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Pugliese: una scalata a tutto campo

Redazione Controcampus 18 Giugno 2005
R. C.
25/04/2024

In attesa del Napoli, da giovedì sera Massimo Pugliese, già notissimo investitore e patron dell’U.

S.Avellino, è a capo di uno dei gruppi industria

In attesa del Napoli, da giovedì sera Massimo Pugliese, già notissimo investitore e patron dell’U.S.Avellino, è a capo di uno dei gruppi industriali più importanti del Paese e tra i primi in Europa. Un’ascesa che è maturata nel tempo, attraverso storie di emigrazione e forte attaccamento alla propria terra. Quasi una leggenda.
Ma chi sono i Pugliese di Frigento a cui la stampa sta dando ampio spazio, dopo che si è diffusa la notizia della conclusione della trattativa per l’acquisto di un marchio di prestigio come la Magneti Marelli?
Tutto comincia a Frigento tanti anni fa. Il capostipite, Antonio-Totonno, si iscrive alle Magistrali di Frigento, consegue il titolo di maestro elementare, si gira intorno e capisce che non è tempo di sedersi, aspettando che estate ed inverno si alternino senza che nulla accada. Erano gli anni di “partono i bastimenti”, delle valigie di cartone, delle traversate oceaniche che si caricavano di sogni, di progetti e di speranze. E il giovane maestro di Frigento, che ascoltava le voci dell’America lontana, vedeva i “pacchi” giungere ai familiari degli emigrati, odorava il forte profumo delle “gomme masticanti”, sovrastate dal ponte di Brooklyn non ebbe esitazioni.
Accompagnato dai parenti, lasciò la Bella Italia dal molo Beverello e s’imbarcò per quel paese assai lontano.
In Venezuela, ad aspettarlo, c’era un suo zio. Poco dopo giunsero anche altri due fratelli di Antonio Pugliese.
E lì, con loro, Antonio-Totonno cominciò la sua grande avventura. Undici anni vi rimase. Si allontanò solo per un brevissimo periodo, quanto fu sufficiente ad impalmare la mano di Dora, una bella ragazza di Sturno che egli aveva conosciuto come ancora accade nei nostri paesi, quando si va a “caccia” di una bella donzella.
E il colpo di fulmine tra la ragazza di Sturno e il giovanotto di Frigento funzionò fino al punto che si ritrovarono sull’altare, tra parenti commossi e lanci di confetti. Ma non c’è tempo, occorre ritornare in Venezuela, lì il legno aspetta, la segheria non può fermarsi. E vi ritorna. E’ lì che nasce il primo figlio, Tommaso, oggi ingegnere affermato, che esercita la libera professione.
Ma è con il Venezuela che soprattutto il giovane Massimo stringe un rapporto forte, tanto che oggi è come se fosse uno di casa, tra coloro che emigrarono e hanno fatto fortuna e lo stesso governo venezuelano che ha di lui una grandissima stima. E lui, Massimo, si sente così figlio della sua seconda patria. E come Antonio-Totonno, Massimo torna dopo trent’anni in Venezuela per un programma di informatizzazione nelle scuole. Con la sua Olivetti esporta tecnologie e sentimenti, ottenendo gratitudine dalle autorità venezuelane, oltre che da Avellino e dalla sua Frigento, cui sta fornendo giorno dopo giorno un ritorno di immagine sempre maggiore.
Antonio-Totonno, intanto, aveva messo nella mente la modernità del lavoro, e tuttavia si sentiva strattonare nel cuore dalla Frigento della sua infanzia. Avviò una segheria, cominciò a commercializzare in legno, ebbe successo. Cominciò a circondarsi dei suoi paesani emigrati e a dar loro lavoro. La solidarietà in terra lontana fra emigrati è una delle pagine più belle della nostra storia di emigrazione. Totonno Pugliese fece un po’ di soldi.Tanti, quanti gli dovevano servire per tornare in Irpinia. Era il 1963. Vi tornò senza puzza sotto il naso, con le mani incallite dal duro lavoro, pronto a rimettersi la soma sulle spalle per non disperdere ciò che aveva duramente conquistato. Il legno, fatica e passione, conoscenze e rapporti e qualche soldo in più per non fermarsi, per riammodernare la sua azienda, renderla competitiva. Ecco Tonino alzarsi di buon mattino e raggiungere i confini tra la Puglia e la Calabria per acquistare pezzi di bosco da utilizzare per la sua attività. E sono viaggi pieni di fatica, mentre la piccola azienda cresce e anche la famiglia. Eccoli, uno dopo l’altro, Tommaso, il venezuelano a parte. C’è Antonietta, quarant’anni che frequenta le Orientali, consegue la maturità all’insegnamento ed è oggi docente a Guardia dei Lombardi. C’è Salvatore, di un anno più grande, che gestisce l’attività paterna. Ed ecco Massimo e Marco e infine, ultimo della nidiata Luca, 27 anni, laureato in architettura. Arriva il terremoto. Antonio-Totonno si guarda intorno e capisce che è tempo di impegnarsi ancora di più. Commercia in legno, acquistandolo, dai paesi del nord Europa. Riconverte l’attività. Il legno serve e come. Ma la vita dei Pugliese non cambia. Per i figli studio e lavoro, per i genitori lavoro e solo lavoro. Nel 1984 Antonio ha solo 54 anni, muore. E’ il pezzo più importante della storia Pugliese. Ragazzi piccoli si ritrovano senza il riferimento più alto. Per donna Dora è come se fosse giunta l’apocalisse. Ma è lei, donna coraggiosa e forte, che prende le redini con la severità austera e dialogante di una madre ferita al cuore. Ce la fa. La famiglia resta unita, ancora più unita e tutta protesa a difendere memoria, tradizione e lavoro di Totonno. Ce la fanno. Ed ecco Massimo, terzultimo dei fratelli, intelligenza finissima. Anche lui come il padre Totonno parte.
Va via da Frigento, senza andar mai via, giacché i fine settimana è sempre lì nel paese delle radici, con i suoi amici, nella piazza del paese a discutere delle sue iniziative. Massimo va nel Friuli, acquista un’azienda e subito si fa stimare. E’ un giovane scaltro, capace di raggiungere il pensiero mentre è in onda. Si lega in un rapporto di amicizia fraterna con Carlo Fulchir, un giovane come lui che ha grande passione e molta esperienza nel campo delle nuove tecnologie nei sistemi informatici. Massimo e Carlo diventano un tutt’uno. Si dividono il sonno. Massimo riconverte l’attività e comincia a viaggiare con Carlo. Treni, navi, aerei, paesi esteri, rapporti sempre più cordiali con i magnate dell’industria. Riesce a produrre un fatturato di trenta miliardi. E’ tanto, ma è solo poca cosa rispetto ai 1500 miliardi di fatturato dell’anno successivo.
Poi l’avventura dell’Avellino calcio. Comincia quasi per caso. Ne discute con Sibilia. Ma il vecchio leone alza il prezzo. Un passo in avanti, uno indietro e la trattativa si allunga nel tempo. Alla fine ce la fa. Dopo l’acquisto dice: due anni e saremo in serie B. Ci va molto vicino. Diventa, con il fratello Marco che chiama alla presidenza della società, il riferimento del “miracolo calcistico”. La squadra tira a mille all’ora, è capace di trascinare sugli spalti diecimila tifosi, come ai tempi d’oro. Lui, Massimo, rimane con i piedi ben puntati a terra. Poi qualche contestazione organizzata, le cose del calcio spesso incomprensibili e Massimo decide di uscire dal gioco. Con signorilità e dando lezioni di stile. Dicono che alla sua Santa, che presto porterà a nozze, confida di trovarsi a fare un sogno a volte più grande di lui. Dolce e gentile Santa, parente del sannita Clemente Mastella. Già, c’è anche la politica. C’era anche prima. E’ Massimo che presenta il fratello Marco all’ex giudice di Mani Pulite, Antonio Di Pietro. Il magistrato mostra grande interesse per questo giovane pulito, figlio della civiltà contadina, buon amministratore nel suo comune. E come sempre gli capita di fare, Massimo lascia spazio a Marco. Ha fatto così anche per la presidenza dell’Avellino calcio. Lui si sente Antonio-Totonno, deve correre, lavorare, stabilire rapporti, fare affari. Antonio Di Pietro diventa di casa a Frigento. E’ uno di loro. Quando decide di dar vita al suo primo movimento, Marco è in prima fila. Quando esce dai Democratici, Marco lo segue. Ma l’obiettivo politico rimane sullo sfondo. Se, girando per Frigento, chiedi un parere sulla “dinasty”, tutti dicono che “è brava gente, onesti lavoratori, ragazzi che sanno imporsi”. E’ la storia di una famiglia irpina che ha saputo farsi spazio tra tante difficoltà. Buoni rapporti con tutti, politici di qualsiasi schieramento, ricchi o poveri che siano. Chi ha sofferto, non perde mai la testimonianza dell’umiltà.
Massimo, intanto, continua la sua scalata. Piemonte, Medio Oriente, Venezuela, Irpinia. Decide di trasferire le attività dal nord al sud. E’ tra le poche volte che ciò accade nella lunga storia dell’imprenditoria del Paese. Riparte da Marcianise, rileva un gruppo industriale e dà vita alla X Fin. Ma è solo l’inizio. Giovedì la zampata del leone. Ricordando e onorando il passato, ma con lo sguardo rivolto al futuro.

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto