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Anoressia e giovani: sintomi, come riconoscerla e curarla

Redazione Controcampus 8 Febbraio 2013
R. C.
12/12/2024

Anoressia e Giovani: sentirsi in colpa dopo aver mangiato è come sentirsi in colpa di essere al mondo.

I giovani del terzo millennio sono sempre più fragili. Desiderano un corpo perfetto.

I giovani desiderano essere rispettati, amati, coccolati e pur di riuscirci sono disposti a tutto, persino ad adeguarsi ai modelli esistenziali proposti dai mass media.

In Italia sono circa 700.000 le persone affette da anoressia. Si tratta per lo più di donne d’età compresa tra i 14 ed i 25 anni, le quali, attratte dal desiderio di essere accettate, scelgono di percorrere una strada irta e deleteria.

Una strada vuota, desolata e piena d’illusioni, lungo la quale è vietato mangiare. Molti a soffrirne sono gli studenti ancora più fragili ed esposti a problemi di tipo sociale e psicologico.

Le cause dell’anoressia nei giovani: cosa succede e perchè: il punto della dott.sa Grassotti

Il rifiuto del cibo, ha un’eziologia psicogena. Un’eziologia che negli ultimi tempi sembra scalfire anche l’universo maschile. Il dramma dell’anoressia affonda le proprie radici in un problematico retaggio socio-familiare che, spesso, viene affrontato con troppa leggerezza. La società dell’apparenza ha generato un‘idea distorta di bellezza esteriore, creando una fatale conseguenza quella dell’ Anoressia e Giovani. Un’idea alimentata da modelli pubblicitari, stili di vita e illusioni capaci di obnubilare ed adombrare le menti, fino a ridurle in uno stato di totale inibizione. Il dramma del binomio tra anoressia e giovani, per certi versi, simboleggia un problema a dir poco rovente. Un problema, anzi una malattia sociale, che colpisce i paesi industrializzati e che, pertanto, dovrebbe indurre ad una sana e concreta riflessione politica e culturale.

Ad ogni modo, il pubblicitario inno alla magrezza è una vera e propria arma di sterminio puntata sulle persone più fragili. Il reale problema dell’olocausto delle fragilità umane alberga in un difetto di fabbrica tipico delle società post-industriali: l’incapacità di frenare la smania di potere economico.

I giovani vogliono apparire magri perché dipendono dal giudizio dei propri simili. L’anoressia e gli altri disturbi alimentari, per certi versi, simboleggiano l’estremizzazione del mito nichilista del XIX secolo. Un mito scalfito da un macabro ed angosciante leitmotiv: la volontà del nulla. Chi sceglie di non nutrirsi, in realtà, desidera inconsciamente di abbandonarsi al nulla, cioè ad un’esistenza priva di finalità, gioie e piaceri; ad un’esistenza in cui di vivo c’è il solo ricordo del passato, magari dell’infanzia.

Al fin di comprendere al meglio l’essenza del binomio tra anoressia e giovani abbiamo deciso d’intervistare la dott.ssa Roberta Grassotti, psicologa, sessuologa clinica ed autrice di numerose pubblicazioni scientifiche.

L’intervista alla dott.sa Grassotti

Dott.ssa Grassotti, ci parli dell’ anoressia e giovani, potrebbe parlarci del binomio tra paesi industrializzati ed incremento dei disturbi alimentari? Secondo Lei, è verosimile ipotizzare che alla base di patologie quali anoressia e bulimia, in realtà, vi sia il declino morale ed etico della nostra società?

“Ogni epoca ha la sua malattia. Non c’è dubbio che i disturbi del comportamento alimentare si prestano a rappresentare in modo straordinario questa nostra epoca, connessi come sono all’immagine corporea, al significato del cibo, all’ossessione per l’apparire. Oggi giorno i disturbi del comportamento alimentare costituiscono una vera epidemia sociale che non sembra trovare argine alla sua crescita esponenziale. Tale aspetto socio-culturale risulta invece centrale in quanto propone una riflessione sulla dialettica e sul conflitto tra la cultura dell’immagine (valore cruciale all’interno delle società occidentali) e il bisogno di ciascun essere umano di costruire un’immagine di sé positiva, sana e soddisfacente.”

“Il mito della magrezza come ideale estetico, i falsi miti relativi all’alimentazione e alla forma fisica, l’importanza dell’immagine come mezzo di affermazione del sé sono dunque argomenti centrali dell’intervento di prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare anche nei preadolescenti allo scopo di contenere l’influenza dei mass media sulla popolazione giovanile. Non bisogna quindi sottovalutare il fatto che i fattori socioculturali rappresentano un terreno fertile per lo sviluppo di pensieri distorti sul corpo e i suoi bisogni e per l’adozione di comportamenti alimentari disfunzionali”.

Anoressia e Giovani un binomio oggi diffusissimo

“L’anoressia è, insieme alla bulimia, uno dei più importantidisturbi del comportamento alimentare, detti anche Disturbi Alimentari Psicogeni. L’anoressia è il rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra del peso minimo normale, associato ad un  intenso timore di acquistare peso, dalla presenza di una alterazione dell’immagine corporea per ciò che riguarda forma e dimensioni corporee”.

“La perdita di peso è ottenuta tramite la riduzione della quantità totale di cibo assunta. Inizialmente la restrizione calorica può essere limitata all’esclusione di cibi ritenuti ipercalorici. Successivamente, nella maggior parte dei casi i soggetti finiscono per avere un’alimentazione rigidamente limitata a poche categorie di cibi. In aggiunta alla restrizione di cibo, possono essere messe in atto condotte di eliminazione (es.vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi e diuretici) associata ad una pratica eccessiva di attività fisica, allo scopo di perdere peso.”

“La percezione del proprio corpo risulta distorto; alcuni soggetti si sentono grassi in riferimento alla totalità del loro corpo, altri pur ammettendo la propria magrezza, percepiscono come “troppo grasse” alcune parti del corpo, in genere l’addome, i glutei, le cosce. In questi soggetti i livelli di autostima sono fortemente influenzati dalla forma fisica e dal peso corporeo. La perdita di peso viene considerata come una straordinaria conquista ed un segno di ferrea autodisciplina, mentre l’aumento di peso viene vissuto come una perdita di controllo.”

“L’anoressica tipica è determinata, piena di energia, volenterosa; si sottopone a sforzi fisici continui, studia, lavora, si occupa di tutto e tutti e non mangia mai. E’ una perfezionista che vuole dimostrare tutte le sue capacità; perennemente in lotta col proprio corpo, che sente brutto e pesante, non si accorge di chiudersi sempre più in sé stessa”.

“L’eziopatogenesi del disturbo dell’anoressia nervosa è multifattoriale; intervengono fattori biologici, psicologici, individuali, familiari e socio-culturali, ciascuno dei quali gioca un ruolo nel suo svilupparsi. Sulla base di una predisposizione e vulnerabilità del soggetto, il disturbo dell’alimentazione è precipitato da un evento stressante o una fase del ciclo vitale.”

“Altra causa che può portare allo sviluppo di tali problemi è il crescere in una famiglia dove esiste una grave difficoltà nella comunicazione interpersonale e nell’espressione delle proprie emozioni, in tal caso l’anoressia può assumere il senso di una “comunicazione senza parole” alla famiglia, nella famiglia e per la famiglia (con vari aspetti di protesta, di richiesta di attenzione, di manifestazione di un disagio individuale o del sistema famigliare nel suo complesso).”

“In altri casi il disturbo può dipendere da significativi problemi di autostima, legati eventualmente anche a feedback negativi e reiterati dal sistema sociale, famigliare o amicale. Un ruolo importante viene svolto anche dai mass media, mostrando alle donne più giovani canoni di bellezza non corrispondenti al loro fisico”.

Anoressia e bulimia possono essere legate alle carenze affettive?

“Come precedentemente accennato i disturbi del comportamento alimentare hanno cause multifattoriali. Le recenti ricerche e gli studi in merito evidenziano una forte correlazione tra cause sociali a livello di condizionamento pervasivo associato dai media, che esaltano la figura perfetta come corpo magro e una fragilità profonda relativa alla propria identità. Non a caso il periodo adolescenziale è la fase del ciclo di vita più a rischio per sviluppare un disturbo del comportamento alimentare. L’adolescenza costituisce una fase critica della nostra vita: da un lato incalzano le preoccupazioni, gli ideali e le ansietà, dall’altro ci si inizia a confrontare con i cambiamenti legati all’aspetto fisico, cognitivo e sociale.

Non è semplice essere adolescenti al giorno d’oggi: si è notevolmente influenzati dai mass-media e spesso falsamente o per nulla informati sulle situazioni di disagio personale e/o dei coetanei; questo influenza significativamente l’esperienza emotiva e la costruzione dell’immagine di sé. La cultura dell’immagine, catastrofica a volte nelle sue richieste, colpisce così frequentemente gli adolescenti, perché vivono un momento evolutivo in cui sono più sensibili all’approvazione e al riconoscimento da parte degli altri. Ma non va trascurato il fatto che, nella maggior parte dei casi, esiste un impegno familiare non adeguato a sostenerli nell’evoluzione dell’identità e, prima ancora, è venuta a mancare l’esperienza di un autentico sostegno affettivo.

La famiglia ha tra le sue funzioni quella di favorire lo sviluppo dell’identità personale ed assicurare un’integrità fisica e psichica per poter affrontare con fiducia le esperienze della vita. Il bambino apprende e sviluppa l’amore per se stesso, la stima e la capacità di fidarsi di se stesso e degli altri nel primitivo rapporto con la madre e poi con il padre e con gli altri membri della famiglia. Diversi studi hanno evidenziato delle caratteristiche delle famiglie di pazienti con disturbi del comportamento alimentare. Una rigidità ed un atteggiamento iperprotettivo non favoriscono l’acquisizione dell’autostima e dell’autonomia scoraggiando il desiderio di fare nuove esperienze e di sviluppare una maggior consapevolezza delle proprie capacità.

Una forte inibizione delle emozioni e dei sentimenti vanno ad inficiare la possibilità di imparare ed accettare le proprie emozioni e di usarle costruttivamente. I sentimenti repressi, le emozioni trattenute possono o sfociare in disturbi psicosomatici o in disturbi psichici come ad esempio disturbi del comportamento alimentare. Atteggiamenti troppo permissivi e indulgenti; regole mal definite, confuse, contraddittorie e imprevedibili possono creare difficoltà nello sviluppo dell’identità, nella crescita dell’autostima e dell’autonomia dei figli. Le regole, infatti, quando mantengono una certa flessibilità, sono necessarie per stabilire dei confini tra genitori e figli, creando un clima di protezione e nello stesso tempo di indipendenza.

 La madre, lasciata sola nell’educazione e nella cura dei figli, spesso si trova disorientata essa stessa in tale compito e tende o ad avere un rapporto troppo stretto con la figlia o a espellerla precocemente. La figura del padre è colui che, inserendosi positivamente nel rapporto madre-bambino fin dalla prima infanzia, favorisce una naturale separazione dalla madre e orienta il bambino verso il mondo esterno”.

Anoressia e giovani paura di non essere accettati dagli altri

“La paura di non essere accettati e di non essere “all’altezza della situazione”. Il principale compito di sviluppo relativo alla fase adolescenziale consiste nel realizzare il processo di separazione tra adolescente e genitori costruendo una propria identità separata (individuazione). Il processo di separazione-individuazione è molto lungo e complesso e richiede che siano stati interiorizzati rapporti stabili e di fiducia tra i membri della famiglia. Da questi presupposti il soggetto potrà muoversi nel mondo con strumenti più efficaci temendo meno il giudizio ed il timore di non essere accettato dall’altro”.

Bulimia, anoressia e obesità sono disordini alimentari, o meglio malattie, generate da esperienze traumatiche. L’eziologia psicogena dell’anoressia è dimostrata da diversi studi scientifici. Abusi sessuali, lutti familiari, maltrattamenti pre-adolescenziali sono solo alcune delle principali cause del malessere psicologico che è alla base dei disturbi alimentari. Le principali patologie correlate all’anoressia sono: depressione, osteoporosi, danni a gengive e denti, istinto suicida, amenorrea ed infertilità e perdita dei capelli.

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto