
Questa la nuova sfida delle Università di Puglia, Basilicata e MoliseE’ stato presentato ieri mattina, durante una conferenza stampa tenutasi nella splendida cornice dell’Aula Magna Aldo Cussu dell’Ateneo barese, la proposta di un Protocollo d’Intesa per la creazione di un percorso virtuoso di cooperazione e federazione tra l’Università degli Studi di Foggia, l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, l’Università degli Studi del Salento, l’Università degli Studi della Basilicata, l’Università degli Studi del Molise e il Politecnico di Bari .
Ad illustrare l’ambizioso progetto definito come il “primo coraggioso processo di federazione universitaria nel nostro Paese” sono stati i Rettori dei sei Atenei coinvolti: Giuliano Volpe (Università degli Studi di Foggia), Corrado Petrocelli (Università degli studi di Bari Aldo Moro), Domenico Laforgia (Università del Salento), Mauro Fiorentino (università degli studi della Basilicata), Giovanni Cannata (Università degli Studi del Molise) e Nicola Costantino (Politecnico di Bari).
A fare gli onori di casa, in un’Aula Magna gremita da rappresentanti del mondo politico, civile e accademico, il Rettore Corrado Petrocelli che, dopo aver ringraziato i presenti per la partecipazione, ha illustrato gli obiettivi specifici del protocollo d’intesa per lo sviluppo del progetto di “federazione del sistema universitario pugliese-lucano-molisano”. A seguire gli interventi degli altri Rettori che hanno sottolineato le peculiarità del progetto frutto di una riflessione basata sulla storia, sulla tradizione, ma anche e soprattutto, sull’innovazione, sul senso di responsabilità e lungimiranza nel legare la diversità all’unità.
Il primo tra i Rettori a prendere la parola è stato il prof. Domenico Laforgia dell’ Università degli Studi del Salento, che ha sottolineato l’importanza dell’aspetto economico- culturale del processo di federazione, l’unico in grado di aumentare attraverso la cooperazione, la competitività degli Atenei del Sud nell’ambito del sistema universitario nazionale.
Nel suo intervento il prof. Mauro Fiorentino, Rettore dell’Università degli Studi della Basilicata ha ribadito la volontà del suo Ateneo nel voler essere un’importante risorsa per il sistema federato, definendo la creazione di questo innovativo percorso istituzionale la risposta concreta ai bisogni e alle aspettative dei giovani, delle imprese e del territorio, un segnale forte di responsabilità culturale, politica e sociale.
Il prof. Giovanni Cannata, Rettore dell’Università degli Studi del Molise, ha esordito con particolare emozione in quanto è stato studente e laureato dell’Università di Bari. Nel ricordare che l’incontro odierno rappresenta una prima tappa di un percorso più ampio nato nel luglio del 2008, il prof. Cannata ha evidenziato come il protocollo d’intesa si inserisca perfettamente in uno scenario di iniziative ben più ampio volto a rafforzare il senso di Unità protagonista delle prossime celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Il Prof. Cannata ha ribadito poi, come questa operazione federativa sia il frutto di un percorso non facile, scandito con estrema lucidità, partecipazione, condivisione, dignità, ma anche una essenziale caratteristica: una notevole dose di passione. Il progetto di federazione coinvolge circa 110.000 studenti e 12.000 laureati annui, questi i numeri che il Prof. Cannata ha esposto a chiusura del suo intervento, dati che chiedono a questo punto particolare attenzione da parte delle istituzioni nazionali e locali.
Il Rettore del Politecnico di Bari, prof. Nicola Costantino, ricordando che il settore universitario è quello a cui è stato chiesto il maggior sacrificio in questo periodo di crisi, si è soffermato sull’importanza del termine “rispetto” nella federazione, delle singole peculiarità e delle specificità territoriali e geografiche. Ha posto, inoltre, l’accento sul fondamentale ruolo degli Atenei, insostituibili “ascensori sociali” per i servizi che forniscono alle imprese, ai giovani, alle istituzioni e al tessuto sociale.
A concludere gli interventi, il prof. Giuliano Volpe, Rettore dell’Università degli Studi di Foggia, l’Ateneo più giovane della federazione.
“ Si tratta di un processo straordinario che sta segnando alla radice i nostri territori. Gli atenei coinvolti da questo progetto, nati quasi tutti negli ultimi 40 – 50 anni, si sono evoluti cambiando radicalmente la fisionomia e la sostanza dei loro territori, garantendo uno sviluppo culturale, sociale ed economico. L’Università degli studi di Foggia in poco più di dieci anni di vita ha avuto un ruolo fondamentale per lo sviluppo della Capitanata sotto molteplici aspetti. Basti pensare che l’80% dei nostri laureati proviene da famiglie nelle quali entrambi i genitori non sono laureati. Con questa iniziativa la riforma, che gli altri aspettano, noi la stiamo già attuando con grande impegno e senso di responsabilità. La federazione degli Atenei pugliesi, molisano e lucano rappresenta una riforma nei fatti. Ci siamo dotati di un codice etico, di una gestione economica-manageriale, di un’organizzazione che risponda a criteri di efficienza ed efficacia e di una razionalizzazione e condivisione dell’offerta formativa. Un sistema federativo pronto quindi ad una valutazione su indicatori certi che si basi su un principio fondamentale che è il “ merito nella democrazia”. Non chiediamo assistenza ma il riconoscimento dei risultati delle nostre attività e dei nostri progetti.” Su questo ha continuato il prof. Giuliano Volpe “Vogliamo il sostegno da parte del Governo, del Ministero e delle istituzioni nazionali, regionali e locali, per dare vita ad un sistema che metta al centro la qualità della Formazione e della Ricerca per gli studenti, per i laureati e per i giovani ricercatori. Solo così saremo pronti ad affrontare il mercato internazionale. E’ questa la sfida in cui siamo impegnati con il coraggio e con la stessa passione che ha animato grandi personaggi della nostra terra come il grande Giuseppe Di Vittorio, nato nella Capitanata, indimenticato protagonista di un’esperienza di vita appassionata, intensa e costruttiva per l’affermazione dei diritti dei lavoratori a partire del diritto alla formazione. Nessuna concorrenza tra gli Atenei, ma lavorare insieme in un’ottica di competizione non singola, ma di sistema. Difendere il Sud per far crescere l’Italia. Uniti nella diversità con responsabilità”.
La conferenza si è conclusa con gli interventi dei Governatori delle tre regioni coinvolte Nichi Vendola, Michele Iorio, Vito De Filippo, di alcuni parlamentari e componenti della comunità accademica.
Tutti hanno espresso una piena adesione al progetto e condiviso la valenza strategica di tale collaborazione per la crescita culturale e lo sviluppo socio-economico del Mezzogiorno e del Paese.
Nello specifico il documento presentato propone lo svolgimento di attività di interesse comune nell’ambito di specifiche macroaree individuate.
Ricerca e Trasferimento tecnologico. In questo settore ci sarà la possibilità di presentare candidature comuni per la creazione di Poli Scientifici di eccellenza, integrando le vocazione e le competenze di tutti gli Atenei.
Offerta Formativa. Sarà realizzato il coordinamento stabile che favorirà l’integrazione e la competitività dell’offerta evitando ‘sovrapposizioni’. Inoltre, saranno realizzati master e corsi di alta formazione anche in forma di sedi aggregate e unitarie.
Qualità della Didattica. Con il protocollo s’intende semplificare, prima di tutto, i rapporti tra i vari Atenei per favorire lo scambio e la circolazione dei docenti. Saranno anche messe in rete sinergie e risorse di servizi didattici come i Cla (centri Linguistici), i Cia (Informatici) e il sistema Bibliotecario.
Internazionalizzazione. Si studia la metodologia più adeguata per collaborare nel consolidamento e nello sviluppo dei rapporti internazionali di ogni singolo ateneo per la partecipazione a progetti di ricerca congiunti.
Studenti. Saranno favoriti i processi di mobilità tra gli studenti, i tirocini e gli stage Inoltre sarà creata una cabina di regia per favorire l’orientamento reciproco mirato nel rispetto dei propri bacini di utenza e della propria offerta formativa.