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Astrofisica Extragalattica: Intervista al Prof. Dario Trevese

Redazione Controcampus 25 Novembre 2012
R. C.
26/04/2024

Il XVII secolo ha rappresentato un importante spartiacque storico sia per il nascente pensiero scientifico europeo, sia per l’umanità.

Fino al 1609, infatti, gli unici strumenti di osservazione e comprensione del cosmo sono stati gli occhi e la logica. Gli antichi magi, i primi astrofili della storia, hanno fornito ingenti risorse gnoseologiche alla scienza moderna. Il concetto di grandezza o magnitudine stellare, ad esempio, non è altro che il frutto di una loro brillante deduzione. Una deduzione nata dalla sublime osmosi tra percezione visiva e ragionamento scientifico: “Se tutte le stelle sono equidistanti da noi e caratterizzate dalla medesima materia, allora le più luminose devono essere evidentemente le più grandi”.

Sebbene siano passati diversi secoli, quest’antica formula continua ancora ad essere rispettata. Ciò dimostra quanto la conoscenza in campo astronomico sia direttamente proporzionale non solo all’evoluzione tecnologica, ma anche (e prima di tutto) allo sviluppo del pensiero logico. Nel 1609, finalmente, Galilei riuscì ad effettuare le prime osservazioni tramite un cannocchiale (strumento avveniristico per l’epoca) e Newton, invece, costruì il telescopio. Questi due sintomatici eventi hanno cambiato per sempre la storia dell’astronomia.

Al di là della notevole funzionalità delle metodologie impiegate nelle epoche remote, il progresso tecnologico del terzo millennio offre strumenti e tecniche di osservazione altrettanto efficienti. Oggigiorno, infatti, gli scienziati hanno la possibilità di compiere analisi ed effettuare esperimenti che prima apparivano a dir poco improbabili. Si pensi all’astronomia e, in particolar modo, ad una sua sublime ed affascinante branca: l’astrofisica extragalattica. Questa scienza ha il pregio di occuparsi dello studio dei fenomeni astronomici al di fuori della Via Lattea. Protagonisti nevralgici delle osservazioni astrofisiche sono, ad esempio, le radiogalassie, i quasar, gli ammassi di galassie e le radiazioni distribuite nello spazio intergalattico.

Si tratta di osservazioni rese possibili solo dall’edulcorante progresso tecnologico degli ultimi decenni. Qualche tempo fa, infatti, l’osservazione astronomica delle altre galassie non produceva grandi risultati. I limiti tecnologici rendevano del tutto improbabile qualsiasi tipologia d’anamnesi extragalattica, impedendo, di fatto, l’ipostasi di un ventaglio conoscitivo catartico e peculiare. Lo sviluppo tecnologico, dunque, è direttamente proporzionale all’evoluzione gnoseologica dell’uomo.

Al fin di comprendere al meglio il fulcro nevralgico delle scienze astronomiche abbiamo deciso d’intervistare il Prof. Dario Trevese, docente di Astrofisica Extragalattica all’Università di Roma “La Sapienza” e direttore del Gruppo scientifico Sorgenti Cosmiche di Alta Energia (Scae).    

Prof. Trevese, Lei è docente di Astrofisica Extragalattica all’Università di Roma “La Sapienza”. Quali sono gli obiettivi principali di quest’affascinante branca dell’astronomia?

L’ Astrofisica Extragalattica si occupa della fenomenologia astronomica al di fuori della Galassia in cui viviamo, la quale ci appare come Via Lattea nel cielo notturno (nei luoghi in cui ancora si vede ) e che Galileo per primo, col suo telescopio,  scoprì essere composta da una  ‘congerie di minutissime stelle’, piuttosto che da un fluido cosmico luminescente.  L’Astrofisica Extragalattica si occupa, quindi, sia delle altre galassie intorno alla nostra, relativamente “vicine” (qualche milione di anni luce), sia, più in generale, di tutti gli oggetti astronomici che popolano l’Universo lontano: dagli ammassi di galassie, alle radiogalassie, ai quasar alla materia e alla radiazione distribuite nello spazio intergalattico. 

 Gli enormi progressi degli ultimi decenni nelle tecniche osservative consentono oggi di affrontare lo studio dei processi fisici su scala cosmologica globale per spiegare ad esempio come le galassie si formano, come evolvono nel tempo cosmico. I quasar sono gli oggetti più brillanti a tutte le lunghezze d’onda: dal radio alle microonde, all’infrarosso, al visibile alla radiazione X e gamma. Come tali possono essere osservati alle massime distanze, che corrispondono alle epoche più antiche nella storia dell’Universo. Le righe di assorbimento negli spettri dei quasar rivelano la presenza di nubi intergalattiche, di cui si possono studiare le caratteristiche fisiche, le abbondanze degli elementi e l’evoluzione nel tempo cosmico. Ma i quasar, oltre ad essere utili sorgenti luminose per studiare le profondità del cosmo, sono di per se  estremamente interessanti poiché sono probabilmente presenti in ogni galassia e i fenomeni energetici ad essi associati  influenzano l’evoluzione delle galassie che li ospitano”.

L’energia oscura, l’asimmetria cosmica tra materia e antimateria e la sostanza oscura sono alcuni tra i principali problemi della Fisica Moderna. Secondo Lei, per interpretare e qualificare correttamente questi tre elementi fondamentali dell’universo è davvero necessario postulare una Nuova Fisica che vada al di là del Modello Standard della Fisica delle particelle? 

“L’asimmetria tra materia e antimateria  prevista dal Modello Standard non appare sufficiente a giustificare quella osservata su scala cosmologia. Il Modello Standard non include i fenomeni gravitazionali, che invece sono dominanti su scala cosmologica. L’osservazione di un’espansione accelerata dell’Universo richiede la presenza di “energia oscura”, che potrebbe anche essere spiegata con modifiche alla teoria della gravitazione.  In questo caso si tratterebbe, dunque, di nuova fisica gravitazionale, indipendente dal Modello Standard.  Esistono motivazioni interne al campo della fisica delle interazioni fondamentali per il superamento del Modello Standard: sia l’unificazione delle interazioni elettromagnetiche, deboli e nucleari su cui il modello Standard si basa, sia l’ulteriore unificazione con le interazioni gravitazionali. Le teorie che tentano di fare questo predicono varie particelle non (ancora) rivelate.

 Talune di queste particelle sono candidati adatti a costituire la ‘materia oscura’, che è tale perché, pur interagendo da un punto di vista gravitazionale, non ha interazioni elettromagnetiche.  Le osservazioni astronomiche potranno fornire ulteriori vincoli sulle proprietà della materia oscura: una relazione costruttiva e promettente fra la Fisica  e l’Astronomia. Non nuova, peraltro.  Ad esempio le prove sperimentali della Relatività Generale, cioè la teoria relativistica della gravitazione di Einstein, provengono da varie osservazioni astronomiche. Vorrei però aggiungere che esiste una vastissima fenomenologia che ha senso cercare di spiegare in termini di fisica nota, applicata a situazioni assai diverse da quelle realizzabili in laboratorio. Il bello dell’Astrofisica e’ che convivono in essa entrambi gli aspetti: la sfida di spiegare la maggior parte dei fenomeni osservabili nell’intero Universo, a enormi distanze e a tempi lontanissimi,  sulla base della Fisica costruita dall’uomo su questa Terra nel giro di pochi secoli, e il tentativo di scoprire nuove leggi fisiche esplorando l’Universo profondo”.

Qual è la Sua opinione in merito alla teoria della Panspermia?

“La produzione spontanea nell’Universo dei semi della vita, che si propagano ovunque,  nasce come una ipotesi non sostenuta da forti evidenze sperimentali. Tuttavia da un lato, esistono oggi prove che il nostro pianeta è “bombardato” da frammenti di materiale proveniente da altri pianeti e regioni dello spazio interplanetario, dall’altro si conoscono varie molecole organiche complesse che si formano spontaneamente in fenomeni astrofisici che avvengono ovunque nel Cosmo. Ad esempio nelle polveri in regioni di formazione stellare si osservano bande di emissione nell’infrarosso, caratteristiche degli idrocarburi aromatici  policiclici (PAH), molecole complesse che nel mezzo interstellare potrebbero trasformarsi in aminoacidi: i “mattoni” per la costruzione delle proteine e del DNA”.                                                                                    

Che cosa ne pensa del sistema universitario italiano?

“Penso che il sistema universitario, ma più in generale il sistema dell’istruzione e della ricerca, in Italia sia in una situazione particolarmente difficile, conseguente al fatto che da sempre non ha ricevuto nel nostro Paese la dovuta attenzione.  Alcuni mesi fa, di fronte al declassamento del sistema economico statunitense da parte delle agenzie di rating, il presidente Obama disse, come prima cosa, che gli Stati Uniti restano comunque il primo Pese nel mondo perché hanno il miglior sistema d’istruzione e ricerca. Credo che la politica italiana da sempre abbia grande difficoltà ad immaginare come e perché l’istruzione dovrebbe aver a che fare con lo sviluppo del Paese.  Ciò è apparso particolarmente e tristemente evidente negli anni recenti.

Nonostante le eccellenze presenti in vari campi, fra cui proprio l’Astronomia e la Fisica. Questo fatto è particolarmente grave nella congiuntura attuale, che ci dicono, durerà per vari anni. Infatti, di fronte alla necessità di ridurre le spese, la ricerca è vista come una delle spese da tagliare invece che rappresentare la prima cosa su cui investire per il progresso del Paese. Questo rischia di innescare un declino progressivo. Dunque se dovessi qualificare con una parola lo stato del sistema di istruzione e ricerca direi: preoccupante”.

L’opinione espressa dal Prof. Dario Trevese è incredibilmente chiarificatrice. La bellezza e la complessità dell’astrofisica, infatti, derivano dall’osmosi fra due fattori emblematici. Da un lato, la spiegazione dei fenomeni osservabili nel cosmo con l’ausilio della tecnologica finora costruita e, dall’altro, il desiderio di scoprire nuove leggi fisiche esplorando l’Universo profondo. Al di là della verosimile complessità, questi due fattori risultano edulcorati in modo nevralgico dalla precitata luminescenza del progresso scientifico.

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. 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Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto