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Fotografi Matrimonio: come scegliere il fotografo giusto e quanto costano

Redazione Controcampus 20 Maggio 2014
R. C.
12/12/2024

Ecco di chi parliamo quando diciamo fotografi per matrimonio: come riconoscere quello giusto, come scegliere il fotografo per un matrimonio e quanto costa.

 

Tutto quello che c’è da sapere prima di scegliere un fotografo per un evento come il matrimonio: costi e di cosa si occuperà, prima e dopo il servizio fotografico.

Leggi anche come organizzare un matrimonio con Enzo Miccio.

Fotografare, immortalare, filmare. Tutti termini che, per una sorta di associazione mentale collettiva, sono connaturati al concetto stesso di “nozze”.  Un’etichetta forse, un fenomeno tipicamente italiano probabilmente, ma che il matrimonio rappresenti oggi la principale “destinazione professionale” dei nostri professionisti della fotografia è fatto pacifico ed incontestabile.

Dopotutto, se scopo della fotografia è quello di rendere eternamente presente ciò che non avrà mai più a ripetersi esistenzialmente (R. Barthes docet), non c’è dubbio che il matrimonio sia l’occasione che meglio e più di tutte ci richiama a quel desiderio umanissimo di eternare le emozioni perché possano essere disponibili in ogni momento: per noi, per chi non c’era, per chi verrà.

Viene da sé, pertanto, che la fotografia ai matrimoni è affare assai delicato. Prima di affidarci ai classici fotografi di matrimonio della domenica, perciò, cerchiamo di schiarirci le idee sulla differenza tra economico e buono.

La smania di risparmiare, in tempi di vacche magre, potrebbero rivelarsi una cattiva consigliera!

Fotografi per matrimonio: chi sono, cosa fanno e come scegliere il fotografo giusto

Listino prezzi e costi del fotografo per matrimoni in Italia << scarica

Allora? Cos’è meglio fare? Impegno ed unicità dell’evento impongono un margine d’errore strettissimo, per cui, se non avete fotografi per il matrimonio in famiglia, è sempre meglio chiedere l’aiuto di uno specialista del settore.

Nella fattispecie di un Wedding Photographer, un fotografo professionista specializzato in cerimonie, che, armato di una solida formazione teorico-artistica e (nondimeno) di un’opportuna dotazione tecnica, sa come leggere e soddisfare le richieste dei suoi clienti, scattando le foto che desiderano nei tempi richiesti ed entro un budget preventivamente concordato.

Dove sta la differenza tra dilettanti e professionisti della fotografia di cerimonia? Un servizio fotografico per un matrimonio si compone di innumerevoli fattori, tutti fondamentali: tecnica, chiave narrativa, istinto, creatività, solida conoscenza delle diverse fasi della cerimonia, reattività agli imprevisti (che non mancano mai), e, non ultimo, capacità (quasi registica) di coordinare decine di persone in movimento.

Un wedding photographer è l’unica figura in grado di garantire il risultato pattuito: un servizio fotografico di qualità, capace di “documentare” in maniera discreta, non invasiva, un evento irripetibile, a differenza di tanti altri replicabili in un secondo momento.

Il fotografo professionista porta sempre con sé il back up dell’attrezzatura in modo da sopperire ad eventuali guasti o cadute accidentali. Un matrimonio può durare svariate ore: i fotografi per matrimonio hanno sempre con sé diverse batterie cariche e assicurano il salvataggio immediato delle immagini appena concluso il lavoro. La post produzione foto-video è anch’essa importantissima e solo un fotografo edotto di stampa analogica sa come intervenire.

Ma il wedding photografer è, soprattutto, un professionista dotato di spiccata sensibilità artistica, che in modo “spontaneo” racconta la cerimonia senza costruirla. È rispettoso dell’evento. Cattura le immagini naturalmente, senza ergersi a regista della “vostra” storia, lasciando la ribalta agli sposi.

Come si organizzano i fotografi per matrimonio: prima e dopo il servizio

Il lavoro dei fotografi per matrimonio  prima del servizio:

  • il w. p. organizza un incontro con la coppia per conoscerla, spiegarle come lavora e commentare preliminarmente foto e preparativi (spesso affiancandosi/sovrapponendosi allo stesso wedding planner!);
  • chiede un incontro di conferma in cui definire nei dettagli un tema/immagine-evento che accompagni la coppia in tutti gli stampati.

Il lavoro dei fotografi durante il servizio:

  • studia la casa della sposa. Il wedding photografer prende confidenza con spazi e persone per familiarizzare con il set e predisporsi a lavorare al meglio;
  • se non c’è il wedding planner, consulta la sposa che indicherà parenti e amici così da essere informato su livelli di parentele e relazioni;
  • durante la cerimonia e il ricevimento si muove con discrezione. Racconta il giorno delle nozze senza interferire col suo svolgimento;
  • dopo la cerimonia si produce nelle immancabili foto di rito. Deve essere rapido ed efficace per non sottrarre troppo a lungo gli sposi ai festeggiamenti;
  • si dedica ai dettagli, fase nella quale il background foto-giornalistico e dello still-life ambientato sono d’enorme aiuto.

Il lavoro dei fotografi dopo il servizio:

  • opera una scrematura qualitativa delle immagini;
  • propone la selezione agli sposi;
  • consegna agli sposi lo scattato in alta risoluzione su supporto sia cartaceo che digitale, nonché (ove pattuito) i negativi-file;
  • dall’approvazione degli sposi, consegna l’album/reportage fotografico del matrimonio;
  • conserva una copia del servizio in caso di smarrimenti o altre richieste.

Costi fotografi matrimonio e servizio fotografico: cosa influenza i prezzi

In linea generale il costo standard per un servizio fotografico “basic” si aggira attorno ai 1000 €. Mediamente, tuttavia, un fotografo con buona preparazione tecnica chiede per il servizio completo (full day più foto-book/reportage) attorno ai 2500 €. Fotografi di matrimonio “esosi”? Non esattamente, se si passano in rassegna le numerose voci di spesa (spesso invisibili ai non addetti ai lavori) che concorrono a determinare il prezzo del servizio:

  • presenza di più operatori in loco;
  • stile fotografico, uso del digitale e dell’analogico, servizi fotografici di post produzione (fotoritocco, combinazione di più foto, ecc);
  • tipo di stampa scelto;
  • extra come il servizio fotografico pre-matrimoniale, il video del matrimonio, il dvd fotografico, gli album in pelle o altri materiali particolari e personalizzati;
  • permanenza del fotografo durante tutto il ricevimento;
  • notorietà del fotografo;
  • richiesta di eventuali trasferte;
  • commissioni per agenti/wedding planner;
  • tasse.
Fotografi Matrimonio: Nord Centro Sud Italia

L’Italia è storicamente uno dei paesi dove il servizio fotografico matrimoniale costa di più. Dai 2000 fino ai 3000 euro secondo le recenti stime di Federconsumatori.

Come è noto i prezzi variano sensibilmente in rapporto all’ubicazione geografica dei fotografi matrimonio, ma anche in considerazione delle città (se grandi o piccole) e del fatto di rivolgersi ad un singolo professionista piuttosto che ad un’agenzia fotografica.

Fotografi Matrimonio Roma: costi variano da un minimo di 900 ad un massimo 2.200 euro per un servizio fotografico di detta tipologia.

Fotografi Matrimonio Milano:  costi che si attestano fra i 1.300 e i 1.800 euro.

Fotografi Matrimonio Torino: costi fra gli 800 e i 1.400 euro.

Fotografi Matrimonio Napoli: costi base 1.300 euro, max 2.400

Fotografi Matrimonio Catania: costi da minimo di 1.500 euro e un massimo di 2.000.

Si definisce un intenso amante della vita che non sa parlare. In un’intervista esclusiva Fulvio Pettinato parla di sé e del suo lavoro, il wedding photographer: una passione scoperta quasi per caso, che in poco tempo lo ha consacrato tra gli obiettivi emergenti più apprezzati in fatto di fotografia di matrimonio del nostro Paese.

Cominciamo coll’inquadrare la professione di Fulvio Pettinato

ll wedding photographer,il fotografo per matrimoni chi è e cosa fa?

“Il wedding photographer è il fotografo che documenta in fotografia l’intera giornata dedicata al matrimonio di una coppia. Ogni fotografo ha un suo stile per fotografare, personalmente preferisco la fotografia di reportage, in modo da poter cogliere i momenti più naturali durante l’avvenimento; per fotografare in questo modo bisogna sentirsi molto coinvolti oltre ad essere abili nel catturare gli istanti migliori.”

Da quando sei appassionato di fotografia? Come hai cominciato?

“Sono appassionato di fotografia dal 2009 ed ho cominciato a fotografare spettacoli di danza e flamenco. Subito dopo mi ha incuriosito la fotografia di ritratto e reportage. Adesso eseguo sia fotografia scenica che di matrimoni, reportage e ritratti.”

Alcuni fotografi per matrimonio compiono studi dedicati, altri sono autodidatti. Tu?

“Sono totalmente autodidatta. Ho letto alcuni libri, tutto il resto l’ho imparato fotografando.”

Come mai proprio i matrimoni? Cosa provi nel realizzare un servizio fotografico matrimoniale?

“Agli inizi non avrei mai pensato di fotografare un matrimonio; la prima opportunità è nata soltanto perché degli amici mi hanno chiesto di fotografare il loro. E’ stata un’esperienza così bella che da quel giorno non ho più smesso. Penso che fotografare il giorno dell’unione di una coppia sia una grandissima responsabilità ma anche un immenso mettere in luce tutta la loro attesa fino a quel giorno, e tutto il loro desiderio per far si che continui in futuro. Quel giorno tutto sembra perfetto ed io voglio “viziare” gli sposi in modo di renderlo ancora più perfetto, cogliendo gli attimi loro migliori e ricordarlo per sempre. Dentro, le fotografie non ingialliscono mai, il pensiero che quelle stesse foto verranno viste dai figli e poi dai figli dei figli, mi emoziona moltissimo…quindi, ripeto, sento una grandissima ed emozionante responsabilità.”

Quale metodo utilizzi nel pianificare i tuoi servizi?

“Ho l’abitudine di visitare qualche giorno prima tutti i luoghi della giornata di matrimonio; quindi dove verrà celebrata e dove si proseguirà fino alla fine. Durante la giornata non pianifico mai, il tutto avviene molto spontaneo; questo per me è importante per far si che le foto che faccio siano sempre diverse da coppia a coppia.”

Le richieste più frequenti? E quelle, invece, più stravaganti?

“La richiesta più stravagante è stata quella di fotografare un matrimonio in India. Culture ed abitudini diverse, non sapevo da che parte cominciare e per questo è stato divertente, e quindi emozionante.”

Brevemente, da quali e quanti fattori dipende il prezzo di un servizio “matrimoniale”?

“Non sono un fotografo che guarda l’orologio o che fa calcoli esagerati per assegnare un prezzo. Il mio prezzo varia soltanto se gli sposi desiderano un album fotografico oppure no.”

Hai una tecnica o un trattamento fotografico preferito?

“Sono un fotografo che lavora solo con luce ambiente, quindi senza l’ausilio di flash o faretti. Prediligo fotografare in questo modo perché iniziando a fotografare spettacoli (dove l’utilizzo del flash non è consentito) ho acquisito molta abilità nel gestire ambienti con scarsa luminosità. Inoltre, a volte la luce risulta più morbida e naturale sul viso. Mi piacciono molto i contrasti e le sfocature di una fotografia; valorizzando molto gli scuri e cercando di fotografare con degli sfocati tali che mi permettono di separare l’ambiente dal soggetto in modo di accentuarlo totalmente.”

Che tipo di strumentazione adoperi?

“Utilizzo da sempre Nikon. Possiedo 2 corpi macchina (non i Top di gamma) e 4 lenti abituali (2 obiettivi fissi, 1 zoom ed 1 teleobiettivo).”

In genere quanto guadagna un wedding photographer? Il tuo “onorario” tipo?

“Un fotografo di matrimoni può essere retribuito da 600 a 5000 euro. Il mio consiglio agli sposi è di valutare le fotografie scattate e gli elaborati dei prodotti offerti; chi vuole una retribuzione più alta non vuol dire che fa fotografie migliori, e viceversa. Il mio onorario? Il mio onorario non è sicuramente 5000 euro. Ovviamente tutti possono rivolgersi a me, e per tutti intendo tutti.”

Qualche consiglio ai tanti appassionati che volessero percorrere la tua stessa strada.

“Il mio consiglio è quello di iniziare a fotografare prima come assistenti di un fotografo professionista, in quanto fotografare un matrimonio è bello, ma serve anche un minimo di capacità nel gestire tutte le situazioni. La responsabilità è tanta e nessuna coppia di sposi desidera un ricordo spiacevole. Quando percepite di esser pronti iniziate a fotografare il matrimonio di un conoscente come fotografi non ufficiali, ma senza dar conto a terzi, e se il vostro lavoro è stato soddisfacente allora probabilmente sarete pronti. L’importante è avere tutto in chiaro prima e non dimenticate mai la voglia di divertirvi e di coinvolgere gli sposi. Mai.”

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto