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Caos in biblioteca Unisa: le istituzioni, “Scarsa sicurezza in tutto l’ateneo”

Redazione Controcampus 12 Novembre 2012
R. C.
15/12/2024

Caos in biblioteca Unisa - Biblioteca terra di nessuno: vandalismo ed oscenità in pubblico.

L’appello alle istituzioni: «Basta pagare le conseguenze del blocco del turnover».

Un periodo non proprio roseo per l’Università degli Studi di Salerno. Dopo il caso scoppiato nella Facoltà di Medicina e Chirurgia lo scorso Ottobre ecco che è pronto a venir fuori dell’altro, e proprio nel momento in cui in Italia si celebra la “settimana della non violenza a scuola“. Questa volta non c’entrano le facoltà tanto meno i docenti, questa volta ad essere messa sotto “inchiesta” è la biblioteca E. R. Caianiello e purtroppo non servono i 4 premi di ricerca conquistati dall’Ateneo a distogliere lo sguardo.

Caos in biblioteca Unisa – I FATTI – Lo scorso Ottobre sono state rinvenute scritte in ogni dove contenenti il simbolo di Forza Nuova. La biblioteca tramite una nota postata nel gruppo facebook si è appellata alla civiltà dei fruitori della struttura nell’osservanza «delle regole minime della civile convivenza, che impongono il rispetto degli spazi comuni e soprattutto del lavoro altrui!». L’appello aveva come scopo quello di essere recepito dagli studenti ma ha avuto un altro risvolto. Alcuni studenti hanno lamentato la poca fruibilità degli spazi della struttura e la scarsa sicurezza «io sono stata varie volte a studiare in biblioteca, – lamenta Linda Gallo – arrangiandomi a studiare anche sulle scale, dato che spesso i banchi erano occupati da libri e quaderni senza proprietari, ho studiato persino fra scaffali pieni di libri non catalogati, lasciati alla mercè di chiunque». Ovviamente la replica della biblioteca non è mancata rendendosi disponibile all’ascolto e all’interazione con i fruitori della struttura.

Caos in biblioteca Unisa: ecco cos’è successo, le indagini su alcuni episodi

Successivamente al caos in biblioteca dell’Università di Salerno, le nostre indagini ci hanno portato a conoscenza di alcuni episodi che hanno confermato i malumori emersi tra gli studenti poco tempo prima:

  • dietro alcuni scaffali della biblioteca una studentessa praticava atti osceni;
  • in un’aula presente nella struttura ad uno dei tavoli adibiti allo studio un praticava atti osceni alla presenza di altri studenti;
  • in un’aula presente nella struttura è scoppiata una rissa tra due ragazzi dovuta al disaccordo sull’accensione del condizionatore, dalla collutazione una ragazza estranea ai fatti ha riportato ferite;
  • in un’aula presente nella struttura, una dipendente nel corso della sua attività lavorativa, è stata palpeggiata da uno studente.

La reazione dei dipendenti sul caos in biblioteca Unisa non è del tutto assente. Nel frattempo il personale dell’area al pubblico e gli addetti al part-time dopo aver provato a contattarci per rendersi disponibili a lasciare dichiarazioni e far luce cosi sui fatti, improvvisamente si ritirano in un “voler conservare il fatto e di poterlo risolvere da soli” – ci dice R. R. dipendente della biblioteca – non rilasciando dichiarazioni soprattutto a seguito di comunicazione amministrativa del prossimo tavolo di concertazione indetto dal Rettore. ma c’è chi raccomanda prudenza come A. B., dipendente della Biblioteca:

È ancora presto per fare valutazioni definitive sul caos in biblioteca. A breve è fissato un confronto tra dipendenti e dirigenti nel quale cercheremo di fare il punto della situazione e prendere le misure del caso. Preferiremmo aspettare che le acque si calmino prima di rilasciare dichiarazioni di un certo tipo. Tutto quello che posso dire è che noi tutti, dipendenti e personale vario, ci auguriamo per il futuro che i rapporti con l’utenza si mantengano rispettosi e civili com’è stato fino ad ora. In fondo non è bello che per colpa di una sparuta minoranza a rimetterci sia quella maggioranza sana che ci permette, ogni giorno, di lavorare in condizioni di assoluta efficienza e serenità”.

E c’è chi come S. M., impiegata amministrativa, chiede più rispetto ed educazione da parte dei fruitori della struttura: “Mi auguro che gli episodi sgradevoli siano finiti qui. Sappiamo che alcuni dei responsabili di questi gesti sono stati fermati e che saranno presi provvedimenti, anche severi, nei loro confronti. Per il momento, di comune accordo con gli altri colleghi, preferiremmo prenderci ancora del tempo prima di parlare di vere e proprie contromosse. Insistere sugli episodi non fa bene a nessuno e si rischia di sollevare polveroni inutilmente col rischio di perdere di vista la richiesta che noi, dipendenti e personale, vorremmo fare all’utenza: più rispetto e più educazione”.

Dichiarazioni di tutto rispetto, ma che comunque non possono giustificare in nessun caso il verificarsi di episodi di violenza e oscenita, anche se fossero mossi da una minoranza, verso gli sfortunati che in quel momento si trovano coinvolti e a pagarne le conseguenze. Poco rispetto da parte dei fruitori? Poca attenzione da parte degli addetti? Non siamo certo noi a poterlo stabilire, nostro compito resta solo quello dell’informazione, sperando che chi preposto ne adotti le dovute misure, non solo di punizione post, ma anche di prevenzione ante causa. Certo è che non si può tollerare l’esistenza di tali fatti fossero anche di più esigua minoranza. Ma a questo punto il nostro dubbio rimane circa l’improvviso cambio di rotta del personale nel volerci lasciare dichiarazioni, è per questo che la cosa più opportuna da fare ci è sembrata quella di rivolgerci al Capoufficio Mariarosaria Califano, responsabile del “servizio al pubblico della biblioteca“ al fine di capire come può essere giustificata una tale “criticità”.

Caos in biblioteca Unisa: dal Capo Ufficio agli studenti e alle associazioni

«Sono episodi inqualificabili che spero non accadano più» confidando nel lavoro degli organi accademici al fine di applicare le dovute sanzioni ai trasgressori coinvolti nelle vicende, lancia un appello agli studenti e alle associazioni «bisogna fare fronte comune con i dipendenti. Se dobbiamo usufruire di un’area dedicata al pubblico -spiega la Califanodobbiamo usufruirne appellandoci al nostro senso civico. Dobbiamo uscire dalla logica del pedone e dell’automobilista. Se siamo pedoni, l’automobilista ha torto e viceversa. Bisogna che l’utenza, certa utenza, impari a mettersi nei panni del dipendente, che è lì per fare il suo lavoro con la passione di chi come noi vorrebbe fare della biblioteca un luogo “sacro”, dove ognuno possa sentirsi a suo agio. Ogni giorno nella struttura entrano più di 1500 persone e noi lavoriamo per farla funzionare nel migliore dei modi ma per farlo serve anche l’aiuto di chi utilizza questi spazi. E’ opportuno, dunque -conclude- concepire la biblioteca come luogo comune nel rispetto delle minime leggi di convivenza civile».

Il diritto allo studio viene nuovamente attaccato. Allarmanti fatti di cronaca, che mettono a repentaglio la tranquillità e la sicurezza di chiunque oggi giorno frequenta posti come l’università e la biblioteca per accrescere il propio bagaglio culturale, andandoci privo di ogni contromisura, certo che possa dedicarsi allo studio, avendo pagato caramente per poterlo fare e per poter usufruire di determinati spazi. Gli studenti e gli utenti chiedono certo contromisure ma ancor prima di queste, prevenzione, per sentirsi sereni di condividere ampi spazi con l’inetera utenza che la frequenta.

Comune l’orientamento dei sindacati sul problema che chiedono maggiore sicurezza, propongono nuove regole, e vogliono che le regole di civiltà che vigono nelle strutture siano rispettate, pena le sanzioni previste.

Caos in biblioteca Unisa: il punto degli esperti, la psicologa Anna Quaglia

Per capire maggiormente le cause di questi atteggiamenti abbiamo chiesto il parere di Anna QuagliaPsicologa Clinica e di Comunità e Psicoterapeuta Cognitivo – Comportamentale,, circa le cause di questi atteggiamenti e circa gli interventi da tenere con questi soggetti evidentemente disturbati.

Dott.ssa Quaglia, come spiega atteggiamenti del genere?

«I comportamenti succitati riguardano una difficoltà, oggi molto visibile, nel controllo dei propri impulsi e dei propri istinti: la rabbia, l’aggressività. Ciò che si pensa viene compiuto immediatamente sul piano comportamentale, senza limiti, senza controllo e senza pensare o avere paura delle possibili spiacevoli conseguenze associate a quel determinato comportamento. Oggi viviamo in un mondo fatto esclusivamente di immagine e di superficie. I rapporti interpersonali sono vuoti, senza contenuti. Ci troviamo di fronte a tanti adolescenti e giovani che sono tanti bei contenitori, ma privi di contenuti, quali il pudore, la sensibilità verso l’altro, il rispetto per l’autorità ed il prossimo … e questi sono solo alcuni esempi ….»

Da cosa deriva il disturbo sessuale nei giovani per di più giovani studenti?

«La rottura degli argini sul piano del lecito, del consentito, è la chiave per spiegare l’aumento dei disturbi del controllo nell’ambito sessuale. I Mass-media, che sono il principale canale visivo dei giovani e, quindi, il più efficace, propongono modelli di chiara impronta sessuale. E’ come se la sessualità fosse diventato l’unico veicolo di divertimento e di conoscenza tra i giovani, i quali vivono, manifestando fattivamente, solo la parte materiale e superficialissima della sessualità. L’intimità viene vissuto solo come mera scarica sessuale, ma senza i sentimenti: c’è il godimento, ma non c’è il desiderio. Senza la costruzione del pudore, del rispetto per la persona, dell’ascolto dei propri desideri ed emozioni, senza una buona dose di tolleranza alle frustrazioni della vita, al sacrificio, all’impegno e allo sforzo per ottenere qualcosa, sarà impossibile uscire da questi loops di perversioni».

A chi sono da attribuire le maggiori responsabilità? Alle famiglie? Alla scuola o alla mancanza di opportuni controlli?

«Non c’è un unico responsabile dello sconfinamento di tali comportamenti, ma, sicuramente, la mancanza di autorità, sia in famiglia che a scuola, è la principale fonte di rottura degli argini. Se una madre gioca a fare l’amica, non attivando determinati sistemi di controllo, o un padre ha paura di dimostrare la propria autorevolezza, per cui diventa un “subordinato” del figlio, si sviluppa nel bambino e poi nell’adolescente, la percezione di sé di essere “invincibile”, di poter “sfidare” tutto e tutti, di poter fare qualsiasi cosa, dato che tutto è consentito ed accessibile facilmente, senza troppi sforzi. Ovviamente lo stile educativo genitoriale attuale, fatto di pochi “no” e di tanti “si gratuiti”, di tanti premi ottenuti senza il minimo sforzo, diminuiscono la tolleranza alle frustrazioni normali della vita quotidiana, aumentando la probabilità di trovarci al cospetto di situazioni in cui i limiti sono stati oltrepassati con estrema facilità. Gli esempi, tornando all’oggetto dei quesiti, potrebbero essere proprio le situazioni riscontrate all’interno dell’ateneo».

Come è opportuno intervenire nei confronti di:

  • chi presenta questi disturbi «Innanzitutto, bisognerebbe agire in via preventiva: dare maggiore risalto al fenomeno; far capire, ampliando l’informazione su tali problematiche e sulle conseguenze a lungo termine, che si sta sfociando in una vera e propria psicopatologia. E’ necessario, poi, fornire l’università di una rete di consulenti ed esperti psicologi che possano occuparsi dei casi specifici e dare una corretta informazione su larga scala, e dare un aiuto specializzato a chi presenti tali problemi. Professionisti in grado di valutare la gravità del disturbo ed intervenire adeguatamente ed il più prontamente possibile».
  • chi subisce tale disturbi come nel caso della ragazza dipendente dell’giovani studenti «Per chi subisce tali comportamenti parliamo di una vera e propria “violenza subita”, per cui dovrebbero essere valutate le stesse misure di intervento, considerando la gravità dei danni subiti dalla persona e le conseguenze che possono riflettersi sulla sua personalità e sulla sua vita futura».

È possibile dunque riassumere quanto detto finora con una soluzione che, come sottolineato più volte, non interessa solo quanto accaduto ed il caos in biblioteca Caianiello Unisa, ma tutte le altre strutture che esistono nell’Ateneo: la mancanza di controlli all’interno del plesso universitario, la inesistenza di misure ex ante. Come dimenticare il caso isolato di violenza sessuale ad una ragazza disabile nei bagni del terminal qualche anno fa? e il ladro che si aggirava nelle Facoltà di Lettere e Filosofia e Scienze della Formazione pronto, nei momenti di pausa, ad entrare furtivamente nelle aule vuote e frugare nei portafogli degli studenti? Solo in quelle circostanze abbiamo visto le autorità competenti, girare per le zone colpite, vestiti in borghese anche se facilmente riconoscibili (vestiti di nero con un’auricolare bene in evidenza). Non vogliamo che l’Università diventi terra di nessuno e tantomeno che vengano presi provvedimenti quando ormai sia troppo tardi.

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto