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L’America’s Cup sbarca a Venezia

Redazione Controcampus 27 Aprile 2012
R. C.
15/12/2024

L’America’s Cup è sbarcata a Venezia.

Nel vero senso della parola. Giovedì 26 aprile alle 15 la grande nave con i catamarani AC45 ha attraccato nel bacino grande dell’Arsenale che dal 12 al 20 maggio ospita il village dell’America’s Cup World Series con le formula uno del mare in gara davanti al Lido e in bacino San Marco.

La maxi nave da trasporto è salpata alle 19 di lunedì 23 aprile dal porto di Napoli dopo aver ultimato le operazioni di smontaggio e carico dell’intero villaggio che ha animato la prima tappa italiana dell’America’s Cup World Series all’ombra del Vesuvio. L’arrivo in laguna a Venezia è avvenuto alle ore 15 di giovedì 26 aprile dopo oltre sessanta ore di navigazione.

Complessivamente sono 137 i container trasportati.

«Essere arrivati a Venezia è una grandissima emozione – ha spiegato Peter Ansell, direttore delle operazioni di terra di America’s Cup Event Autority – così come lo è essere in Arsenale e nell’area dei Bacini. C’è un forte collegamento tra la storia della Coppa America e la tecnologia dei catamarani e l’antica storia di questo splendido posto e le innovazioni tecnologiche che vi si sviluppano. Qui troveranno posto le basi tecniche dei team ed è straordinario che il pubblico abbia l’occasione di venire a visitarle e di entrare in un luogo come questo».

Grande soddisfazione da parte di Piergiorgio Baita del Comitato organizzatore VivereVenezia di cui il sindaco prof. Giorgio Orsoni è presidente e incaricato dal Comune di Venezia di organizzare l’evento: «Questo è il primo atto di un’avventura che speriamo vada bene nel 2012 e ancora meglio nel 2013 – ha spiegato – Questo è un evento per la città e ne sentiamo la responsabilità Venezia non era del tutto preparata per l’appuntamento, tuttavia stava già approntando all’Arsenale un centro tecnologico che è stato facile riconvertire a favore dell’America’s Cup. La conversione dell’Arsenale in centro tecnologico d’eccellenza per la città viene da prima e continuerà anche dopo le regate. Cav, è la società che valorizzerà i prodotti d’eccellenza che verranno realizzati qui. Made in Arsenale vuol dire che alcune delle competenze specifiche utilizzate per il Mose resteranno patrimonio di Venezia. In più l’apertura straordinaria dell’Arsenale permetterà di far rendere conto alla gente cos’era e cosa sarà l’Arsenale».

La nave ha attraccato di poppa, procedura non usuale per le imbarcazioni che utilizzano il bacino di carenaggio grande: la scelta è dettata dal fatto che in questo modo potrà utilizzare le gru posizionate sul fianco destro e depositare i container sul lato sinistro del bacino dove saranno alloggiate le team basis e gli uffici di America’s Cup Race Management (ACRM).

Solo a quel punto l’imbarcazione che trasporta a Venezia l’America’s Cup ha potuto iniziare le operazioni di scarico che dureranno in tutto 48 ore e si dovrebbero concludere sabato pomeriggio. Si è cominciato con le 24 barche di supporto alle regate che hanno viaggiato sul ponte del cargo e che sono state calate in acqua e portate all’interno del bacino dell’Arsenale per essere attraccate ai nuovi pontili mobili istallati davanti alle tese.

Verranno poi scaricati i 19 container del Tv compound che permettono la “produzione” dell’evento per le televisioni di tutto il mondo. Una “macchina organizzativa imponente che occupa circa 100 persone ed è supportata da 5 telecamere montate per ciascuna imbarcazione, due elicotteri e videocamere sulle barche d’appoggio.
I container del compound Tv verranno poi trasportati all’interno dell’area dell’aeroporto Nicelli al Lido assegnata per lo svolgimento di tutte le loro attività. Saranno caricati con il supporto delle maxi gru dell’Arsenale su camion e imbarcati su un ferryboat che li porterà al Lido.

In seguito inizieranno le operazioni di scarico dei box dei catamarani AC45 e di tutte le attrezzature di America’s Cup Event Autority per l’allestimento degli uffici, della sala stampa, del media center e del vip club 45.

Con l’arrivo della nave che ospita tutte le attrezzature di America’s Cup si aprono ufficialmente le operazioni di allestimento dell’Arsenale di Venezia che riapre le sue porte e diventerà il quartier generale del village dal 12 al 20 maggio.

L’area dove avviene lo sbarco dei container di America’s Cup è quella di Cav – Made in Arsenale, dove si trovano i bacini di carenaggio.

Il cantiere dispone di due  bacini di carenaggio lunghi rispettivamente 250 e 160 metri, di una banchina lunga 200 metri, di attrezzate officine di carpenteria, di  meccanica, di tubisteria e di elettromeccanica.

Nell’area del bacino grande si sta svolgendo l’infrastruttura zone per accogliere la manutenzione delle paratoie del Mose, nell’area del bacino medio si svolgono attività di cantieristica e vi si terrà la manutenzione dei mezzi attinenti al funzionamento del Mose.

E’ lungo la riva del bacino grande che sono installate le basi tecniche dei catamarani AC45dell’America’s Cup. E’ nel bacino grande che arriva la nave che scaricherà le attrezzature tutte dell’America’s Cup.

Cav è una società consortile costituita tra le imprese: Impresa di Costruzioni Ing. E. Mantovani SpA, “Grandi Lavori Fincosit SpA, Società Italiana per Condotte D’Acqua SpA.

La  storica azienda veneziana è subentrata a varie società specializzate in una diversificata produzione di costruzioni navali tipo draghe, passeggeri, rimorchiatori, caldaie a vapore, macchinari per l’industria terrestre, ausiliari navali di bordo e preriscaldatori d’aria per caldaie marine e terrestri.

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. 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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto