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Docenti No Vax e No Green Pass: chi sono, confronto con i vaccinati

Flavia de Durante 17 Novembre 2021
F. d. D.
19/04/2024

Chi sono i docenti no vax e no green pass: perché molti professori hanno scelto di non vaccinarsi, cosa chiedono e cosa vogliono, confronto con i docenti vaccinati.

“Insegnante no vax positiva al Covid a Bologna, 300 alunni finiscono in Dad”; “Covid, terza dose del vaccino: i professori fanno «filone»” ; “Blitz a scuola e in classe dell’insegnante no vax”.

Questi sono solo alcuni degli allarmanti titoli che hanno colorato le prime pagine di diverse testate giornalistiche. Da quando è stato introdotto, per i lavoratori della scuola e dell’università, l’obbligo di green pass, molti membri del personale si sono opposti: in prima linea, a rischiare posto e stipendio, i docenti no vax e no green pass, ma chi sono e perché scelgono di non vaccinarsi?

Secondo una statistica della Fondazione Gimbe, in Italia gli insegnanti no vax  sono circa 90mila. Questo dato rappresenta il 6% di tutta la comunità che non si è sottoposta alla vaccinazione anti Covid-19.

Ma i lavoratori della scuola, di fatto, non hanno scampo. Per quanto non ci sia l’obbligo vaccinale, resta valido quello della certificazione verde. Per accedere a tutti i luoghi scolastici e/o universitari. Il pass viene quotidianamente controllato all’ingresso degli edifici scolastici (non agli studenti, esenti dall’obbligo). E degli atenei universitari (studenti compresi).

Il gruppo di docenti no Green pass che si sono opposti a questa misura in Italia è molto grande. Lo hanno dimostrato con manifestazioni di protesta che, in poco tempo, sono state al centro delle ultime news. E’ il caso dell’Appello esploso a settembre. Più di 1000 i docenti universitari contro il Green Pass a sottoscriverlo. Esponenti di ogni angolo del macrocosmo universitario italiano hanno aderito. Una “platea eterogenea” come la descrive LaStampa.

Ma davanti al gesto dei professori no vax, cosa fare e come comportarsi, se lo sono chiesti in tanti. Tra questi, il noto virologo Roberto Burioni. Lo studioso ha commentato online “Gli insegnanti che senza motivo rifiutano il vaccino anti Covid-19 mettendo a rischio i loro studenti (che dovrebbero proteggere e formare con il buon esempio) non dovrebbero essere tamponati gratuitamente. Ma licenziati immediatamente”.

Docenti No Vax e No Green Pass a confronto: motivazioni e ragioni di entrambi i professori

Chi sono i docenti no vax e no green pass e quali sono le loro motivazioni, da quali persone è composto il gruppo che sceglie di dimettersi o di chiedere il congedo pur di non sottoporsi a vaccino o tampone?

Per il momento, nel nostro paese, la maggior parte degli insegnanti scolastici e universitari ha optato per il vaccino. Anche Di Meglio, coordinatore della Gilda Insegnanti, ha commentato i numeri dei docenti no vax in Italia, a scuola e all’università. “La stragrande maggioranza degli insegnanti si è vaccinata. C’è una parte piccolissima che ha sposato l’ideologia no vax. E poi c’è una parte non piccolissima di chi non si è vaccinato che è semplicemente disorientato. Penso che non si debba fare repressione ma opera di convincimento verso questi cittadini“.

Ma qualcuno che sceglie di opporsi a queste misure ancora c’è. Abbiamo incontrato un’insegnante di scuola non vaccinata, che chiameremo Lidia, per capire le motivazioni dei docenti no vax.

“Ho numerosi dubbi in merito al vaccino. E ho deciso di non vaccinarmi, né di vaccinare i miei figli, ancora minorenni.”– Principia la docente contraria al vaccino anti Covid.- “Tuttavia, non posso certamente perdere il lavoro per questo motivo. Dunque ho ceduto alla misura del green pass. O, per meglio dire, mi sono letteralmente sottomessa a questa decisione dello stato.”

“Ovviamente, per accedere ai luoghi scolastici, per me lavorativi, devo esibire quotidianamente il mio certificato verde. Per questo motivo, ogni due giorni mi reco in farmacia per fare un tampone. Credetemi, a lamentarsi sono sia le mie tasche che le mie narici! Ma cosa posso mai fare? Sono decisa ad essere coerente con i miei pensieri. Mi tengo aggiornata sui progressi scientifici relativi al vaccino ma lo temo ancora. Fin quando non sarà obbligatorio, non lo farò.”- Sentenzia Lidia.

“Io ho optato per un’altra strada.”– Afferma invece una docente di scuola media, che chiameremo Clelia. – “Se lo Stato consente ad un cittadino di stabilire in libertà se vaccinarsi o meno, poi deve rimanere coerente. E invece, trovo che la misura dell’obbligo di green pass sia in netto contrasto con questa libertà di scelta. Non voglio sentirmi costretta a fare i tamponi ogni 48h per poter lavorare. A mio avviso, siamo al limite dell’anticostituzionalità. Questa carta verde è discriminatoria e ingiusta.” – Ci racconta, prima di spiegarci cosa accade ai professori no vax e senza il certificato verde.-

“Siamo in minoranza, è vero. Ma conosco diversi colleghi che hanno optato per questa scelta. La pena? Come tutti ben sanno, non possiamo andare a lavorare. Ed è sospesa la corresponsione dello stipendio per noi, “docenti no vax” in Italia.”

Opinione dei professori vaccinati sui no Vax e no Green Pass

Dopo aver visto chi sono i docenti no vax e no green pass in Italia, motivazioni e ragioni della loro scelta, è giusto sentire l’opinione di un insegnante che ha scelto di vaccinarsi: cosa controbatte?

“La libertà personale è inviolabile. E credo che siamo tutti d’accordo. Tuttavia, “In casi eccezionali di necessità ed urgenza, indicati tassativamente dalla legge, l’autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori.” Questo non sono io a dirlo. Ma l’articolo 13 della nostra Costituzione. Credo che una pandemia che ha causato più di 130mila vittime solo in Italia possa essere considerata “caso eccezionale di necessità ed urgenza.”- Principia la professoressa G, insegnante di scuola superiore.-

“Dopo quasi due anni di vite a metà, tra quarantene e restrizioni, il vaccino arriva come una luce di speranza. Resto davvero sconvolta nel leggere i numeri dei cittadini che ancora oggi scelgono di non farlo. Ma non è niente in confronto a ciò che provo quando vedo che, tra questi, ci sono numerosi docenti no vax! Proprio noi, proprio noi che abbiamo deciso di educare le menti più giovani, il futuro dell’Italia e del mondo. Che esempio diamo? Cosa dimostriamo ai ragazzi?”- Si domanda.-

“E’ un fatto allarmante. Vaccinarsi è un atto di responsabilità. E se a farlo è un docente, vale il doppio. Perché si trasmette questo insegnamento: “Faccio la cosa migliore per me, per la mia famiglia, per voi studenti. Per chi non conosco, per chi vive in un’altra regione, per la popolazione intera. Fonti scientifiche mi dicono che la vaccinazione è sicura. Mi viene fornito quindi uno strumento sicuro e gratuito per avviarmi, con tutti, verso l’uscita da questo incubo pandemico. Devo cogliere l’opportunità!“- Ci spiega.-

“E per coloro e i docenti che sono no green pass e che si fomentano l’un l’altro urlando a gran voce “dittatura sanitaria” ho un consiglio. Insegno storia e parlo quotidianamente ai miei studenti delle dittature. Aprite un libro, e studiate i fatti novecenteschi. Per comprendere cosa sia realmente una dittatura. Impariamo a pesare le parole.”

© Riproduzione Riservata
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Flavia de Durante Laureata in Lettere Moderne con il massimo dei voti all'Università degli studi di Salerno. Da sempre amante della lettura, mi diletto a scrivere sin dalla prima adolescenza. Mi interessa esplorare il mondo circostante in tutte le sue sfumature ed in particolare l'animo umano e i rapporti interpersonali. I temi che maggiormente mi interessano sono quelli legati alla cultura, alla storia, al costume, all'ambiente, all'attualità. Vedo nel settore del giornalismo non solo la possibilità di trasmettere dati ed informazioni, ma anche una grande opportunità di acquisire nuove e varie conoscenze. La curiosità e la voglia di sapere sono i motori principali che mi hanno spinto a intraprendere questo percorso. Leggi tutto