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Quando riaprono palestre, piscine e centri fitness e come riaprire

Daniela Saraco 30 Aprile 2020
D. S.
20/09/2024

Indicazioni del Governo e date di quando riaprono palestre, piscine e centri fitness secondo il nuovo decreto Coronavirus firmato dal presidente del consiglio Conte.

Tra le categorie più danneggiate dalla quarantena per Covid-19, ci sono le palestre e i centri sportivi. La  testimonianza di Francesco Raimo, Personal Trainer e Life coch  ed il parere tecnico di un tenente della Finanza, Antonio Alfano.

Per alcune attività la Fase 2 è già iniziata. Infatti, i  negozi di abbigliamento per bambini, le librerie e i punti vendita di carta e cartoni sono aperti al pubblico.

La maggior parte delle categorie  commerciali sono invece in attesa di indicazioni dal Governo  per ripartire. Tra queste ci sono anche le palestre, le piscine e i centri fitness.

Quando riaprono queste attività ? La riapertura appare ancora lontana.

Il termine di scadenza del lockdown è previsto per il 4 maggio, ma non per tutti. Se da un lato il Governo e le Regioni hanno consentito di svolgere individualmente attività motoria all’aperto  in prossimità delle proprie abitazioni, dall’altro hanno ritardato di molto la ripresa dei centri sportivi. In questo periodo di quarantena tutti gli  sportivi si sono allenati tra le mura domestiche, con il supporto video online o creati dai propri allenatori. Ma quando si potrà ricominciare a frequentare le palestre? E le piscine?

Pare che gli italiani che praticano regolarmente sport devono accontentarsi dei parchi e delle ville comunali dove, già a partire dal 4 maggio, è di nuovo consentito l’allenamento. Ma quando riaprono, dunque, i centri sportivi? L’ipotesi più probabile è Giugno. Non è detto, però, che la riapertura subisca un ritardo per le attività di igienizzazione e le modalità di sicurezza da attuare. Vediamo, dunque, quando riaprono palestre, piscine e centri fitness.

Come e quando riaprono palestre, piscine e centri fitness, nuovo decreto Coronavirus

L’ultimo decreto rallenta e frena ancora il mondo dello sport. Infatti le palestre, le piscine e i centri sportivi rimarranno chiusi anche all’avvio della FASE 2. Il Premier Conte ha specificato che ci saranno distinzioni tra gli sportivi. Gli atleti professionisti e non professionisti in preparazione per i Giochi Olimpici e di interesse nazionale, possono allenarsi a partire dalla data del 4 maggio.  Il  Ministero dello Sport, il  comitato scientifico e la federazione medico-sportiva, lavora, infatti, sulle indicazioni per le norme da rispettare, compreso il distanziamento minimo fra le persone. Per gli atleti degli sport di squadra, professionisti e non, primi fra tutti i calciatori, le attività di allenamento ricominceranno a partire dal 18 maggio. Ma quando riaprono i centri sportivi?

Gli impianti sportivi, apriranno le porte solo per gli atleti di interesse nazionale indicati da Coni, Cip e FederazioniRestano dunque al momento chiuse palestre e piscine. Queste ultime, pur avendo le vasche con acqua trattata con il cloro, che ha potere disinfettante, potrebbero avere più problemi negli ambienti degli spogliatoi. Non solo perché chiusi, ma anche perché le dimensioni devono comunque garantire la distanza minima tra un atleta e l’altro.

Alcune ipotesi segnalano l’8 giungo come possibile data di riapertura palestre e piscine. Ma non vi sono fonti certe, almeno al momento. Tutte le tempistiche indicate saranno comunque strettamente condizionate dalla curva di contagio, tenuta costantemente sotto osservazione dal Governo.

Cosa ne pensano i titolari dei centri sportivi delle nuove date di riapertura

Per cercare di contenere la diffusione dei virus e ridurre i rischi di nuovi contagi, numerosi centri sportivi hanno dovuto chiudere i battenti. Nel frattempo  tanti sportivi hanno improvvisato  esercizi e percorsi in casa. Molti altri hanno scaricato i programmi di allenamento da YouTube. Sicuramente un buon modo per occupare il tempo e per tenere in allenamento i muscoli, ma non paragonabile ad un programma di allenamento svolto in palestra. Le regole fondamentali sono infatti essere seguiti da un esperto ed eseguire in modo corretto gli esercizi.

Alla domanda “quando riaprono i centri sportivi” la risposta giusta dovrebbe essere una data certa. Invece, sono ancora troppi i dubbi. Abbiamo raccolto la testimonianza di Francesco Raimo: “Palestre, centri fitness e tutte le attività impegnate nella promozione della pratica motoria sono completamente ferme da due mesi in tutta Italia. L’uomo è stato progettato per il movimento e la sua mancanza  è causa, insieme ad una alimentazione sbilanciata, di una serie di patologie cronico-degenerative. L’attività fisica è determinante per un stato di salute ottimale a tutto tondo, influenzando positivamente sia la sfera biologica che quella emozionale.”

Il coach proseugue: “La data prevista per la ripresa delle attività Fitness è l’8 Giugno, ma solo per allenamenti one to one o con piccoli assembramenti. Non ho le competenze per dire se questo lock down prolungato sia giusto o no, ma posso certamente rilevare una grande sofferenza da parte di tutto il settore fitness, e da parte degli utenti che si sono visti negati la possibilità di fare qualsiasi forma di attività motoria sia indoor che autdoor. ”

I consigli per quando riaprono palestre, piscine e centri fitness

Quando riaprono le palestre? Bisogna attendere ancora un pò. Durante la pandemia di coronavirus è difficile mantenere uno stile di vita fisicamente attivo, ma noi proviamo con questo articolo a darvi qualche idea e suggerimento del coach Francesco Raimo. Questo perché è importante ritagliare un piccolo pezzetto di benessere quotidiano per sé, per riuscire a scaricare lo stress, e, perché no, rimettersi in forma. Fare sport in genere, attiva il metabolismo, consuma i grassi, aiuta a mantenere il peso forma e a tenere sotto controllo la pressione arteriosa, rinforzare il cuore, i muscoli e le ossa. Ma aiuta anche il nostro benessere psicofisico.

E allora la parola va al coach:” Da operatore del settore Benessere ritengo che bisogna restare positivi e proattivi, occuparsi solo di ciò che è sotto il proprio dominio, lasciar perdere le situazioni su cui non si ha potere, fare delle difficoltà e delle avversità opportunita’ di crescita e di sviluppo. Questa è la mia filosofia. Alle persone costrette a casa consiglio di sfruttare questi momenti per prendersi cura di se, continuare o iniziare a praticare attività fisica, sfruttando tutta una serie di servizi disponibili online anche gratuiti. Io e mia moglie, per esempio,  trasmettiamo allenamenti in live streaming sui nostri canali social dall’ inizio della quarantena. Ai miei colleghi riporto le parole di Nerio Alessandri, fondatore di Technogym: “Viviamo in un’epoca nella quale è indispensabile disimparare e imparare rapidamente un mestiere “.

Il coach conclude:”Restare ancorati a vecchi schemi di pensiero e vecchi modelli di business potrebbe portare a conseguenze irreversibili. Guardiamo, dunque, al futuro con Nuovi Occhi, ricerchiamo nuove soluzioni, impariamo nuove competenze. Abbiate gratitudine e pensiero positivo sempre.”

Come riapriranno palestre, piscine e centri fitness: nuove regole per riaprire

Nella Fase 2, le misure di contenimento saranno ancora più rigide. Quali saranno, dunque, le modifiche strutturali e comportamentali da attuare nelle palestre e piscine? Come e quando riaprono i centri fitness? Lo abbiamo chiesto al tenente Alfano: “Tutti i  centri dovranno  attrezzarsi con disinfettanti, guanti e copri-scarpe. Dovranno creare dei percorsi di accesso e di uscita dagli spogliatoi. Gli ambienti dovranno essere igienizzati più volte al giorno. Sarà, inoltre, necessario adottare il distanziamento sociale. Gli atleti dovranno indossare i dispositivi individuali di sicurezza. E’ ipotizzabile controllare la temperatura prima di entrare in palestra così come effettuare controlli idonei al contenimento del rischio di diffusione del virus tra i vari atleti.”

Insomma, i patiti dello sport non avranno sicuramente vita facile. Così come i gestori di palestre e piscine che, come tante altre categorie, non lavorano da mesi. Dunque, oltre al danno per la mancanza di incassi, ai tanti rimborsi di abbonamenti non fruiti, dovranno anche investire per le tante modifiche da attuare per la riapertura. Gestori e sportivi attendono, dunque, con ansia la data certa di quando riaprono i centri sportivi!

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto