Per comprendere meglio la vita e le difficoltà legate all'esperienza dell'omosessualità, abbiamo deciso di intervistare uno dei pochi scrittori italiani che ha deciso di raccontare l'omosessualità attraverso l'esperienza autobiografica, affermando che, semplicemente, non c'è nulla per cui essere accusati o temuti e che, nel bene e nel male, non c'è nulla di effettivamente diverso oltre la coinvolgente quotidianità che vive chiunque.
Per questo Patrick Gentile ci parla di amore, odio e passione prima che di omosessualità.
Patrick Gentile, classe 1972, laureato in Lettereratura Italiana Moderna e Contemporanea alla Facoltà di Lettere dell’Università “La Sapienza”, con una tesi sul poetai taliano Andrea Zanzotto e il suo volumetto di versi “Meteo“, ha da poco pubblicato il suo secondo libro “Wash” (romanzo parapsicologico con venature horror).
Con noi è però lieto di tornare sul suo primo libro “Più l’infinito, più il cosmo” (pubblicato su Lulu.com), in cui racconta qualcosa di se stesso e di un mondo che, a prescindere da tutto, è ancora sommerso e sconosciuto ai più.
Intervista a Patrick Gentile: ecco da dove è nata l’ispirazione per scrivere questo libro
“Più l’infinito, più il cosmo” è nato tanti anni fa, con un’altra forma e un altro titolo. È scaturito da una grande sofferenza interiore e dal conseguente bisogno di guarire me stesso e da me stesso, se vogliamo. Proprio la scrittura, la rivelazione della parola sulla carta, in qualche misterioso modo mi ha fatto gradualmente riaffiorare alla superficie delle cose e in pratica mi ha salvato. L’ho poi lasciato dormire nel cassetto per molti anni. Per ritirarlo fuori solo la scorsa estate, in un momento difficile. Avevo di nuovo la necessità di tenere la testa occupata e allora mi sono dato a un paziente lavoro di pulitura e snellimento di quella che era la stesura originale, fino ad ottenere questa redazione, che è poi quella definitiva, quella che ho deciso di pubblicare in rete.” – dice Patrick Gentile –
Posso chiederti quanto c’è di autobiografico in queste pagine?
“Certo che puoi. È un romanzo totalmente e disperatamente autobiografico.”
Luca, uno dei due protagonisti, ha venticinque anni e sta per rivelare a famiglia e amici la sua omosessualità. Che importanza ha questa confessione all’interno della vita di un ragazzo e del tuo libro?
“Centrale. Vedi, ‘fare outing’ per una persona omosessuale significa ancora oggi dover infrangere un ordine preesistente “etero-diretto” ed “etero-funzionale”. A suo modo quella del “coming out” è un’azione forte, che ricorda molto la ‘hybris’ della tragedia greca classica. Personalmente, e quindi nel romanzo stesso, dichiarare al mondo intero la mia omosessualità è stato come rompere un guscio compatto e soffocante di norme comportamentali e di costume, un “rinascere” vero e proprio. Anche nel libro. Dove volevo esprimere la verità di Luca, sottrarla ai luoghi comuni, ai target, ai cliché, a quell’immagine deformata e spettacolarizzata che il perbenismo eterosessuale, conservatore e cattolico, fornisce generalmente a tutti noi, omosessuali compresi, del mondo omosessuale, come mondo “di confine” ma pur sempre “addomesticato”.
Che rapporto instaurano i due protagonisti con la loro omosessualità?
“Luca è sempre stato omosessuale, per lui l’urgenza sta nel parlarne, nel viverla finalmente alla luce del sole. Claudio al contrario vive una sorta di omosessualità occasionale o “borderline”, di fatto è e resta un uomo eterosessuale. Fra loro di conseguenza si sviluppa un rapporto ambivalente e tragicamente inconsapevole. Luca si innamora di Claudio in modo fanciullesco, primitivo e smisurato: prova per l’amico un sentimento che è più grande dell’infinito e del cosmo, appunto. Ama “magicamente”, come un bambino. Claudio invece vive il proprio temporaneo deragliamento affettivo in maniera innocente ma anche fortemente drammatica, attraverso una continua e frustrante lotta interiore fra accettazione e repulsione. Consumano i loro rapporti sessuali al principio della loro amicizia, in un ingenuo impeto di euforia e di gioia sfrenata. Claudio è stato lasciato da Lori, soffre come un pazzo, e pensa di aver trovato in Luca un mondo altro tramite il quale rivalersi. Anche sul genere femminile, incarnato appunto dalla figura di lei, portatrice di tremenda sofferenza. Al risveglio d’altra parte solo Claudio tenderà a voler respingere la sua intimità con Luca come un “errore” e questo segna l’inizio delle loro parallele discese agli inferi, il loro viaggio estremo verso la consapevolezza di quello che sono, viaggio in cui troveranno Simona e il suo tragico destino.”
In “Più l’infinito, più il cosmo” dai molta importanza anche al mondo universitario. Ad esempio troviamo un seminario all’università sull’omosessualità e il racconto sarcastico delle feste universitarie. Secondo te l’ateneo (e la vita universitaria che esso comporta) si configura come uno spazio che permette di vivere serenamente la propria sessualità?
“Nel mio libro spiego come i due ragazzi abbiano un rapporto antitetico rispetto al mondo universitario. Luca si è laureato a pieni voti alla Facoltà di Lettere, ma ha vissuto tutta la sua esperienza accademica stando tappato in casa, sui libri, senza vivere, respirare, parlare, conoscere; da lontano insomma. Claudio frequenta Psicologia a San Lorenzo, è completamente immerso in quell’humus: studia poco ma vive, si confronta, trova ragazze fuorisede con cui passare una notte di intimità, allaccia veloce relazioni a più livelli, sperimenta socialmente se stesso, ma poi teme di esporsi all’ottusità di quello stesso ambiente, e quindi di rischiare la più atroce delle condanne: l’incomprensione e l’isolamento.”
Pensi che questo tema sia ormai diventato “un tema qualsiasi”, di cui parlare liberamente o che ci sia ancora una certa resistenza da parte del pubblico a “digerirlo”?
“Sono drammaticamente convinto che i cliché e gli stereotipi in fatto di omosessualità siano presenti oggi come ieri. I suicidi di giovanissimi ragazzi omosessuali, o semplicemente sbeffeggiati come tali, di cui ancora purtroppo leggiamo, dimostrano in maniera inequivocabile che quella omosessuale è una questione sociale affatto risolta”. – dichiara Patrick Gentile –
So che sei molto critico non solo nei confronti dell’omofobia esplicita ma anche e soprattutto nei confronti di quella implicita. Puoi spiegarci a cosa ti riferisci?
“C’è tutto un lessico, un sistema di preconcetti che è molto difficile da smantellare, Tommaso, perché riguarda gli archetipi sociali, le tradizioni culturali occidentali, italiane nella fattispecie, sempre ancora troppo fortemente sessiste e maschiliste, malgrado da tempo assistiamo alla “Morte del Maschio”. Ciascuno tenderebbe idealmente a rispettare le diversità degli orientamenti sessuali, gli omosessuali, i bisex, i transgender, le donne lesbiche, e così via. Ciononostante continua a serpeggiare a un livello più basso una sorta di preoccupazione generalizzata, legata all’impatto con la società, termine che assomiglia molto ai Tartari di Buzzati. La società (i Tartari) siamo noi. Una rivoluzione profonda non può che nascere da dentro il singolo, nelle sue strutture più profonde. Non ci sarà mai superamento completo dell’omofobia fino a quando i genitori di oggi trasmetteranno paure inconsce o latenti preoccupazioni ai loro figli ancora molto piccoli e quindi facilmente malleabili. Se le nuove generazioni di genitori non insegneranno ai loro figli che un maschio può amare un altro maschio o un’altra femmina e che in questo non ci sono differenze, non si otterranno risultati di grosso rilievo. L’omosessualità è qualcosa che va imparata e compresa da piccolissimi.”
Hai scelto di pubblicare il tuo libro attraverso Lulu.com. Credi sia una buona soluzione per evitare tagli, censure e non limitare la propria libertà creativa in base alle scelte editoriali?
“Certo. Per me scrivere è un hobby, un passatempo, mi aiuta a mantenere viva la concentrazione su un progetto, è una cosa che mi occupa la mente. Ho scelto questo sito dopo aver cominciato a diffondere i capitoli del romanzo giornalmente su Facebook. Facebook è un buon canale per costruire dei progetti letterari, dei percorsi narrativi. È uno strumento onnicomprensivo ormai. A differenza di qualunque altro canale, ti dà la possibilità di lavorare sul tuo “work in progress” praticamente in diretta, davanti a lettori più o meno occasionali, che a mano a mano rappresentano il tuo orizzonte d’attesa, il tuo lettore implicito. Lavori “live”, davanti a loro. Poi Lulu.com. Scelta obbligata per dare un prezzo al mio libro, un formato, un corpo insomma. Senza censure di nessun tipo, e con l’opportunità di procedere a tutte le revisioni che vuoi”. – dice Patrick Gentile –
Qual è la reazione che speri di suscitare nel lettore attraverso questo libro? Cosa insegnano i protagonisti Luca e Claudio ai lettori?
“Non so se Luca e Claudio potranno insegnare qualcosa ai lettori. Il mio tentativo era esattamente opposto a quello di costruire un testo didascalico o in qualche misura edificante, il vessillo per una crociata anti-eterosessuale. Rifuggivo da questa prospettiva. E ho scelto una narrazione semplice, povera, elementare nel linguaggio, naif quasi, ma soprattutto nuda e cruda in molti punti. Luca e Claudio incarnano una contraddizione esistenziale e un incrocio di sentimenti amorosi che probabilmente restano in parte irrisolti ma che erano ineluttabili e andavano mandati giù, per amari che fossero. Ne escono forse migliori, ne escono adulti. E quello che mi piacerebbe è questo. Che fosse preso come un libro da dare ai giovanissimi. L’ho scritto pensando ai bambini, agli adolescenti.”
Che consiglio ti senti di dare a chi oggi ancora vive la propria omosessualità tenendola nascosta?
“Di uscire alla luce, di vivere allo scoperto. Di farlo molto presto, il prima possibile, e di cercare di imparare a stare con gli altri omosessuali, che non sembra ma è una cosa difficilissima essendo stati tutti noi cresciuti con la stessa educazione che sempre tende a distinguere il ‘normale’ dal ‘diverso’. Di vincere la propria omofobia, magari anche con l’aiuto della psicoterapia. E soprattutto di viversi con autostima, con spudorata gioia e serenità, di non avere paura del giudizio altrui, ma anzi di contribuire a rifondarlo”. – dice Patrick Gentile –
I consigli di Patrick Gentile, il suo libro e la sua esperienza sono estremamente utili per capire che l’amore non può essere imprigionato in gabbie sociali, a prescindere da quanti millenni siano serviti a costruire le sbarre. Il clima di omofobia può essere combattuto solo attraverso una profonda comprensione che può far capire come l’errore sia pensare che una relazione o un sentimento possano essere più giusti di un altro. Da questo punto di vista speriamo di terminare la lettura riscoprendoci, come accade ai protagonisti del libro, “forse migliori, adulti“.
Redazione Controcampus
Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro.
Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte.
Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto.
Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo.
Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics).
I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario.
La Storia
Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione.
Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani.
Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it.
Dalle origini al 2004
Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero.
Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore.
Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi:
Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione
Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia
Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno.
Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure.
Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10.
Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze.
Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50.
Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta.
Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali.
Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp.
È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia.
Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze.
La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico.
Dal 2005 al 2009
A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono:
Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali
Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria
Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo.
Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata.
Dal 2009 ad oggi
Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale.
Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico.
Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali.
Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università.
Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza.
Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria.
Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario.
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