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Settimana Santa: significato, storia, origini e giorni di quanto dura

Redazione Controcampus 2 Aprile 2020
R. C.
15/12/2024

Ecco cos'è la Settimana Santa: significato, storia, origini religiose e i giorni di quanto dura questo periodo in cui non si mangia carne perché è previsto il digiuno.

La storia della Settimana Santa è scritta nei Vangeli canonici e, a seconda del paese e della cultura, viene celebrata in modo diverso. In Italia si celebra con l’uscita per le strade delle processioni, e della Via Crucis. La Domenica di Pasqua è il momento culminante della Settimana che è una commemorazione annuale della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù di Nazaret.

I fedeli celebrano con fervore questo periodo liturgico, che è la più grande espressione della devozione cristiana nel mondo. Questa ha le sue origini storiche nella Pasqua ebraica del popolo di Israele. La Pesach che è la celebrazione annuale che commemora l’esodo del popolo eletto di Geova, dall’Egitto alla Terra Promessa.

La Pasqua ebraica in ebraico significa: passaggio o salvezza. A partire dal II secolo dopo Cristo, fu organizzata una commemorazione del sacro triduo, passione, sepoltura e risurrezione del Signore. Il nuovo calendario liturgico ha istituito la Settimana Santa, per ricordare la passione di Cristo, dal suo ingresso a Gerusalemme. La Domenica di Pasqua è il giorno più importante in cui si celebrano la risurrezione e la vita cristiana.

Ma quali sono gli eventi principali? Il Sabato è il giorno del digiuno, senza celebrazioni liturgiche. È il passaggio dalla morte alla vita. Nel IV secolo fu data importanza al Venerdì Santo, che è legato all’adorazione della Santa Croce. Questo emblema del cristianesimo, riassume nella sua figura la redenzione del mondo. Nel tempo, la Via Crucis del Venerdì Santo è una tradizione per molti fedeli. La celebrazione della Cena di Gesù con i suoi discepoli appare nel V secolo e, da allora, si celebra anche il Giovedì Santo.

E tra gli eventi più importanti c’è la Domenica delle Palme, che segna l’inizio di questo periodo di sette giorni. E’ la celebrazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Riassumendo, possiamo dire che il significato della Settimana Santa è che ciascuno degli atti ricordati in queste giornate, commemora la passione, la morte e la risurrezione di Gesù Cristo.

Cos’è la Settimana Santa: significato, storia, origini religiose e i giorni di quanto dura

La Santa Settimana inizia con la Domenica delle Palme, un giorno che ricorda l’arrivo di Gesù a Gerusalemme, circondato da una grande folla di persone. Secondo i testi, Gesù entrò nella città santa cavalcando un asino che lui stesso ordinò di liberare a due dei suoi discepoli da un villaggio vicino. Prima della domenica della Resurrezione o di Pasqua, vengono celebrati i diversi atti che Gesù compì mentre era a Gerusalemme.

Durante il Lunedì Santo la chiesa cattolica celebra una messa normale. Vene proclamato il passaggio dell’Unzione a Betania, nella casa di Lazzaro. Neanche durante il Martedì Santo ci sono particolari riti liturgici. Durante le funzioni i sacerdoti ricordando il momento in cui Gesù si recò al tempio. Il Mercoledì Santo segna la fine della prima parte di questo periodo di sette giorni. E’ il giorno in cui, secondo i testi, Giuda Iscariota si incontrò con il Sinedrio per condannare Gesù. Poi c’è il Giovedì Santo, famoso per essere il giorno che Leonardo Da Vinci ha rappresentato con il dipinto de L’Ultima Cena.

Il triduo pasquale della Settimana Santa è il momento più importante. Il rido di Pasqua inizia il Venerdì Santo con la Liturgia della Passione del Signore. E’ il momento in cui Gesù Cristo è morto sulla Croce. Oggi l’Eucaristia non si celebra. Il Sabato Santo è il giorno prima della morte e dove è attesa la sua risurrezione durante la Veglia pasquale. È un giorno di lutto, in cui si contempla anche la solitudine di Maria dopo aver portato Cristo nella tomba. Ed infine c’è la Domenica di Pasqua. Nonostante ciò, questo giorno ha origine nel 1513 a.C., quando, secondo la tradizione ebraica, il popolo ebraico iniziò il suo esodo dall’Egitto verso la Terra Promessa.

Perché non si mangia la carne durante il periodo di quaresima

Per comprendere il significato della Settimana Santa, è importante anche fare riferimento alla Quaresima. Ed al perché non si mangia carne il Venerdì Santo, ed in generale si fa’ digiuno e penitenza. Innanzitutto ricordiamo che la Quaresima è un periodo liturgico durante il quale i cattolici si preparano alla Pasqua. Durante la Quaresima non si mangia carne rossa e si fa il digiuno. Il motivo per cui la carne non si mangia soprattutto il venerdì, è perché i cattolici onorano la penitenza di Gesù, che ha trascorso 40 giorni di digiuno nel deserto.

La prima parte del Vangelo secondo San Matteo racconta come Cristo trascorse quaranta giorni nel deserto. Durante quel periodo non assunse né cibo né bevande. Non vi è dubbio che questa penitenza del Dio-uomo non fosse solo espiatoria, ma anche esemplare. Cristo non ha definito esplicitamente i giorni in cui i suoi apostoli e fedeli erano obbligati a digiunare e ad astenersi. Ma il suo esempio mette di fronte a regole secondo le quali il digiuno e la penitenza rappresentano una pratica della fede.

In quali giorni non si mangia la carne durante le Quaresima? I giorni in cui la carne non viene consumata sono il Mercoledì delle ceneri. Ma anche il Venerdì Santo non si mangia carne. Alcuni fedeli non mangiano carne anche ogni venerdì di Quaresima. Ma attualmente il Codice di Diritto Canonico, in vigore dal 25 gennaio 1983, stabilisce nei suoi articoli 1249-1253 l’obbligo di digiunare e astenersi da determinati alimenti solo durante il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì Santo.

© Riproduzione Riservata
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Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto