molto particolare la cui procedura richiede grande cura e consiste nel correggere giornalmente questa cristallizzazione per dare al sale la forma voluta.

L’intero presepe è conservato al Museo del sale in una teca di vetro che le ripara dagli sbalzi di temperatura e soprattutto dall’umidità.

Ma negli spazi del MUSA si trova anche un secondo presepe piuttosto particolare. Si tratta della Natività rappresentata nella tipica capanna in giunco dei salinari. Le statue a grandezza naturale, sono state realizzate verso al fine degli anni ’80. Si tratta di figure in terracotta patinata  plasmate su di una  struttura di sostegno in metallo realizzate da Paolo Onestini, figlio di Giacomo Onestini, famoso ceramista cervese.

Le opere sono state cotte nel forno dell’artista. Le statue della Natività fanno comunque parte di una serie di realizzazioni che rappresentano i salinari al lavoro e figure della vita in salina. All’interno del museo sono sempre visibili alcune delle statue della serie  realizzata su idea e con la collaborazione dei soci fondatori del Gruppo Culturale Civiltà Salinara.

Si vede infatti un finanziere nella sua postazione dentro alla garitta (costruzione in muratura da cui si faceva la guardia al sale), un salinaro che spinge il carriolo e uno che utilizza la gottazza, lo strumento usato per spostare l’acqua da un bacino all’altro. Le figure sono vestite con abiti del periodo realizzati con grande passione da una “azdora” (signora) cervese (dal 22 dicembre al 6 gennaio il MUSA è aperto tutti i giorni dalle 15 alle 19).

 

Di chiesa in chiesa

A Cervia, nella chiesetta del Suffragio, che sorge nel centro storico della città, c’è il Presepe animato che propone, oltre alla natività, scene di vita quotidiana nell’ambiente tipico della Palestina avvolte in un suggestivo paesaggio che passa alternativamente dal giorno alla notte proponendo le attività della giornata alternate al silenzio e al chiarore notturno. Il movimento delle stelle, cometa compresa, illumina il paesaggio calmo e silenzioso.

Più di vent’anni di lavoro sono serviti per cotruire le oltre 50 statuette che animano la scena sono state realizzate e decorate a mano, il materiale usato: la creta. Si muovono spinte da centinaia di piccoli meccanismi. Per la natività è stata scelta l’immobilità delle statue pur in uno scenario animato, per sottolineare il mistero che da sempre avvolge la nascita di Gesù. Il Presepe cambia ogni anno perchè si aggiungono nuove figure e nuovi meccanismi.

Allestito all’interno della chiesa della Madonna della Neve, il Presepe meccanico ogni anno varia per interpretare un tema spirituale diverso. Le statue disposte a semicerchio, attorno all’ampio fonte battesimale della Chiesa, sono frutto di un laborioso lavoro e restituiscono al pubblico la suggestione della Natività in tutto il suo splendore.

Il Presepe della chiesa Stella Maris, la chiesa immersa nel verde della pineta a Milano Marittima, è un viaggio nell’antica Betlemme. In uno spazio di circa 80 metri quadrati, a lato dell’altare maggiore, il grande Presepe è allestito nella più classica delle tradizioni, con la scena della natività con Giuseppe, Maria e il bambino e le scene di vita quotidiana con i personaggi classici. Il segreto di questo presepe risiede nell’uso dei materiali che sono naturali e riclati sul territorio. Il presepe sarà visitabile dal 23 dicembre fino al 13 gennaio 2013 negli orari di apertura della chiesa.

 

Il Presepe della signora Ualdia

Inoltre dal 25 dicembre all’8 gennaio sarà possibile visitare un singolare e originale Presepe privato allestito in un’abitazione privata in via XX Settembre, 61 a Cervia.

Una vera e propria opera d’arte, nata dalla passione della signora Ualdia Neri che da quando era bambina costruisce il “suo Presepe”. Oggi la Natività della signora Neri è da considerare un’opera d’arte, realizzata interamente da lei, che artigianalmente costruisce ogni singolo componente, dalle case alle statuine, alla suggestiva scenografia utlizzando in gran parte materiali di recupero, cartone e legno.

Anche la costruzione delle statue è della signora Neri che manipola dass, costruisce sagome di cartone e assembla abiti di stoffa con grande abilità. Il risultato è un Presepe di grandi dimensioni, la cui ambientazione è l’interpretazione della città vecchia di Betlemme. Le case sono alte circa un metro e mezzo e i personaggi 50 cm.

ll presepio occupa una stanza di circa 20 mq e si sviluppa anche in altezza, la caratteristica di questa rappresentazione della Natività è che si può percorrere il Presepe camminando al suo interno (dal 25 dicembre all’8 gennaio, visitabile tutti i lunedì, mercoledì, sabato e domenica dalle 15.30 alle 20.00. Il giovedì e il venerdì dalle 21.00 alle 23.00).

 

Informazioni: www.turismo.comunecervia.it www.centenariomilanomarittima.comunecervia.it 0544-993435

Prenotazioni hotel www.cerviaturismo.it 0544-72424

© Riproduzione Riservata
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto