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Festival della Mente 2013. X edizione del festival della mente: creatività e processi creativi

Redazione Controcampus 27 Agosto 2013
R. C.
13/05/2024

Il Festival della Mente compie dieci anni Il Festival della Mente, il primo festival in Europa dedicato alla creatività e ai processi creativi, progetto e direzione di Giulia Cogoli, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia e dal Comune di Sarzana, taglia quest’anno il traguardo della decima edizione.

La storia del festival della mente inizia nel 2004 come un progetto di approfondimento e condivisione culturale, coltivato e cresciuto costantemente sino ad oggi: la manifestazione in questi dieci anni ha proposto 650 incontri, ha coinvolto complessivamente 500 relatori e oltre 4.000 ragazzi volontari, con un successo di pubblico sempre maggiore. In nove edizioni ha registrato circa 300.000 presenze, dalle 12.000 della prima alle oltre 42.000 del 2012. Il festival della mente si propone come un crocevia tra sapere umanistico e scientifico attraverso riflessioni intellettuali e artistiche sul tema dei processi creativi: 90 fra conferenze, spettacoli e workshop realizzati appositamente da alcuni dei più significativi pensatori italiani e stranieri.

«Il desiderio e la necessità di conoscenza e di condivisione è quanto ci ha guidato dal 2004, ed anche quest’anno ci siamo impegnati a costruire un programma che speriamo originale e stimolante, sempre basato sulla qualità, a partire dai relatori; vorremmo infatti che quello iniziato dieci anni fa fosse un dialogo costante, in continuo aggiornamento e rinnovamento fra relatori e pubblico» afferma Giulia Cogoli, che firma il programma sin dalla prima edizione.

Programma del festivale della mente

Apre la manifestazione la lectio magistralis di Guido Rossi, La responsabilità delle idee nel bene e nel male, nella quale il giurista riflette sulle idee quali vere responsabili, nella storia dell’umanità, delle vicende positive o negative, felici o tragiche, della vita dell’uomo e delle comunità.

Conoscenza, Crescita e Futuro

Lo scrittore Paolo Giordano si interroga su quello che Joseph Conrad definiva «l’attraversamento della linea d’ombra», cioè l’ingresso nella fase della vita che segue l’adolescenza – e che, forse, ne è la propaggine estrema.

Secondo lo scrittore e saggista Emanuele Trevi tutte le epoche sono accomunate da un sentimento di insufficienza, come se il semplice nascere non bastasse a rendere un uomo protagonista del suo divenire. Si sviluppa quindi l’aspirazione a una seconda nascita, «il viaggio iniziatico», una rivoluzione interiore radicale.

L’esperto di comunicazione e media Carlo Freccero riflette su un tema di stringente attualità: la televisione ha ucciso creatività e cultura? O, al contrario, ogni medium crea un’intelligenza nuova, un nuovo modo di vedere, di sentire, di rappresentare lo spazio?

La conoscenza dei bambini è sempre imperfetta, perché non arriva – a differenza di quella dell’adulto – a un sapere concluso, ma è fatta di stupore, desiderio e movimento febbrile del pensiero. Eppure, come sostiene la saggista Gabriella Caramore, questa sapienza imperfetta è l’unica che tutte le grandi tradizioni religiose e filosofiche hanno additato come vera.

Chi, oggi, pur avendo più di 60 anni, non si definisce giovane? Chi sono e dove sono realmente i giovani? Queste le domande che si pone il politologo Ilvo Diamanti: il futuro si è così dissolto che non c’è più tensione verso qualcosa di nuovo, ma solo il sogno fittizio che tutto possa avvenire nel presente. Ritratto di un paese e di un popolo schiacciato dal tempo che abbiamo fermato.

Più gli Europei si sentiranno sicuri e riconosciuti nella dignità delle loro nazioni, meno si chiuderanno a riccio nel loro stato e difenderanno i valori europei nel mondo. È in questa Europa “cosmopolitica”, in cui le persone hanno radici e ali, che Ulrich Beck vorrebbe vivere.

Lo storico dell’alimentazione Massimo Montanari propone una riflessione sul cibo al tempo della crisi: piacere e fame; cucina ed economia; convivialità e ambiente; spreco e utilizzo delle risorse.

Filosofia e Psicoanalisi

La psicoanalista Alessandra Lemma ci spiega che l’ansia per il proprio aspetto, la funzione psicologica della chirurgia estetica e del tatuaggio, il disturbo di dismorfismo corporeo sono elementi sempre più ricorrenti nella società dell’apparire e della corporeità.

La filosofa Nicla Vassallo si oppone al concetto standardizzato e assoluto de “la donna”, un’essenza femminile dentro cui forzare a ogni costo le troppe differenze e varietà tra donne, per negarle o renderle inspiegabili, in nome di questa nostra invenzione. Al contrario è necessario saper esplorare la propria singolarità e creatività.

Per alcune persone la bellezza è legata alla soggettività del gusto individuale, per altre, invece, bello è ciò che corrisponde a parametri che possono essere definiti in termini oggettivi. Nel tentativo di uscire da queste antinomie, il filosofo Umberto Curi esamina i modi in cui era concepita la bellezza alle origini della tradizione culturale dell’Occidente.

Il confronto tra un teologo e un filosofo sul rapporto tra creatività e amore: secondo il priore Enzo Bianchi, l’amore è «una fiamma divina», fonte di vita e creatività, mentre questo rapporto non è sempre semplice per il filosofo Massimo Cacciari, che si interroga su come trovare nella passione l’humus per la creatività della mente.

Siamo eredi o creativi? Il saggista Stefano Bartezzaghi e lo psicoanalista Massimo Recalcati dialogano su tradizione e innovazione.

La Scienza

Il neuroscienziato Stefano Cappa e il fotografo Ferdinando Scianna si confrontano sul tema della memoria e fotografia e su come entrambe non restino immobili, ma si trasformino nella percezione di ciascuno in continuazione.

Il farmacologo Silvio Garattini osserva che l’aspettativa di vita, grazie alla ricerca, sta crescendo significativamente, gli anziani aumentano e i giovani diminuiscono. Il problema dell’invecchiamento cerebrale sarà la vera questione del terzo millennio; per invecchiare bene dobbiamo affidarci alla ricerca scientifica, a un’adeguata preparazione socio-sanitaria e una giusta prevenzione.

Tre gli appuntamenti scientifici al tramonto sugli spalti della fortezza medicea dedicati al tema “Cosa cambierà il nostro futuro”: l’intelligenza artificiale per il matematico e logico Piergiorgio Odifreddi; il cervello che ci difende, in un intreccio di genetica ed epigenetica, per il neuroscienziato Gianvito Martino; il “cervello segreto”, ovvero la regione cerebrale che si attiva quando il cervello è a riposo, per il genetista Edoardo Boncinelli.

Ironia, Empatia e Paura

Lella Costa spiega come l’ironia sia un costante tentativo di libertà di pensiero, di onestà intellettuale, l’antidoto a ogni forma di assolutismo e integralismo. L’ironia è un metodo di interpretazione del mondo che consiste nell’essere capaci di modificare prospettiva e punto di vista.

Lo scrittore inglese Jonathan Coe e lo psicologo Massimo Cirri dialogano sul sense of humour come strumento di analisi e chiave interpretativa del mondo.

L’empatia ormai è uscita dai dipartimenti di filosofia e dai laboratori dei neuroscienziati per assumere un decisivo ruolo etico-politico: la filosofa Laura Boella ci spiega come gli aspetti centrali della crisi contemporanea – degrado ambientale, trionfo dell’avidità e della corruzione, perdita dei legami sociali – possono essere superati solo con il riconoscimento dell’altro, la cura e la solidarietà.

Il criminologo Adolfo Ceretti e Massimo Cirri leggono il presente esaminando le paure vecchie e nuove. Oggi la paura della violenza emerge dalla consapevolezza della perdita di centralità dello Stato e spesso le paure sono coltivate per dirigere la costruzione del consenso politico.

Creatività e Arti

Qual è il rapporto tra arte e filosofia? Sono rivali o alleate nella ricerca della verità? O sono verità loro stesse? Il filosofo Bernard-Henri Lévy analizza rivalità e alleanze tra pittura e filosofia rifacendosi alla celebre condanna che Platone fece dell’arte, imitazione della realtà, sensibile a sua volta di imitazione del mondo delle idee.

Gli storici dell’arte Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa conducono una riflessione sulle convenzioni che regolano la produzione culturale nell’ampio mondo dei musei e delle mostre nell’Italia della crisi economica, tra eccessi ed euforie.

La storica dell’arte Cristina Baldacci e il filosofo Andrea Pinotti dialogano sulla “archiviomania”, il bisogno individuale e collettivo di accumulare e collezionare nell’arte contemporanea; un nuovo genere per ripensare le tradizionali forme di catalogazione: atlante-mappa, ciberspazio, indice-lista, Wunderkammer, database.

«Nessun giorno senza prendere la matita in mano e tracciare una linea…»: Antonio Marras, in un dialogo con la critica d’arte Francesca Alfano Miglietti, racconta come per lui la moda sia il legame con altri linguaggi, un nuovo alfabeto che può comunicare con essi.

Chi avrebbe mai immaginato che, in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia, esista ancora il mestiere del calligrafo? Luca Barcellona ci mostra come la scrittura possa essere una forma d’arte.

Lo scrittore Nicola Gardini tratta il tema della “lacuna”, ancora inesplorato in letteratura: da Omero a Primo Levi, da Dante a Virginia Woolf, la letteratura non è fatta solo di parole e affermazioni, ma anche di silenzi, e questi silenzi parlano.

La poetessa Chandra Livia Candiani propone un percorso tra poesia e meditazione, “vie notturne”, poco decifrabili dalla sola ragione, eppure nette, essenziali; un tempo condiviso per sperimentare insieme, per non temere il vuoto, ma riconoscerlo come spazio.

Il saggista e romanziere Tim Parks analizza il ruolo della creatività con riferimento ai grandi scrittori della letteratura europea, e propone un modo nuovo e intrigante per pensare al rapporto tra un’opera, la nostra vita e quella di chi l’ha scritta.

Spettacoli

Nel centesimo anniversario dell’inizio della pubblicazione de À la Recherche du temps perdu Alla ricerca del tempo perduto, l’attore Sandro Lombardi omaggia il genio letterario di Proust con una lettura di alcune pagine del suo capolavoro.

Il pianista Ramin Bahrami propone Viaggio in Italia. Grand Tour musicale con Bach e Scarlatti, un viaggio sotto forma di concerto attraverso le sorprese e le meraviglie del Settecento musicale italiano visto con gli occhi del più illustre compositore di tutti i tempi, Johann Sebastian Bach, e quelli del suo bizzarro, geniale ed estroverso collega napoletano, Domenico Scarlatti.

“Cantami una poesia” un appuntamento speciale per celebrare il decennale: un recital musicale dei fratelli Toni e Peppe Servillo, che cantano, recitano canzoni e poesie accompagnati dal Solis String Quartet. 

Il coreografo e danzatore Virgilio Sieni mette in scena una riflessione sulla Resistenza; sul palco anche ex partigiani, protagonisti con lui dello spettacolo Di fronte agli occhi degli altri. 

L’attore e autore Alessandro Bergonzoni, torna al festival per continuare l’esilarante dialogo con il pubblico, iniziato dieci anni fa, sul tema della creatività: No al geniocidio! (Dall’estro al creame).

Chiude le tre serate del festival della mente lo storico Alessandro Barbero con la trilogia Medioevo da non credere: la paura dell’anno Mille, lo ius primae noctis e la terra piatta.

Il prezzo dei biglietti  del festival della mente: € 3,50 il biglietto per gli incontri e € 7 il biglietto per gli spettacoli e gli approfonditaMente. Informazioni e prevendita biglietti sul sito del festival della mente

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto