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Comprovate esigenze familiari: quali sono gli spostamenti possibili

Martina Sapio 11 Dicembre 2020
M. S.
05/11/2024

Cosa significa comprovate esigenze familiari, quali sono e come dimostrarle: quali sono gli spostamenti possibili fuori regione e zona.

Uno dei punti che più ha dato adito a polemiche durante questa epidemia è stata la questione delle comprovate esigenze familiari e significato.

Il problema riguarda i congiunti e i parenti che abitano in comuni, province o regioni diverse, che spesso si trovano separati a causa della normativa per il Covid. Alcuni spostamenti sono consentiti, altri invece non sono giustificati. Per esempio, assistere un familiare non autosufficiente è permesso. Visitare un parente in salute non lo è. Vediamo allora cosa si può fare e come funziona il regime per la mobilità fuori dalla propria regione o zona; ci sono discipline differenti per le zone gialle, arancioni e rosse.

Buona parte degli italiani ha sperimentato in questi mesi la separazione con qualche parente o congiunto. Dalle massime restrizioni di marzo alle limitazioni, più contenute, del giorno d’oggi, in qualche modo la riunione del nucleo familiare è stata sempre ostacolata. La normativa ha ovviamente una sua ragion d’essere nel voler evitare gli spostamenti tra zone diverse, per prevenire la diffusione del contagio. Fatto sta, comunque, che la questione ha creato non poche polemiche. Anche perché quali sono le comprovate esigenze familiari e cosa significa potersi spostare in tale ottica, non è sempre chiaro.

I casi paradossali di nuclei familiari separati da una linea di confine anche se distanti pochi chilometri sono stati portati alla luce dell’opinione pubblica. La materia è complessa, poichè deve essere operato un certo bilanciamento di interessi e la soluzione può sembrare talvolta ingiusta.

Significato comprovate esigenze familiari: cosa significa e cosa  è possibile fare

Il significato della formula di comprovate esigenze lavorative ha creato non pochi problemi. Cerchiamo di analizzare nel dettaglio a cosa si riferisce e cosa è possibile fare.

Per dare una definizione, si può parlare di una serie di motivi giustificati riguardanti familiari stretti, parenti, affini o congiunti. In generale ci si riferisce a situazioni di necessità riguardanti la propria famiglia: malattie o invalidità che richiedono assistenza, cura delle persone anziane, particolari legami familiari.

Solo alcuni tra gli innumerevoli possibili spostamenti verso la famiglia sono giustificati. Ma quindi quali sono le comprovate esigenze familiari? Ci sono vari casi.

Il primo è quello dei genitori separati nei confronti dei figli. I genitori separati o affidatari possono spostarsi anche tra il 21 dicembre e il 6 gennaio per andare in comuni o regioni diverse o all’estero per trascorrere le feste con i figli minorenni. Poi c’è il problema dei genitori anziani. Purtroppo, almeno nel periodo natalizio, non è un motivo giustificato far visita ad un genitore anziano auto-sufficiente. L’unico spostamento giustificato è quello per l’assistenza nel caso in cui ne abbia bisogno.

Mentre quali sono le comprovate esigenze familiari per spostamenti verso congiunti e i partner? Il governo dice che è possibile spostarsi per raggiungere queste persone solo se il luogo scelto per il ricongiungimento coincide con quello in cui si ha la residenza, il domicilio o l’abitazione. Allo stesso modo per i coniugi: ricongiungimento possibile ma solo per quelli che si “riuniscono con abitualità e frequenza nella stessa abitazione”, cioè che fondamentalmente sono abitualmente conviventi. Sempre vietato, invece, il ricongiungimento nelle seconde case, anche con figli minorenni o coniugi.

Quali sono gli spostamenti possibili per la famiglia

Per capire qual è la circolazione consentita per le esigenze familiari, bisogna analizzare la disciplina delle varie zone. Va comunque premesso che in tutta Italia dal 21 dicembre al 6 gennaio sarà applicata una disciplina specifica per le feste natalizie, che comporta una serie di divieti. In particolar modo, le limitazioni si concentrano il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio.

Prima di queste date, le regole restano quelle previste per le varie zone. In zona gialla e arancione ci si può muovere liberamente nei limiti del coprifuoco. Mentre però in zona gialla si può anche uscire fuori regione senza autocertificazione (a patto che si raggiunga un’altra regione a basso rischio), in zona arancione serve una giustificazione anche per uscire dal proprio comune.

In zona rossa per ogni spostamento, anche nel proprio comune, serve l’autocertificazione. Ovviamente le comprovate esigenze familiari, quando valide, sono un motivo giustificato per circolare.

Dal 21 dicembre al 6 gennaio, invece, è fatto divieto di spostamento tra regioni, indipendentemente dal colore della zona. Sono fatti salvi solo i motivi sopra elencati: genitori separati o affidatari con figli minorenni, parenti che hanno bisogno di assistenza, congiunti, coniugi e partners che convivono abitualmente.

Ma non solo: nelle giornate di Natale, Santo Stefano e Primo dell’anno sono vietati gli spostamenti fuori dal proprio comune, per evitare i grandi assembramenti familiari tipici delle feste. È comunque consentita la mobilità sopracitata, per motivi giustificati ed autocertificati.

Le regioni stanno spingendo per una modifica della disciplina, sostenendo che queste regole causino uno spaccamento dei nuclei familiari. Il governo però è diviso sulla questione, data l’alta probabilità di assembramenti in caso di deroga alla normativa vigente.

Come dimostrare le comprovate esigenze familiari

Vediamo ora come dimostrare che ci si sta muovendo per motivi familiari.

In realtà, le esigenze familiari rientrano nel modulo dell’autocertificazione nei motivi di necessità. Come questi ultimi, quindi, possono essere provate in qualunque modo anche solo attraverso il modulo stesso.

Il documento, infatti, vale come prova piena ai fini del controllo da parte delle forze dell’ordine, anche se può essere supportato da altri documenti a scelta libera del soggetto. Ovviamente si deve far sempre riferimento a prove di un certo calibro, se si decide di procurarsene altre.

Nel momento in cui compila l’autocertificazione, il cittadino se ne assume la responsabilità civile e penale. Non bisogna mai dimenticare che la falsa o mendace compilazione configura il reato di falsa attestazione a pubblico ufficiale. Questo illecito può portare alla reclusione da 1 a 6 anni.

© Riproduzione Riservata
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Martina Sapio Studentessa di Giurisprudenza alla Federico II di Napoli, scrivo per la sezione Attualità e vedo nel giornalismo il modo migliore di mettere in pratica le mie conoscenze. Ho sempre amato scrivere così come ho sempre amato informarmi sul mondo che mi circonda, sul suo modo di cambiare e di evolversi. Per questo ho deciso di iniziare ad esplorare questo mondo. Capire da quali meccanismi è mossa la nostra società. Mi interesso in particolar modo di politica e di tematiche economiche, sia di carattere nazionale che internazionale, di come queste costanti influenzino tutti noi. Nello scrivere cerco di essere quanto più diretta e chiara possibile: un lavoro di ricerca e di rifinitura che ha come obiettivo la sola, vera informazione. Leggi tutto