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Morta in scena nel suo teatro Ileana Ghione

Redazione Controcampus 5 Dicembre 2005
R. C.
19/04/2024

Dopo la recita pomeridiana di Ecuba di venerdì Ileana Ghione, nel teatro che porta il suo nome a Roma, in via delle Fornaci, è stata improvvisamente cDopo la recita pomeridiana di Ecuba di venerdì Ileana Ghione, nel teatro che porta il suo nome a Roma, in via delle Fornaci, è stata improvvisamente colta da malore.

Dopo i primi soccorsi, l’attrice si è ripresa e ha cominciato tranquillamente la recita serale. Ma l’aggravarsi delle sue condizioni ha reso necessaria la sospensione dello spettacolo. Trasportata d’urgenza all’ospedale San Filippo Neri per un’emorragia la Ghione, nata a Cuneo 74 anni fa, è spirata poche ore dopo vittima di un aneurisma cerebrale.
Il nome di Ileana Ghione, una delle interpreti più sensibili della generazione uscita, nei primi anni del dopoguerra, dalla severa scuola di Orazio Costa all’Accademia d’Arte Drammatica di Roma, resta legato più che al teatro, divenuto negli ultimi anni la sua unica ragione di vita, alla prosa e agli sceneggiati televisivi più importanti prodotti dalla Rai negli anni Sessanta, di cui la Ghione non solo fu protagonista, ma ai quali diede un notevole impulso creativo, scegliendo personalmente i copioni, interpellando i registi più adatti al nuovo mezzo di comunicazione affermatosi in quegli anni, spesso fornendo direttive precise sui personaggi della storia recente da far conoscere nella loro realtà quotidiana alla sterminata platea degli utenti. Fu soprattutto con Edmo Fenoglio, un regista troppo spesso sottovalutato, che Ileana, la cui bellezza quieta e raccolta sembrava uscita da un quadro dell’Ottocento, diede la piena misura del suo talento, venuto fuori soprattutto nell’interpretazione di Madame Curie e nell’Ereditiera. Dal 1982 aveva aperto a Roma un suo teatro, il ‘Ghione’, portandolo avanti tra mille difficoltà, con quella determinazione e dolcezza che le erano proprie anche in scena.
Ed è lì che è stata allestita la camera ardente aperta ieri pomeriggio dalle ore 16 per l’estremo saluto. La Ghione è stata poi sepolta a Prima Porta in forma strettamente privata, secondo le sue stesse volontà.
“Venerdi’ – ricorda Giuseppe Venetucci, che ha firmato per lei tante regie e anche questa Ecuba – aveva recitato la mattina per gli studenti e la sera era salita in scena contenta e piena d’ entusiasmo, ma d’improvviso ha cominciato a recitare a bassa voce, quindi ha detto al pubblico ‘Scusatemi, mi sento male’, e si è accasciata a terra. Non ha perso lucidità sino a dopo il ricovero in ospedale, sempre in costume di scena, prima al Santo Spirito e poi al San Filippo, dove ai medici la situazione e’ apparsa subito disperata. Non avrei mai pensato che questa sarebbe stata la nostra ultima occasione”.
Anche il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha voluto ricordare l’attrice ed è così che scrive in una lettera inviata alla famiglia della stessa:
“La scomparsa di Ileana Ghione è una grave perdita per il teatro e la cultura italiana.
La sua morte sulla scena, davanti al pubblico che amava e che la amava, ha chiuso un’intera esistenza dedicata alla straordinaria passione che animava il suo talento poliedrico. La ricordiamo protagonista in ruoli di straordinaria forza espressiva, nella grande stagione degli sceneggiati televisivi ma anche nei capolavori della storia del teatro di tutti i tempi”, sottolinea Ciampi.
“Con paziente tenacia aveva dato nuova vita al teatro che porta il suo nome in ricordo di una famiglia di artisti. Un centro ricco di creativa vitalità per la cultura della Capitale, una delle nuove luci che si riaccendono nelle città italiane con la riapertura dei teatri. Ileana Ghione – scrive ancora il capo dello Stato – è un esempio per i nostri giovani e non solo per quelli che si dedicano alla professione di attore. Un esempio di come ciascuno possa sempre e comunque, a dispetto di ogni difficoltà e ostacolo, dare concretezza ai propri sogni e ai propri ideali a patto di saper lottare e soffrire per essi e per la loro affermazione”.
“Rendiamo omaggio – conclude Ciampi – a questa donna sensibile e rigorosa, figura di spicco e quello spirito italiano che continua a rendere unico e inimitabile il nostro patrimonio di cultura, di idee e di civiltà. Giunga alla sua famiglia l’espressione dei mio commosso e partecipe cordoglio”.
Ed il sindaco di Roma, Walter Veltroni, ricorda l’attrice scomparsa ieri e porge alla famiglia”le più sincere condoglianze dell’amministrazione comunale e di tutta la città”. Queste le sue parole:”Roma troverà il modo di ricordare degnamente questa donna sensibile che ha sempre saputo difendere e promuovere i profondi valori di cultura e di civiltà che il teatro è in grado di diffondere”.
La morte di Ileana Ghione, sottolinea il sindaco, “è una grave perdita per Roma. La sua morte, avvenuta proprio su quel palcoscenico a cui si era dedicata per tutta la vita, produce un vuoto incolmabile per l’intero panorama teatrale italiano. In tanti anni di grande e proficua attività, sia come attrice che come promotrice instancabile di cultura, aveva saputo conquistarsi con tenacia un ruolo di primo piano nella vita culturale del Paese. Il teatro che porta il suo nome era diventato da tempo un punto di riferimento importante, un luogo vitale che Ileana Ghione animava con passione instancabile e con grande talento”.
La ricordiamo come una donna espressiva, di infinita dolcezza e di grande volontà e tenacia; la ricordiamo quella volta che in un’intervista per la Rai alla domanda “Perché Teatro Ghigne?” pacata rispose: “Non fu un atto d’orgoglio o solo per ricordo di una grande famiglia di teatranti e cineasti ma soprattutto il mio volle essere un modo garbato e signorile di dire: siamo noi a darvi questo, senza i miliardi dei Teatri Stabili, senza la presunzione dei dissipatori del denaro pubblico. Se oggi una persona mi chiedesse dove può vedere il teatro vero, quello degli autori classici e moderni, dei registi che rispettano il testo, degli attori che interpretano i ruoli come sono stati scritti, gli risponderei: al teatro Ghione”.
Sì, da Ilenia Ghione, che aveva il sapore del passato che in lei riviveva con malinconia e mistero; lei che aveva saputo coprire con la sua oasi di velluti rossi, l’arroganza e i rumori che vengono dall’esterno.

© Riproduzione Riservata
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto