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Quando riaprono parrucchieri e barbieri: date decreto Coronavirus

Daniela Saraco 29 Aprile 2020
D. S.
19/04/2024

Indicazioni del Governo e date di quando riaprono parrucchieri, barbieri e acconciatori secondo il nuovo decreto Coronavirus firmato dal presidente del consiglio Conte.

Tra le categorie più danneggiate dalla quarantena per Covid-19, ci sono estetisti e barbieri, che devono aspettare ancora.

Ma le ultime disposizioni del Presidente Conte hanno indicato na data di quando riapriranno i parrucchieri.

La dichiarazione di Filly Gargiulo, hair stylist ed il parere tecnico di un tenente della Finanza, Antonio Alfano.

Il Governo attiva la fase 2 a partire dalla data del 4 maggio. Il Premier Conte ha anticipato, in conferenza stampa, l’organizzazione per le nuove misure di contenimento ed economiche. In particolare ha comunicato che gli spostamenti vanno ancora motivati.

Oltre alle comprovate esigenze lavorative, alle situazioni necessità, ai motivi di salute, c’è anche la possibilità di spostamenti mirati per far visita ai propri congiunti, sempre nella stessa Regione.

Le mascherine dovranno essere utilizzate per incontrare i propri parenti, sui mezzi di trasporto e in tutti gli altri casi in cui ci siano indicazioni sanitarie o non sia possibile mantenere il distanziamento sociale.

Dal 4 maggio riapriranno la manifattura, le costruzioni e il commercio all’ingrosso funzionale. Per parchi e ville,  l’accesso sarà condizionato al rispetto del divieto assoluto di assembramentidella distanza interpersonale di un metro. Le cerimonie civili e religiose restano  sospese, mentre saranno consentiti i funerali con l’esclusiva partecipazione di parenti di primo e secondo grado e, comunque, fino a un massimo di 15 persone. Le attività commerciali al dettaglio restano sospese fino al 18 maggio. Le scuole riapriranno a settembre.

Ma c’è una categoria che manca tantissimo a tutti gli italiani. Parliamo dei parrucchieri. Gli uomini fanno pratica con i rasoi per tagliare i capelli. Le donne usano le tinte per capelli fai da te e seguono i video tutorial dei propri acconciatori. Ma quando riaprono i parrucchieri? Vediamo nel dettaglio la data per ogni regione.

Come e quando riaprono i parrucchieri e barbieri secondo nuovo decreto Coronavirus

Il Governo ha vagliato molte ipotesi  su quando riaprono i parrucchieri. Gli scienziati e il comitato tecnico scientifico, hanno però mostrato un blocco totale per la categoria dei parrucchieri. Questo perchè fare uno shampoo, pettinare i capelli o applicare una tintura, prevede di stare a pochi centimetri dal cliente. Di conseguenza, barbieri e centri estetici potranno riaprire solo il 1 di giugno. Ma la stessa riapertura potrebbe essere messa in discussione. Infatti, la ripresa delle attività dipende dall’evolversi dell’epidemia. Annunciato quando riaprono, vediamo, invece, come saranno riorganizzate le attività. Cosa cambierà quando riapriranno i parrucchieri?

A spiegarcelo è il tenente Alfano :” La Presidenza del Consiglio ha diramato la seconda parte delle regole pratiche a cui la cittadinanza deve attenersi. I centri estetici, parrucchieri e barbieri possono continuare a svolgere la loro attività ma solo su prenotazione degli appuntamenti. Devono  comunque garantire la turnazione dei clienti con un rapporto uno a uno, così da evitare il contatto ravvicinato e la presenza nel locale di clienti in attesa. Il personale dovrà indossare idonei dispositivi di protezione individuale. Inoltre, laddove le strutture non consentono spazi idonei, bisogna installare parafiato e separazioni tra gli ambienti. Dunque, devono essere pronti al rispetto delle norme attualmente in atto.”

Cosa ne pensano i parrucchieri delle nuove date di riapertura

I parrucchieri, così come le estetiste, sono una delle categorie fortemente penalizzate dall’emergenza sanitaria. Molti di loro hanno creato rubriche informative  mirate a consigli pratici. Molti altri si sono organizzati con le spedizione di prodotti altamente professionali. C’è, invece chi ha creato gruppi whatsapp per non rinunciare ad un contatto con i propri clienti. Sul quando riaprono, in realtà, sono state fatte troppe ipotesi.  Ma resistere fino al 1 giugno si trasforma, oggi, in un vero problema  economico.

Abbiamo raccolto la testimonianza di Filly Gargiulo, comproprietaria del Salone di Bellezza Hair Phylosophy Salon: “L’economia tutta ha un forte bisogno di ripartire. Anche la mia categoria ha necessità di riprendere le attività. Sono molto preoccupata. Il 12 maggio è il mio primo anno di apertura. Ho investito tutta la passione, i sacrifici ed i soldi degli ultimi 12 anni e ad oggi non so se e fra quanto tempo sarà possibile recuperare. Inoltre, la ripresa non avverrà in tempi brevi, quindi ci aspettano altri mesi duri. Riaprire a giugno, deciderà la sorte di tanti negozi e mi dispiace pensare che il nostro settore non è importante. Sicuramente lo è meno di altri, ma anche noi abbiamo famiglie e dipendenti da sostenere. Ad oggi, io non ho ancora ricevuto il bonus di €600 e i miei collaboratori non hanno ancora riscosso la cassa integrazione.”

Come riapriranno i parrucchieri: nuove regole per riaprire

Con i parrucchieri chiusi per coronavirus, c’è un intero settore dell’economia italiana messo in ginocchio. E non sapere fino a quando restano chiusi barbieri ed estetiste, rende ancora più difficile accettare le limitazioni imposte, però, a tutela della salute pubblica. La distanza minima di un metro ha, di fatto, bloccato il lavoro di chi deve stare a pochi centimetri dal cliente. Come immaginare, dunque, le attività lavorative? Cosa cambierà quando riaprono i parrucchieri?  Filly Gargiulo ci spiega:”Da quando è entrato in vigore il decreto l’attività si è fermata e ora tutto è in stand-by. Il salone è già stato predisposto per  le  misure di contenimento e  per il rispetto del distanziamento. Tutti gli operatori  utilizzeranno i dispositivi di sicurezza.”  Le chiediamo ancora come saranno svolte le prestazioni.

Filly risponde :” Ciò che caratterizzava una piega fatta con amore era mettere le dita fra i capelli del cliente. Muoverli secondo il ritmo delle mani, senza l’aiuto di bigodini e pettini.  Creare volume. Ad oggi, questo non sarà più possibile. Ma nulla ci vieta di farlo utilizzando i guanti. Del resto questa emergenza ci abitua ad evitare i contatti. Io sono convinta, però, che esistono tanti modi per creare un feeling speciale con le persone che ci scelgono ogni giorno.”

Filly conclude con la speranza  che il nuovo Decreto possa essere modificato dando la possibilità di riaprire al più presto. Stamattina la categoria ha attivato una petizione accolta da tantissime persone.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto