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Esame di Maturità 2020: cosa dice l’ordinanza MIUR e news

Daniela Saraco 13 Maggio 2020
D. S.
25/04/2024

Novità esame di maturità 2020: cosa dice l’ordinanza MIUR e news sui crediti, prova orale,  argomenti e data del colloquio finale.

L’emergenza sanitaria in atto ha rivoluzionato lo svolgimento degli esami di terza media e della maturità 2020.

Dopo le prime incertezze, le notizie frammentate, le interviste del Ministro Azzolina, il Miur ha preparato una ordinanza per spiegare come si svolge l’esame di maturità 2020.

Tanti gli scenari ipotizzati in questo periodo di assenza forzata dalla scuola a causa del Coronavirus. E mentre cresce l’ansia degli studenti che devono affrontare la maturità, i professori cercano di continuare il programma con la didattica a distanza.

Questa modalità, diventata oramai obbligatoria, ha infatti permesso di convalidare l’anno in corso e di continuare a poter valutare gli studenti.

In un primo momento, gli esami di maturità erano previsti in modalità on line. Dunque ogni alunno doveva collegarsi  da remoto e discuteva in via telematica il suo colloquio. Nel corso di questi giorni, poi, sono giunte diverse notizie relative all’esame di Stato 2020. C’era, infatti, la possibilità di ritornare tra i banchi di scuola a scaglioni, indossando  le mascherine e rispettando la distanza sociale. Il tavolo tecnico ha poi vagliato nuove possibilità vista l’evoluzione dell’emergenza.

Di conseguenza, il Miur ha ufficializzato la data di inizio degli orali per mercoledì 17 giugno 2020. Gli esami inizieranno alle ore 8:30 e la commissione seguirà l’ordine alfabetico per ascoltare gli alunni. Gli studenti non affronteranno quindi un esame di Stato tradizionale ma una sola prova orale più ampliata.

Se all’inizio il MIUR aveva fatto sapere che il colloquio non sarebbe stato stravolto, ora emergono nuove indicazioni dalla bozza dell’ordinanza del Ministero. Come si svolgerà, quindi, la prova? Quali le novità sui crediti? Vediamo nel dettaglio tutte le news sugli esami di maturità 2020.

News esame di Maturità 2020: cosa dice l’ordinanza MIUR del Ministro Azzolina

L’esame di maturità 2020 è stato riorganizzato a causa dell’emergenza sanitaria da coronavirus. Gli studenti italiani, costretti ad un allontanamento forzato dai banchi di scuola dal mese di marzo, tornano a scuola per la maturità. Tanti gli scenari previsti per la prova finale della scuola secondaria di secondo grado. Il Miur e il Ministro Azzolina hanno lavorato sulle varie possibilità da attuare definendo in una ordinanza le novità più importanti. All’interno della  dell’ordinanza, è spiegata la modalità di svolgimento della prova orale. Sono cinque le fasi principali. 

Come si svolge, quindi, l’esame finale? Facciamo il punto della situazione. I docenti assegnano agli studenti alcuni argomenti delle materie di indirizzo entro il 1 giugno. Gli alunni  progettano un elaborato e lo inviano telematicamente  ai professori entro il 13 giugno. Il giorno dell’esame gli studenti discutono l’eleborato e  un breve testo di letteratura italiana. La commissione, inoltre, può richiedere un ulteriore argomento per creare collegamenti  interdisciplinari. Gli studenti devono, poi, parlare dell’esperienza sull’alternanza scuola-lavoro. Infatti, insieme alla tesina, devono preparare una  presentazione multimediale o  una relazione. Nulla vieta alla commissione di fare domande sulle attività di Cittadinanza e Costituzione.

Dunque, tutti gli studenti che immaginavano di fare il colloquio da casa, possono dire addio a questa ipotesi. L’esame di maturità va svolto in presenza con le dovute misure di protezione e sicurezza.

Novità su crediti formativi, voto, lode e bonus di maturità

Dopo aver fatto chiarezza sulle modalità della prova orale, vediamo le novità per il punteggio dell’esame di maturità 2020, i voti, i crediti formativi e i bonus. L’esame orale di maturità vale 40 crediti, mentre tutti i crediti dei precedenti anni valgono 60 crediti complessivi. Ma come si raggiungono?  Il terzo anno vale 18 crediti,  20  il quarto anno  e 22 l’ultimo anno. Per poter superare l’esame ogni studente deve raggiungere  un totale di 60 punti, tra i crediti previsti nei tre anni e quelli legati alla prova orale. Sono previsti anche 5 punti bonus concessi dalla commissione. Lo studente che raggiunge i 100 punti può ottenere anche la lode.

Dunque la vera novità nella valutazione è il credito del triennio finale. Infatti, prima dell’emergenza sanitaria valeva 40 punti contro i 60 attuali. Il voto massimo finale resta 100/100. I crediti del triennio finale di studi saranno ricalibrati secondo le tabelle che saranno allegate all’Ordinanza ministeriale. La commissione che è  composta da 6 membri interni scelti dai singoli consigli di Classe. Fanno parte delle commissione i docenti di italiano e delle materie delle seconde prove previste per ciascun indirizzo. I presidenti, invece, sono  esterni e saranno scelti entro il 21 maggio.

Ricordiamo che tutti gli studenti dell’ultimo anno sono ammessi all’esame per svolgere la prova in presenza. Possono, invece, svolgere il colloquio a distanza gli studenti con disabilità, gli immunodepressi e chi è stato all’estero.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto