Soddisfatta la ministra Carrozza, promotrice dello stesso decreto scuola, che così dichiara “Dopo anni di sacrifici, di tagli alla cieca, come ci ha ricordato anche il Presidente della Repubblica, questo Decreto Scuola 2013 restituisce finalmente risorse e centralità al mondo dell’Istruzione. Sono orgogliosa del lavoro fatto, anche nel passaggio in Parlamento, dove sono arrivati miglioramenti e proposte sulle quali mi impegno a proseguire il confronto”.
Più scettici rimangono gli altri poli istituzionali tra cui le stesse scuole e università.
Via libera dunque del Senato al Decreto Scuola Carrozza su istruzione, università e ricerca. Il decreto scuola è legge. Nella tarda mattinata di giovedì 7 Novembre il Senato ha approvato, in seconda lettura e senza modifiche, il Decreto Scuola istruzione con 150 si, 15 no e 61 astenuti. Voto negativo della Lega nord, che ha parla di Decreto Scuola “confuso, povero di argomenti, con pochi fondi e coperture discutibili. Astenuti invece Movimento Cinque Stelle e Sel.
Il provvedimento ex decreto scuola è articolato in tre capi (disposizioni per gli studenti e le famiglie; disposizioni per le scuole e relativo personale; altre disposizioni in materia di università, alta formazione e specializzazione artistica), stanzia 450 milioni a regime per interventi nei settori della scuola, dell’università e della ricercacoperti con aumenti di imposte catastali e delle accise su birra e prodotti alcolici.
Un testo quello dell’ex decreto scuola che integra importanti provvedimenti: dalle immissioni in ruolo all’alternanza scuola-lavoro, dal salva-precari, al nuovo concorso Dirigenti, dall’area unica sostegno, alla mobilità, dalla formazione per i docenti all’assunzione dei dirigenti tecnici, dal dimensionamento all’edilizia, dalla salute ai libri di testo. La Legge rappresenta una prima risposta alle domande del mondo della scuola.Sì del Senato: il decreto scuola istruzione diventa legge
Giunge a conclusione l’iter di conversione in legge del il decreto scuola 2013 recante misure urgenti per l’istruzione (dl 12 settembre 2013, n. 104) che il Governo ha voluto intitolare “La scuola riparte”. Margini di manovra ristretti per gli inquilini di Palazzo Madama. I senatori hanno potuto solo esaminare le parti approvate dai colleghi della Camera. Modificare una virgola di quel testo avrebbe infatti significato sancirne la sicura decadenza. Nel mentre no si placano le critiche degli studenti sul decreto scuola.
I numeri in Senato sul Decreto Scuola 2013: il Ddl diventa legge sulla scuola?
- 226 presenti
- 150 sì
- 15 no
- 61 astenuti
Le novità più interessante del il decreto scuola 2013 ora legge scuola, sono quelle relative alle assunzioni. Sono previste, infatti, 69 mila assunzioni, attraverso un piano triennale di immissioni in ruolo. Le assunzioni riguarderanno docenti, personale educativo e Ata – Ausiliario tecnico e amministrativo – per gli anni scolastici 2014/2016 (ben 16 mila Ata). Altra importante novità riguarda le borse di studio e incentivi. Previste inoltre, borse di studio per gli studenti pendolari, fondi per wireless e la digitalizzazione delle scuole, fondi destinati all’acquisto di libri di testo cartacei e digitali finanziamenti. Previste, in più, una serie di misure ed incentivi volti al supporto e all’orientamento post scuola secondaria e lotta alla dispersione scolastica. Oltre ad un interscambio scuola-lavoro in itinere durante il percorso formativo.
Sorride il Ministro Maria Chiara Carrozza: “È un provvedimento importante, offre segnali importanti per tanti mondi. Si inverte la rotta e si torna a investire su scuola, università e ricerca.
Abbiamo preparato i decreti attuativi di questo provvedimento e siamo ben consapevoli che non ci si deve fermare alla norma primaria ma attuarla Ora, però, occorre portare a termine il lavoro avviato con questo primo importante passo avanti, per arrivare ad una vera riforma del nostro sistema, che porti definitivamente l’Istruzione, l’Università e la Ricerca al centro della risposta alla crisi che il nostro Paese sta attraversando “.
L’iter di approvazione del il decreto scuola ha scontato diversi rallentamenti: dapprima l’iniziale mancanza del numero legale, poi la richiesta della Lega di sentire il parere del Cnel prima di procedere con la discussione del Dl (richiesta respinta, e, non ultimo, l’intervento del M5S che ha rilanciato la richiesta di anticipare il voto sulla decadenza di Berlusconi. I tempi per un ritorno alla Camera non c’erano per cui la Commissione Bilancio non ha potuto che confermare quanto già deciso alla Camera.
Ricapitoliamo, allora, i principali interventi contenuti nel dossier il decreto scuola appena convertito in legge, distinti per area di intervento.
Decreto Scuola Istruzione e personale scolastico. Si parte con le immissioni in ruolo. Il Decreto Scuola istruzione istituisce un piano triennale per l’assunzione a tempo indeterminato di personale docente, educativo e Ata, per gli anni 2014-16, tenuto conto dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno, delle relative cessazioni del predetto personali. La stima è di 69mila immissioni in ruolo. Per quanto riguarda il sostegno passano le 27mila immissioni in ruolo distribuite dal 2013 al 2016 (4.447 nel 2013/14, 13.342 immissioni nel 2014/15, 8.845 immissioni nel 2015/16).
Immissioni in ruolo che avverranno ad “invarianza finanziaria”, che per diverso tempo bloccherà le buste paga a circa 1.200 euro al mese, senza progressione di carriera. Si segnalo, poi, interessanti novità come:
- la rideterminazione della dotazione organica di diritto relativa ai docenti di sostegno; la previsione secondo cui, dall’a.s. 2014/2015, il riparto dei docenti di sostegno è assicurato in maniera equa a livello regionale; l’autorizzazione all’assunzione di ulteriori unità di personale a decorrere dall’a.s. 2013/2014; l’unificazione delle quattro aree disciplinari delle attività di sostegno nella scuola secondaria di secondo grado;
- l’abrogazione, dal 1° gennaio 2014, della disciplina in materia di docenti inidonei all’insegnamento per motivi di salute recata dall’art. 14, co. 13, del D.L. 95/2012 (L. 135/2012) e la ridefinizione della materia con la previsione di una disciplina a regime per i docenti dichiarati permanentemente inidonei successivamente al 1° gennaio 2014 e di una disciplina transitoria per i docenti già dichiarati permanentemente inidonei alla data di entrata in vigore del decreto-legge;
- per i docenti a tempo indeterminato, la riduzione (da 5) a 3 degli anni di effettivo servizio nella provincia di titolarità necessari per la richiesta di trasferimento, assegnazione provvisoria o utilizzazione in altra provincia (il cosiddetto “sblocco mobilità interprovinciale”).
Decreto Scuola Istruzione e Formazione docenti – Stanziati 10milioni per attività di formazione e aggiornamento obbligatori del personale scolastico, con riguardo:
-
al rafforzamento delle conoscenze e delle competenze di ciascun alunno, necessarie ad aumentare l’attesa di successo formativo, anche attraverso la diffusione di innovazioni didattiche e metodologiche, e per migliorare gli esiti nelle valutazioni nazionali svolte dall’Istituto nazionale di valutazione del sistema educativo di istruzione e formazione (INVALSI) e degli apprendimenti;
- all’aumento delle competenze per potenziare i processi di integrazione a favore di alunni con disabilità;
- al potenziamento delle competenze nelle aree ad alto rischio socio-educativo e a forte concentrazione di immigrati, rafforzando in particolare le competenze relative all’integrazione scolastica, alla didattica interculturale, al bilinguismo e all’italiano come lingua 2;
- all’aumento delle competenze relative all’educazione all’affettività, rispetto delle diversità e delle pari opportunità e al superamento degli stereotipi di genere;
- all’aumento delle capacità nella gestione e programmazione dei sistemi scolastici;
- all’aumento delle competenze relativamente ai processi di digitalizzazione e di innovazione tecnologica;
- all’aumento delle competenze per favorire i percorsi di alternanza scuola-lavoro, anche attraverso periodi di formazione presso enti pubblici e imprese.
Decreto Scuola e Reclutamento dei dirigenti scolastici. Sarà un corso concorso selettivo di formazione bandito dalla Scuola nazionale dell’amministrazione a decidere chi diventerà dirigente. La cadenza del concorso sarà abbuale per tutti i posti vacanti. Al concorso potranno essere ammessi candidati in numero superiore a quello dei posti, secondo una percentuale massima del venti per cento. Al concorso per l’accesso al corso-concorso potrà partecipare il personale docente ed educativo delle istituzioni scolastiche ed educative statali, in possesso del relativo diploma di laurea magistrale ovvero di laurea conseguita in base al previgente ordinamento, che abbia maturato un’anzianità complessiva nel ruolo di appartenenza di almeno cinque anni. È previsto dal testo il pagamento di un contributo, da parte dei candidati, per le spese della procedura concorsuale. Il concorso può comprendere una prova preselettiva e comprende una o più prove scritte, cui sono ammessi tutti coloro che superano l’eventuale preselezione, e una prova orale, a cui segue la valutazione dei titoli. Il corso-concorso si svolge presso la Scuola nazionale dell’amministrazione. Approvata anche la trasformazione delle graduatorie di merito regionali del concorso a dirigente in graduatorie ad esaurimento dei vincitori
Guarda il video sull’approvazione del decreto scuola 2013 In Collaborazione con Lina Scalea