>
  • di Geso
  • Valorzi
  • Antonucci
  • Bonetti
  • Coniglio
  • Pasquino
  • Napolitani
  • Dalia
  • de Durante
  • Crepet
  • Quarta
  • Andreotti
  • Scorza
  • Boschetti
  • Califano
  • Algeri
  • Cacciatore
  • Baietti
  • Gelisio
  • Cocchi
  • Bonanni
  • Gnudi
  • Buzzatti
  • Tassone
  • Santaniello
  • Catizone
  • Rossetto
  • Chelini
  • Ward
  • Alemanno
  • Quaglia
  • Falco
  • Liguori
  • Ferrante
  • Mazzone
  • De Luca
  • Barnaba
  • Casciello
  • Romano
  • De Leo
  • Carfagna
  • Paleari
  • Bruzzone
  • Meoli
  • Miraglia
  • Grassotti
  • Romano
  • Rinaldi
  • Leone

Sapienza verso il voto: Alberto Senatore di Sapienza in Movimento

Redazione Controcampus 27 Novembre 2012
R. C.
12/10/2024

Sapienza verso il voto: per le prossime elezioni universitarie abbiamo voluto dare spazio ad una delle Associazioni di maggior spicco all’interno dell’Università La Sapienza di Roma.

Sin dall’anno della sua fondazione, Sapienza in Movimento è riuscita, in occasione del rinnovo delle rappresentanze studentesche, a far eleggere suoi rappresentanti in tutti gli organi centrali della Sapienza.

Attraverso le parole di Alberto Senatore, Presidente dell’Associazione Culturale Sapienza in Movimento, conosciamo meglio le finalità dell’Associazione, i suoi futuri progetti e le nuove proposte.

Le chiederei innanzitutto di parlarmi dell’Associazione Culturale Sapienza in Movimento: com’è nata? Da cosa è nata? Quali sono le principali attività che svolge? 

“L’associazione culturale Sapienza in Movimento è nata nel 2001 da un ristretto gruppo di giovani studenti aventi ideali e interessi comuni nella cultura riformista popolare ed ecologista, con l’obiettivo di migliorare le condizioni e la qualità della vita di tutti gli studenti universitari attraverso servizi, convenzioni e attività culturali. Nel 2008, anno in cui riuscimmo ad avere un ottimo risultato elettorale, ci è stata data la possibilità di usufruire di uno sportello condiviso in Città Universitaria e da allora, giorno dopo giorno, non abbiamo mai smesso di lavorare. In questi anni molti di noi si sono laureati e sono stati rimpiazzati da altri volontari. L’idea che contraddistingue il nostro gruppo dagli altri è proprio quello di aver creato un sistema di volontariato sociale non legato al singolo ma al gruppo.

Abbiamo costruito un modello diverso da quelli tradizionali, non basato sul modello dei partiti o delle organizzazioni parapartitiche, ma basato sulla consapevolezze dei singoli studenti che acquisiscono capacità di gestione, capacità di prendere decisioni, capacità di governare le emergenze senza nessun diktat e nessun condizionamento esterno, applicando le proprie esperienze didattiche e le proprie attitudini professionali nella simulazioni di politiche universitarie. Tutto ciò serve a noi, come è servito in passato a chi ci ha preceduto, per entrare immediatamente nel mondo esterno, nel mondo del lavoro, con un bagaglio di esperienza e di professionalità molto ricco.

Per ritornare alle attività che svolgiamo e per rendere l’idea del bagaglio di esperienza che ogni giorno accumuliamo nel nostro Ateneo, vorrei citare solo alcune delle attività che svolgiamo quotidianamente:

Sapienza verso il voto e attività di Sapienza in Movimento: chi è e di cosa si occupa

Tutela diritti degli studenti e Assistenza legale gratuita (per contratti d’affitto, sfratti e altri piccoli problemi legali degli studenti)

Assistenza fiscale gratuita (compilazione ISEE e altre piccole attività)           

Assistenza per la compilazione domande borse di studio con il supporto dei nostri rappresentanti presso LAZIODISU

Servizio cerco – offro casa gratuito: abbiamo attivato una convenzione con una agenzia che permette allo studente di non pagare nessuna commissione sull’affitto calmierato di stanze o posti letto; inoltre abbiamo creato un gruppo su fb (con la media di 150 annunci al giorno) che permette a tutti gli studenti di scambiarsi informazioni sui posti letto e sulle stanze in affitto in modo gratuito. L’obiettivo è quello di allargare l’offerta di stanze e posti letto per far diminuire i prezzi sul mercato.

Assistenza medica gratuita (visita medica gratuita per tutti i fuori regione attraverso un progetto di prevenzione malattie cardiache o cardiovascolari)

Sottoscrizione abbonamento CUS per la promozione sportiva (con visita medica gratuita)

Sottoscrizione abbonamento IUC per avvicinare i giovani studenti alla musica classica

Ideazione, sviluppo ed organizzazione di iniziative culturali e ludiche: ogni anno organizziamo più di 40/50 iniziativa su temi a noi vicini: sostenibilità ambientale, diritti umani, politiche abitative, energia, ambiente, simulazioni politiche e aziendali, laboratori di arte, escursioni e presentazioni delle attività archeologiche della Sapienza, promozione delle attività sportive.

Nell’ambito sportivo abbiamo organizzato tornei di calcio a 5, basket, pallavolo, con la partecipazione, solo in questo anno di 2000 studenti impegnati direttamente nelle attività.

Corsi di sopravvivenza energetica: come risparmiare energia nelle abitazioni, in collaborazione con ENEA.

Corso di fotografia gratuita con più di 1000 adesioni negli ultimi 3 anni, corso di teatro gratuito,corso di musica gratuito.

Tutti i servizi di assistenza e la docenza nei corsi sono offerti da ex studenti della Sapienza, oggi professionisti, che prestano gratuitamente parte del proprio tempo. A lei potrà sembrare strano ma è così ed è la nostra grande forza.”  

Sapienza verso il voto: prospettive e diritto allo studio

In vista delle prossime elezioni, come vi state muovendo? Quali sono le vostre idee, i vostri progetti per migliorare l’Università e chi la abita?

“Continuiamo ad essere presenti in Ateneo così come lo siamo esattamente da più di quattro anni a questa parte, quotidianamente, senza interruzioni, continuando umilmente a offrire i nostri servizi e ad organizzare i nostri eventi per gli studenti. Il nostro programma si baserà sulla riformulazione dell’impianto normativo per il diritto allo studio. Oggi il diritto allo studio è gestito dalle singole Regioni e questo crea inevitabilmente risultati disastrosi. Ad esempio in Piemonte o in Lombardia ci sono un numero elevato di posti alloggio a fronte di un numero di richieste relativamente basso. Questo permette a studenti che si iscrivono in università piemontesi o lombarde di affrontare il proprio corso di studi con tranquillità e senza ulteriori stress. Nel Lazio i posti alloggio non coprono neanche l’1% del numero complessivo di studenti. Le richieste per posto alloggio sono più del doppio della disponibilità, questo crea un caos totale nelle assegnazioni, che spesso avvengono ad anno accademico iniziato provocando disagi enormi. Questo vuol dire che il diritto allo studio non è garantito a tutti e di conseguenza ci saranno Università di serie A e Università di serie B, non per la propria didattica o la ricerca ma solo perché chi non ha possibilità economiche, ma è uno studente brillante, sceglierà l’Università con un posto alloggio disponibile. Per noi diritto allo studio vuol dire avere la possibilità di scegliere l’Ateneo migliore con una offerta formativa adeguata alle nostre esigenze e non alle esigenze delle singole Regioni del Sud, del Nord o del Centro.

Sapienza verso il voto e offerta didattica

Un altro punto del nostro programma riguarda l’offerta didattica. Oggi uno studente che sceglie un Corso di Studi è vincolato a seguire quegli insegnamenti dettati dalle rigide regole ministeriali. Questo è in profondo contrasto con quelle che sono le indicazione del trattato di Lisbona e del Processo di Bologna. Ogni studente dovrebbe essere libero di scegliere una parte consistente di insegnamenti, pari almeno al 50%. Questo avvicinerebbe ogni studente ai propri interessi, siano essi legati a scelte lavorative o ad altre scelte personali. La didattica dovrebbe essere offerta in base alle esigenze dello studente e non del Ministero. Le singole Università sono soffocate dai mille adempimenti amministrativi a discapito della effettiva verifica della qualità. Vorremmo che ci fossero poche regole ma chiare, ma soprattutto vorremmo che la nostra Università possa essere in grado di soddisfare le nostre esigenze e non quelle di qualche burocrate che conosce il modo universitario solo attraverso dati numerici e grafici.

Per concludere la risposta sul nostro programma, vorrei chiarire la nostra posizione sull’aspetto fondamentale della ricerca scientifica. Non è vero che le Università italiane sono agli ultimi posti nei ranking internazionali. Questi risultati, che spesso vengono utilizzati da alcuni giornali per demonizzare la ricerca italiana, hanno un vizio di fondo e cioè, sono costruiti per le Università anglosassoni. Il nostro sistema universitario è molto diverso da quello anglosassone e per molti anni non ha mai utilizzato strumenti di misurazione e di valutazione basati su dati bibliometrici o citazionali. Mi spiego meglio. Le nostre eccellenze, ad esempio quelle dei settori umanistici o sociali, fino a pochi anni addietro non hanno mai avuto l’esigenza di scrivere articoli scientifici o saggi su riviste internazionali. Queste stesse riviste sono quelle che nelle Università americane o inglesi decidono, in base alla rilevanza del lavoro scientifico, se la pubblicazione del ricercatore merita o meno di essere divulgata. Ed è da questi lavori che i ranking internazionali valutano il valore dei ricercatori e di conseguenza delle Università dove questi prestano servizio. Dunque, fino a pochissimi anni fa, per diversi motivi, tra i quali quello dell’uso della lingua inglese, i nostri ricercatori e i nostri professori, in particolare quelli delle aree umanistico-sociale, non hanno quasi mai pubblicato su queste riviste e dunque non hanno mai ricevuto nessun tipo di valutazione internazionale. Per concludere il ragionamento, si evince da questo breve excursus come nel computo delle misurazioni internazionali per stilare classifiche sui migliori Atenei, per anni si è ignorato una parte consistente della ricerca italiana e cioè quella della letteratura, della storia, della sociologia, dell’archeologia ecc. e di conseguenza si è dato alle Università italiane solo una valutazione parziale ed incompleta. Se noi pensiamo che a fronte di un investimento del 1,26% sul PIL in ricerca e sviluppo da parte dell’Italia rispetto al 2,26% della Francia e del 2,82% della Germania, il nostro Paese produce il doppio delle pubblicazioni scientifiche rispetto alla Francia e alla Germania (dati: Eurostat 2012), questo dato la dice lunga su quali potenzialità ha l’Italia rispetto agli altri Paesi e di come è importante avere un quadro chiaro quando si parla di argomenti così delicati come la ricerca. Queste potenzialità, però rischiano di affievolirsi se non di scomparire del tutto. La riforma Gelmini, che ha introdotto il tenure trak (3+3) per i ricercatori universitari è una riforma che danneggia il sistema. Le risorse intellettuali più produttive del comparto universitario, cioè i ricercatori, rischiano di scomparire per dare posto ad un esercito di zombie sospesi nel limbo dell’incertezza. Bisogna ritornare alla stabilità del ricercatore, una figura fondamentale per la ricerca italiana. Dunque,basterebbe davvero poco, non servono riforme epocali ma solo un minimo di razionalità nelle scelte di settori strategici per il Paese e una migliore distribuzione delle risorse fatta in base a valutazioni mirate.”

Spesso chi fa parte di queste associazioni, quale la vostra, viene accusato di protagonismo, di ambire ad un posto di rilievo nelle istituzioni universitarie solo per un tornaconto personale. Cosa risponde in merito? 

“Sono ormai più di 10 anni che la nostra associazione opera in Sapienza. Ogni anno l’entusiasmo cresce e si concretizza in iniziative e progetti sempre nuovi. Se lei desse uno sguardo al social network Facebook troverebbe un account e 3 gruppi riconducibili a Sapienza in Movimento per un totale di 29,000 fan e amici. Questo dato non solo sta a significare che la nostra è una delle più popolari associazioni studentesche d’Italia (tolte quelle organizzazioni finanziate da alcune confederazioni sindacali), ma anche che essa è diventata una realtà in grado di formare giovani studenti pronti a diventare classe dirigente. Chi ricopre un ruolo in SiM non pensa di essere arrivato al traguardo, ma pensa solo di essere all’inizio di un percorso molto più lungo e che lo porterà a ricoprire un ruolo nella società, con il vantaggio di aver accumulato l’esperienza giusta per evitare qualche difficoltà. Ecco perché più alto è il ruolo che ricopri,maggiore è la responsabilità che hai. Tutto questo, forse, agli occhi di chi guarda dall’esterno può sembrare una forma di protagonismo, ma le assicuro che l’unico tornaconto è quello di lavorare tanto. A dimostrazione di quello che dico e del fatto che non siamo legati a poltrone o ruoli, le comunico che la prossima settimana indiremo le elezioni per il rinnovo delle cariche statutarie di Sapienza in Movimento.” 

Dalle parole di Alberto Senatore si evince come tutti gli associati si adoperino al massimo per dare agli studenti tutto ciò che gli spetta. Sapienza in Movimento ama definirsi un’associazione studentesca per i diritti, l’ambiente e la legalità, a sostegno del riscatto e rilancio del nostro Paese. A noi di Controcampus.it non resta che augurargli buona fortuna per un nuovo anno accademico che sia di crescita, formazione e sviluppo.

Margherita Teodori 

© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata
Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto