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Stefano, studente che lavora nell’università e per l’università

26 Ottobre 2012
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06/05/2024

L’Università Alma Mater Studiorum di Bologna da’ la possibilità ai propri studenti di poter lavorare e studiare senza che nessuna delle due carriere ne risenta In questi giorni più che mai trovare un lavoro è impresa assai difficile, ancora di più se si è uno studente universitario che non vuole rinunciare a seguire i corsi e allo studio.

Fortunatamente l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna (come tutte le altre università italiane) da’ la possibilità ai propri studenti di poter lavorare e studiare senza che nessuna delle due carriere ne risenta.

Il part-time universitario, noto ai più come le “150 ore”, inserisce gli studenti meritevoli nelle strutture interne all’università o esterne ma legate ad essa, come le biblioteche.

Alla fine di questa esperienza non sarà solo la mente dei ragazzi ad essere più ricca, ma anche il loro portafoglio, infatti, l’università garantisce uno stipendio di circa 1000 euro a tutti coloro che partecipano al part-time universitario.

Stefano è uno dei ragazzi che stanno svolgendo in questo momento le “150 ore”, lo abbiamo intervistato per cercare di capire cosa è il part-time agli occhi di uno studente.

Come sei venuto a conoscenza dell’esistenza di questo progetto all’interno della tua università?
Inizialmente non sapevo dell’esistenza delle “150 ore”, quando uno dei miei colleghi me ne ha parlato, mi sono iniziato ad informare e ho trovato tutte le informazioni sia sul sito dell’università sia parlando con la tutor di corsa di laurea

Hai dovuto presentare una domanda per poter partecipare al part-time universitario?
Si. Bisogna compilare una domanda online dove si inseriscono i vari dati anagrafici e quelli legati alla tua carriera universitaria. Una volta che hai compilato la domanda hai fatto, è semplicissimo. Il bando di solito esce due volte l’anno, la prima volta verso Agosto/Settembre e la seconda verso Aprile/Maggio.

Sai quali sono i criteri di scelta?
Di solito i criteri sono due. Il primo guarda alla condizione economica del candidato, si basa sul reddito e sulle informazioni del modello ISEE che il ragazzo presenta, secondo questo criterio non tutti possono partecipare, infatti, chi ha un reddito che supera la soglia massima non può fare le “150 ore” . Il secondo è legato alla carriera universitaria, più è alta la media più possibilità hai.

Tu attualmente stai facendo il part-time, in che struttura stai lavorando e in cosa consiste il tuo lavoro?
Attualmente sto lavorando in nell’Area Sistemi Dipartimentali e Documentali, in quest’area si occupano della gestione delle biblioteche, del sistema informatico, dei magazzini e dei materiali utili a tutta l’Unibo. Il mio lavoro è abbastanza semplice, si può dire che sono il portiere dell’ufficio. In pratica devio le telefonate in entrata nei vari uffici, ritiro e consegno la posta e ho piccoli incarichi di segreteria. E’ un lavoro semplicissimo e fortunatamente l’Area Sistemi Dipartimentali e Documentali non è aperta al pubblico, ma ai soli addetti ai lavori e questo mi permette di avere un sacco di tempo per poter studiare mentre sono lì.

Hai scelto tu di svolgere le “150 ore” all’interno di quest’area?
No. Dopo aver presentato domanda è uscita una graduatoria dove ad ogni candidato era già stata assegnato il luogo dove dover svolgere il part-time, ad esempio dei miei colleghi di corso di laurea sono con me, mentre altri sono in Sala Borsa (nota biblioteca bolognese esterna all’Unibo, ma legata ad essa ndr.) o nella Biblioteca Universitaria.

Cosa ti ha spinto a partecipare al part-time universitario?
Non nego che la spinta più grossa sono i 1000 euro che danno a fine part-time. Sono comunque soddisfatto della mia decisione, ho trovato un bell’ambiente dove è piacevolissimo lavorare e come ho detto posso anche studiare e non compromettere la mia carriera universitaria.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi delle “150 ore” secondo te?
Bhè, i vantaggi sono chiari, lavori, ti pagano mille euro e riesci a studiare, inoltre, fai degli orari da ufficio quindi dal Lunedì al Venerdì e mai più tardi delle 17:30. Gli svantaggi ci sono per quelli che vanno a lavorare in qualche grossa biblioteca o in qualche grande ufficio, dove il lavoro e tanto e non hai moltissimo tempo per studiare, ma alla fine non mi sembra uno svantaggio così grande.

Ripeteresti questa esperienza?
Se potessi farlo si, sfortunatamente l’Università permette di partecipare una sola volta al part-time, ma comunque se potessi lo rifarei di corsa.

© Riproduzione Riservata
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