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Il Patto dei lupi

17 Dicembre 2010
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27/07/2024

Cos'è successo giorno 14 Dicembre per le strade di Roma?E alla Camera dei deputati?Cosa sta succedendo in Italia?E gli studenti hanno veramente capito che il nostro futuro è a rischio?Ho scelto di inserire questo articolo nella rubrica Università,e non in Uni-Nord o Uni-Sud, o Uni-Centro, perchè penso che riguardi tutte le Università di Italia, tutti gli studenti (universitari e non) d'Italia,tutti gli italiani (consapevoli e non.

.)

Giorno 14 Dicembre,mentre per le vie della capitale era in atto una corposa protesta organizzata da studenti provenienti da tutta Italia, alla Camera dei deputati veniva votata la fiducia ad uno dei governi più scandalosi della storia d’Italia. Dopo varie compravendite, offerte fatte, rifiutate, ricevute e riformulate, si è giunti ad una risicata (e quantomai) risaputa fiducia all’attuale governo.

Nell’era dei partiti ad personam (solo il PD ancora non si è capito di chi sia..) non dovremmo più meravigliarci se accadono cose del genere…Siamo in Italia! Ma stranamente a distogliere l’attenzione da un fatto cosi grave (ed a tratti criminale) è intervenuto un qualcosa che definirei…magico..

La protesta degli studenti,dura e contestatrice (e sacrosanta aggiungerei),ma pacifica, di botto si è trasformata in un parapiglia generale! Auto in fiamme, vetrine distrutte, sassaiole, feriti, lacrimogeni e quant’altro possa riguardare uno scenario che sa tanto di guerriglia urbana..
D’accordo pienamente con la condanna alla violenza sempre e comunque, si scatenano nel sottoscritto (e non solo..) seri dubbi su chi siano i protori di questa violenza barbara ed inutile.Che senso aveva scagliarsi con tutta quella foga per distruggere auto e vetrine,mentre la protesta procedeva pacifica e maestosa per le vie della capitale?Questo dovrebbero spiegarcelo dal Ministero dell’interno..
Chi ha mandato quei tizi a sfasciare auto e vetrine ed a creare quel parapiglia..?
Nessuno lo sa…

Naturalmente dai palazzi del potere, i “signori” (userò questo termine in senso ironico e dispregiativo) hanno condannato all’unanimità quegli atti violenti e poco edificanti. Già, loro che non sono nemmeno capaci a portare avanti l’unico (e strapagato) lavoro che è stato loro assegnato dal voto del popolo: Amministare e far progredire questa nazione.

Loro (i “signori”) si innalzano a portatori della morale, loro che si vendono per un nonnulla, che usano il bene comune per i propri scopi personali, che vivono di rendita senza lavorare! Ma ritornando alla protesta.
Cosa hanno detto giornali e telegionali a riguardo?

Solo vetrine sfasciate, sassaiole, violenza contro i tutori dell’ordine e tante tante altre cose negative. E la marea di studenti che ha manifestato per quasi tutto l’arco della giornata in modo pacifico ed edificante? Chi..? Quali studenti…?
Al massimo un servizio di pochi minuti o un articolo in fondo alle pagine dei quotidiani scritto in caratteri illeggibili..

“Siamo sotto l’attacco dell’idiozia”, cantavano i Bisca, celebre band italiana, agli inizi degli anni ’90. Mai come adesso queste parole sono veramente attuali. Questa protesta, che non vede l’apporto degli studenti tutti, ha il compito di far sentire l’urlo incazzato e disperato di una generazione precaria.
Quindi cari colleghi studenti, unitevi a chi ha finalmente raggiunto la consapevolezza che per il proprio futuro si debba lottare.

Sarebbe troppo facile fregarcene e far finta di niente, magari continuando a fare una normale vita universitaria. Ma cosa ve ne farete della laurea se ad aspettarvi ci sarà solo precariato senza alcun sbocco?! Loro, i “signori”, ci vogliono inconlti e servili, e, quando saranno riusciti nel loro intento, allora l’idiozia avrà ultimato l’attacco nei nostri confronti.

Penso sempre più che dovremmo lavorare oggi, nel nostro Presente, per avere domani un Futuro.
A mio avviso questo è il nostro dovere al momento.
Respingere l’attacco dell’idiozia e non permettere ai “signori” di renderci come loro vorrebbero che noi fossimo. Lottare oggi, con Cultura, per non morire domani, nell’ignoranza. Diceva Albert Camus che “un ribelle è un uomo che dice di no“.

Allora credo proprio che dovremmo tutti aspirare a diventare uomini dicendo di no a chi del nostro futuro se ne infischia mentre non dovrebbe.

Luca Rota

© Riproduzione Riservata
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