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LEZIONE DI ZAVOLI ALL’UNIVERSITà DI SALERNO

10 Marzo 2010
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28/03/2024

Sergio Zavoli, presidente della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, ha tenuto una lezione all’Università degli Studi di Salerno sulla missione del giornalista nella società attuale.

Di fronte ad un pubblico di studenti e aspiranti giornalisti, Zavoli ha analizzato le difficoltà che caratterizzano questa professione, esortando i giovani a non lasciarsi demoralizzare dagli ostacoli che la quotidianità frappone al raggiungimento dei propri obbiettivi, perché «solo con positività si potranno ottenere risultati ragguardevoli». L’imperativo da seguire è il dialogo, il confronto costruttivo e la voglia di sapere. Come amava ripetere Montanelli, il giornalista «deve essere una persona curiosa, questa è la prima virtù indispensabile».
Bisogna guardare la realtà con occhio critico, indagatore: il sapere e il voler sapere costituiscono la pregiudiziale per tutti coloro che vogliono affrontare questa professione seriamente. Rievocando il passato, Zavoli ha ricordato un ragazzo liberale «di appena diciassette anni che venne catturato dai tedeschi e messo in prigione. Mancavano venti giorni alla fine della guerra quando lui, in una fredda mattina, venne fucilato. La sera prima questo ragazzo, in una lettera scritta ai genitori, li aveva pregati di non essere scoraggiati dal non voler sapere, visto che se siamo arrivati a questo punto è perché non abbiamo voluto sapere cosa succedeva».
Ha concluso parlando di quello che dovrebbe essere diritto e dovere dei giovani: interessarsi alla politica, intervenendo e collaborando nella gestione della res pubblica. Nel momento in cui i giovani cesseranno di curarsene , divenendo soggetti passivi e inerti nei confronti del contesto sociale ed istituzionale in cui vivono, la «politica» comincerà inevitabilmente a ragionare con la loro testa, decidendo al loro posto.

© Riproduzione Riservata
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