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Università degli studi di Sannio il Senato Accademico interviene sulle tasse universitarie.

28 Ottobre 2010
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21/09/2024

L’Università degli Studi del Sannio sta riorganizzando il sistema di contribuzione studentesca per l’anno accademico 2010/2011.

Il Senato accademico, riunito oggi, ha deliberato il passaggio, nell’ambito delle attuali cinque fasce di contribuzione, dal Reddito I.C.E.E. (Indicatore della Condizione Economica Effettiva) al Redddito I.S.E.E. (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), quale indicatore più idoneo a rappresentare la condizione economica effettiva del nucleo familiare. Nello stesso tempo, è stato deliberato un lieve incremento del secondo versamento delle tasse universitarie per il corrente anno accademico.

L’innalzamento del contributo versato dagli iscritti è stata una scelta obbligata per il persistente sottofinanziamento pubblico agli Atenei italiani. L’insufficienza degli stanziamenti mette in difficoltà le casse universitarie e spinge al rialzo delle tasse. È stato, tuttavia, un incremento proporzionale e contenuto.
Il debole tessuto socio-economico del territorio sannita, dal quale proviene la maggioranza degli studenti, è il principale fattore preso in considerazione nella determinazione dei limiti di reddito I.S.E.E. per ciascuna fascia.
Inoltre, l’I.S.E.E., utilizzato dalla quasi totalità delle Università italiane e da tutte le Università campane, consente un controllo a tappeto sulla veridicità delle dichiarazioni, certificate da un ente terzo (Inps, Caf, Comuni), grazie alla sinergia tra Inps e Agenzia delle Entrate.

L’incremento sul secondo versamento è stato così differenziato: la prima fascia, con il reddito più basso, subirà un aumento di soli 50 euro, la fascia successiva di 75 euro, la terza fascia di 100 euro e le ultime due fasce, con i redditi più alti, subiranno rispettivamente un aumento di 175 euro e di 250 euro. L’incremento, peraltro modesto, del secondo versamento delle tasse universitarie trova giustificazione nella riduzione del Fondo di Finanziamento Ordinario, prevista nella Legge finanziaria 2009 e 2010, che determinerà sul 2010 un taglio di circa 1 milione e 800mila euro al quale si andrà ad aggiunge il taglio di circa 2 milioni di euro del 2009. Inoltre, nel 2011 si prevede un ulteriore taglio del 9,40 per cento sull’FFO 2010, ancora in fase di definizione.
In una situazione fortemente critica per le università italiane, la revisione del sistema contributivo potrà aiutare a mantenere elevato il livello della didattica, della ricerca e dei servizi. Non bisogna, tuttavia, dimenticare che, a salvaguardia delle fasce economiche più deboli, l’Adisu mette a disposizione borse di studio e l’Università, a sua volta, provvede al rimborso delle tasse, quando il numero di borse non risulta sufficiente a coprire tutte le richieste.

© Riproduzione Riservata
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