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Schichic: piatti da mare. Ecco cosa mangiare in spiaggia schichic da spiaggia

Redazione Controcampus 7 Agosto 2013
R. C.
13/12/2024

Estate, dai masterchef arrivano i consigli per la schichic da spiaggia Pomodori, fiori di zucca e verdure di stagione, insieme a pasta fredda, pesce e frutta, sono gli ingredienti ideali con cui è possibile preparare gustosi pranzi in spiaggia.

Direttamente dalle più rinomate località balneari dello Stivale, gli chef stellati lanciano le ‘SchiChic on the beach’ all’insegna della semplicità, leggerezza e gusto

Schichic - mangiare sulla spiaggia

Schichic – mangiare sulla spiaggia

Altro che parmigiana, pasta al forno e il classico panino con la cotoletta. Insalata di riso con verdure di stagione, pasta fredda alla crudaiola con carciofi, fiori di zucca realizzati con ortaggi, accompagnati da ingredienti leggeri e salutari come pomodoro, basilico, mozzarella e sottaceti, sono le pietanze che secondo 7 masterchef su 10 non possono mancare durante il pranzo in spiaggia delle famiglie italiane che in questo periodo dell’anno prendono d’assalto le località balneari. Piatti leggeri, freschi, semplici ma gustosi che richiamano i sapori della tradizione, facili da preparare e realizzati con  prodotti di stagione. Come conservarli? Basta con contenitori d’alluminio o di plastica. Dalle scrivanie d’ufficio alle località balneari, oggi in spiaggia trionfa la Schichic, grazie a contenitori eleganti e fashion, belli da vedere e comodi da trasportare. Cosa contengono? Pietanze semplici, tradizionali, facili da preparare e che richiedono poco tempo, realizzati con prodotti di stagione. Gli ingredienti? Principalmente prodotti Made in Italy (51%), verdure (62%), pesce (45%), ingredienti principali di piatti che non richiedono una preparazione superiore ai 15 minuti (56%) e che siano emblema di leggerezza (45%) e gusto (32%).

E’ quanto emerge da uno studio promosso da “Polli Cooking Lab”, l’Osservatorio sulle tendenze alimentari dell’omonima azienda toscana, condotto attraverso interviste a 110 illustri chef nazionali per raccogliere i giusti consigli su cosa preparare da mangiare e portare con sé prima di andare in spiaggia.

Stop a cibi ipercalorici e poco pratici sia da realizzare, sia da consumare in spiaggia: grazie ai consigli degli esperti,  è possibile realizzare pietanze leggere e gustose da portare con sé al mare. Secondo gli chef stellati per un corretto menù da spiaggia basta utilizzare ortaggi e verdure (62%), con cui condire soprattutto insalata di riso (67%) e pasta fredda (51%), colorate, gustose e da preparare in poco tempo. Il masterchef  Pietro D’Agostino del Ristorante La Capinera a Taormina spiega in che modo è possibile sposare gusto e tradizione, a tavola come in spiaggia. “Gli italiani sono un popolo amante della pasta. Per non trascurare le tradizioni, proporrei in spiaggia una pasta fredda alla crudaiola, da realizzare con una pasta artigianale condita con sottoli o sottaceti e verdure di stagione come melanzane, zucchine, fiori di zucca, tagliati a fette, conditi con sale e pepe, basilico, mozzarella di bufala, pomodoro fresco. Un piatto molto leggero, fresco, poco calorico, da conservare e portare con sé in contenitori eleganti e poco ingombranti”.

Quali caratteristiche devono avere questi prodotti? Secondo gli esperti per realizzare un piatto semplice occorre utilizzare alimenti italiani rigorosamente made in Italy (51%), leggeri (45%), freschi (42%) di facili da digerire (36%) e gustosi (32%).

Aurora Mazzucchelli, chef stellata nonché proprietaria del Ristorante Marconi di Bologna, spiega perché è consigliato l’uso di alcuni particolari prodotti da consumare in spiaggia. “In una giornata calda con diverse ore di esposizione al sole, si ha bisogno di liquidi ed energia, senza affaticare il fisico con lunghe digestioni. Il mio consiglio è quindi quello di preparare cose fresche, che ti diano liquidi”. Ecco quindi alcuni consigli pratici. “D’istinto mi viene di pensare a verdure, frutta e pesce. Per chi non vuole rinunciare ai carboidrati, suggerisco la pasta fredda. Come ricetta, consiglio di preparare da portare in spiaggia la ricciola scottata con macedonia di frutta e verdura. La ricciola è un pesce che va molto in questo periodo. L’abbinamento melone-pesce sta molto bene, poi il basilico trasmette quella freschezza capace di rigenerare l’organismo con questo caldo. Il tutto va condito con olive nere, un pizzico di sale e dell’olio extravergine. A livello personale, consiglio di portarsi in spiaggia una bella insalata di carote, di cui vado pazza. Come pasta fredda, consiglio una pasta corta, pasta di semola di grano duro o semi integrali, con un sapore già deciso. Per le verdure, consiglio carciofi o peperoni ed erbe aromatiche, timo, menta, condite a freddo”.

Antonello Colonna, masterchef del Ristorante “Open Colonna” di Roma, consiglia per il menù da spiaggia due piatti in tendenza con la stagione. “Per un pasto facile e gustoso da spiaggia, consiglio di preparare Filetto di Merluzzo, lattarini, insalata di frigittelli e riso soffiato: per la preparazione, basta pulire il filetto di merluzzo, spinarlo e salarlo, quindi cuocerlo in padella con un filo d’olio dalla parte della pelle, tagliare i friggitelli molto finemente e condirli con una goccia di aceto. A parte, passare i lattarini nella semola di grano duro e poi friggerli fino a doratura. Una volta cotti, salarli e conservarli nel proprio contenitore con il riso soffiato e tostato. Altro piatto che consiglio agli amanti della Schichic è la cosiddetta Panzanella, con la quale vengono indicate in realtà cose anche assai diverse tra loro, ma con alla base sempre e comunque il pane raffermo e il pomodoro conditi da abbondante olio d’oliva. Piatto di “riciclo”, come spesso lo sono le ricette della tradizione gastronomica popolare, la Panzanella è proprio quello che ci vuole quando fa così caldo”.

Per trasportare in spiaggia queste gustose pietanze, gli chef dicono basta ai classici e grezzi contenitori d’alluminio. Oltre alle classiche  ciotole di plastica, irrompono sulle spiagge d’Italia i “lunch box” portavivande multifunzioni dall’anima tecnologica, dal design curato e dal contenuto ricercato. Disponibili sia in legno sia in metallo. Perché? Gli chef consigliano questo tipo di contenitori perché sono garanzia di lunga conservazione (32%), pratici (25%) e, fattore da non sottovalutare, belli da vedere (18%). Oggi, dunque, in spiaggia sbarcano le ‘SchiChic on the beach’ all’insegna della semplicità, leggerezza e gusto. E per non commettere errori e passi falsi, i masterchef italiani e i nutrizionisti indicano le regole base per preparare una gustosa “SchiChic“ da spiaggia.

LE REGOLE DEI MASTEECHEF PER UNA PERFETTA SCHICHIC DA SPIAGGIA

  • 1 –   Schichic è semplicità sulla spiagia
    • Perché complicarsi la vita anche sotto l’ombrellone: bastano prodotti naturali e leggeri che aiutano il metabolismo, facili sia da preparare sia da portare in “lunch box” di design, e che rinfrescano il corpo provato dalle temperature stagionali alte.
  • 2 –  Schichic e creatività:
    • Per un pranzo di successo in spiaggia non possono mancare fantasia e creatività nell’abbinare verdure di stagione fresche e leggere alla  carne secondo il gusto personale.
  • 3 –  Schichic con prodotti di stagione e di qualità:
    • Se la “SchiChic”  corrisponde a un pranzo vero e proprio, deve avere le stesse caratteristiche di un classico pasto: quindi occorre utilizzare prodotti di qualità e di sicura provenienza.
  • 4 – Schichic e la verdura vuole la sua parte
    • Rigorosamente di stagione, in versione crudité, grigliata, o in versione mix, come le gustose insalate catalana con pomodori e cipolla rossa, oppure già pronta, come sottoli, melanzane e sottaceti: l’importante è non dimenticarla. La verdura su tutto. Rigorosamente di stagione la verdura è una delle protagoniste della “SchiChic da spiaggia”, per le sue caratteristiche “light” e per la facilità con la quale è possibile preparare con la verdura piatti sfiziosi e variegati.
  • 5 –  Schichic poco sale e tanto gusto natuale
    • Attenzione a non esagerare però con il sale, che disidrata gli alimenti. La preparazione della “SchiChic on the beach”  permette di sperimentare nuovi gusti e sapori semplici e naturali, grazie ai diversi prodotti che è possibile utilizzare, dalla verdura di stagione alla frutta fresca e dissetante
  • 6- Schichic e la leggenda della “SchiChic on the beach”
    • Sostanza, ma anche leggerezza. Se è vero che la “SchiChic on the beach”   consiste in un pasto glamour e nello stesso tempo capace di saziarti fino a sera, è anche vero che per non appesantirsi troppo sotto l’ombrellone e il caldo sole, occorre optare per piatti gustosi ma leggeri, nutrienti però facili da digerire, freschi e di qualità.
  • 7- Schichic e leggerezza:
    • Per una “SchiChic” da spiaggia leggera e di qualità basta realizzare piatti semplici con ingredienti “poveri” ma che combinati nel giusto modo permettono di ottenere pietanze gustose e genuine.
  • 8 – Schichic e moda:
    • Anche l’occhio vuole la sua parte. Vietato  presentarsi negli stabilimenti balneari con contenitori d’alluminio o con classiche ciotole di plastica, per dare un tocco di classe alla propria immagine  e fare un figurone in spiaggia bisogna  utilizzare  i “lunch box” d’avanguardia, portavivande multifunzioni dall’anima tecnologica, dal design innovativo e dal contenuto genuino e di qualità.
© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto