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Gli insulti ai disabili sbarcano in Parlamento: i docenti universitari reagiscono

6 Aprile 2011
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16/12/2024

Dopo i fatti accaduti il 31 marzo alla Camera i docenti universitari di tutta Italia si muovono a difesa dell'Onorevole ingiuriata, con una lettera ai vertici Italiani ed Europei.

La decadenza del nostro Parlamento sembra non avere una fine, non giungere mai a toccare quel tanto agognato fondo che ci consentirebbe poi, una lenta ma inesorabile risalita. Proprio Giovedì 31 Marzo, durante la seduta della Camera tanto discussa in tutte le tribune politiche per la sua bassezza morale e di contenuti, con insulti e lanci di oggetti tra i rappresentanti dello Stato, ha avuto luogo una oggettivamente ignobile offesa a un Onorevole.

Si tratta della deputata in forze al PD, Ileana Argentin, tetraplegica perciò accompagnata su sedia a rotelle da un aiutante che vota e applaudisce per lei sulle indicazioni della stessa, in quanto ella è impossibilitata in tali operazioni.

Durante la movimentata seduta della settimana passata, durante un dibattito dove l’assistente dell’Onorevole applaudiva, un deputato della maggioranza, appartenente alla Lega Nord, ha avuto l’indecenza di urlare e intimidire l’accompagnatore dell’Argentin aggredendo verbalmente l’Onorevole stessa con epiteti molto offensivi mirati alla sua condizione di disabile.

Subito richiamato dal Presidente della Camera, oggetto anch’egli di lanci di oggetti e insulti poco dignitosi per una persona che si fregia del titolo di Onorevole, tale aggressore si è velocemente e sommessamente scusato costringendo il suo partito di appartenenza a scuse formali per il gravissimo episodio.

Prescindendo dalle personali appartenenze politiche, è lampante che un avvenimento del genere non possa rimanere inosservato, cosa per altro accaduta nella maggior parte dei telegiornali informativi sia della televisione di Stato che private, eccezione fatta per alcuni canali e per il satellitare. A tal fine il pedagogista Andrea Canevaro dell’Università di Bologna ha scritto un appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al Presidente della Camera Gianfranco Fini e al Presidente dell’Unione Europea Jose Barroso, chiedendo un’inchiesta sul deputato leghista e la sua immediata censura.

A questa lettera hanno immediatamente aderito il preside della Facoltà di Scienze della Formazione di Bologna e docenti degli atenei di tutta Italia.
Nell’appello si legge come l’insulto violi palesemente i principi di uguaglianza iscritti nella Costituzione Italiana e nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE, principi per i quali essi si battono, essendo educatori nell’ambito dell’integrazione dei soggetti disabili nella società.

Un avvenimento di questa portata con poca rilevanza mediatica rispetto ad altri molto meno significativi e gravi ma decisamente più chiacchierati, deve far pensare seriamente chiunque, proprio perché non è concepibile che in un’aula del Parlamento, dove dovrebbe essere espresso al massimo della sua potenza il concetto di democrazia, avvengano fatti indegni anche per una discussione qualsiasi in un altro luogo generico.

I Parlamentari sono persone che devono, o dovrebbero secondo alcuni, rappresentare al meglio il Popolo, ma non credo che quello che abbiamo visto in questi giorni sia espressivo dell’Italia, personalmente ne sono rimasto sconvolto forse perché sono ancora convinto che ci sia una Italia migliore che tutti i giorni cerca di vivere al meglio e nel rispetto, oltre che delle regole, delle altre persone che ci circondano e vivono come e con noi.

Luca Saccani

© Riproduzione Riservata
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