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Comunicare: non tutti lo sanno fare

Redazione Controcampus 27 Febbraio 2011
R. C.
11/12/2024

“Prima di procedere alla proclamazione devo dire che ci sono molte persone che in questa seduta di laurea non sono arrivati al cento e questo attesta che non avete un bagagliaio di conoscenze adatto per affrontare la magistrale con questi voti non sarete in grado di andare avanti nelle vostre carriere sia che esse siano universitarie o lavorative, siete dei comunicatori che non sanno comunicare(…)”.

ControcampusPrima di procedere alla proclamazione devo dire che ci sono molte persone che in questa seduta di laurea non sono arrivati al cento e questo attesta che non avete un bagagliaio di conoscenze adatto per affrontare la magistrale con questi voti non sarete in grado di andare avanti nelle vostre carriere sia che esse siano universitarie o lavorative, siete dei comunicatori che non sanno comunicare(…)”.

È passata più di una settimana da quel giorno e ancora non riesco a togliermi dalla testa queste parole cosi dure pronunciate da un signor nessuno in un giorno che doveva essere il più bello per ognuno di quelle undici persone che stavano lì in piedi davanti ad una commissione del tutto inconsapevole del come del quando e del perché si trovavano lì quel giorno a coronare quel sogno di sempre presentare un lavoro frutto delle loro passioni ad attestare che dopotutto quelle notti insonni sui libri e le batoste di quegli anni che sembravano interminabili erano valse a qualcosa e quel giorno tutti questi sforzi sarebbero stati riconosciuti ma non è stato così.

Come possono delle persone screditare ingiustamente gli sforzi fatti per arrivare a quel punto e non vedersi riconosciuto nulla?

Non pensiate che questo sia uno sfogo di rabbia che poi passerà perché non passerà, perché quelle undici persone si sono sentite per l’ennesima volta buttate a terra, calpestate nel loro orgoglio…

A questo punto mi domando: Ma cosa significa per un professore Comunicare?

Su qualsiasi dizionario alla voce comunicazione si legge: ha il significato semantico di “far conoscere“, “rendere noto“.

Ma un’altra domanda mi sorge spontanea: i nostri professori sono in grado di comunicare e provvedere alla costruzione del nostro bagaglio di conoscenze oppure dobbiamo essere dei perenni autodidatti e limitarci ad andare all’università solo per gli esami?

La risposta non è certo positiva, infatti, se si fa una breve ricerca tra gli studenti una buona percentuale dei professori si limitano a sostenere dei corsi dove presentano sterili slide scopiazzate da internet e per lo più sgrammaticate e alla minima domanda posta dallo studente non riescono a rispondere come si deve facendo in modo di illuderti di aver risposto ma alla fine ti ritrovi più confuso di prima e che si sentono autorizzati ad abusare del loro potere perché hanno la “penna dalla parte del manico”.

Un’altra percentuale invece cerca di interagire con lo studente ma senza risultati validi ai fini dell’esame in quanto nemmeno lui sa come si comunica e alla fine dopo un racconto dei suoi viaggi in europa ti ritrovi come quando eri all’asilo che per farti stare in silenzio le maestre ti mettevano a disegnare. Beh! Qui non ti mettono a disegnare ma ti fanno vedere l’ennesima proiezione di un documentario che parla degli stessi argomenti che erano stati trattati all’inizio del corso e ti ritrovi dopo 68 ore di lezione a pensare se ne sia davvero valsa la pensa seguire il corso oppure conveniva restare a casa a studiare e all’esame ti rendi conto che seguire il corso non è servito a niente.

Ed è solo una piccolissima percentuale dei docenti che fanno veramente il loro lavoro come si deve, che ti fa apprezzare l’essere studente, che ti fa dire che all’università si impara. Docenti in grado di dare le giuste basi per avvicinarsi alla materia in modo tale che anche lo studente che prima di quel momento non aveva avuto precedenti esperienze in materia possa sentirsi dentro e costruire insieme al docente il bagagliaio di esperienze che serve ai fini dell’esame e non solo. E questo non significa che il docente deve essere buono, anzi questo significa che il docente è preparato ed è in grado di trasmettere il suo amore per quella materia agli altri e che se in sede d’esame pretende il giusto approccio alla materia non è perché abusa del suo potere ma perché sa che ha dato le giuste basi per affrontare un esame come si deve e questo si che può essere definito docente con la “d”maiuscola.

Da questa breve analisi è possibile riscontrare facilmente che nemmeno i professori che si suppone abbiano un curriculum da 110 e lode siano in grado di comunicare come si deve e quindi come possono queste persone abusare del loro potere e denigrare gli sforzi di tante persone che nonostante i rincari universitari, i problemi personali di varia natura, con tanti sforzi sono giunti alla meta a differenza di altre che al minimo problema hanno deciso di abbandonare e non finire gli studi?

Quanta gente non laureata sa comunicare meglio di tutti i docenti messi insieme?

Il primo esempio che penso venga in mente a molti è Benigni. Lui non è laureato ma sa tenere seminari e quant’altro catturando l’attenzione del pubblico in un modo che solo pochi sanno usare.

Poi c’è Berlusconi, definito da molti il grande comunicatore, non si è laureato in Scienze della Comunicazione ma sa affrontare ogni faccenda usando una dialettica invidiata da molti (forse anche da quella commissione cosi piena di sé!)

Potrei andare avanti per ore con esempi del genere ma mi limito a metterne solo un altro che a mio avviso spiega davvero cosa significa comunicare:
Le nostre nonne. Non hanno studiato cucina ma quando si mettono ai fornelli superano di gran lunga i migliori chef. Non hanno studiato psicologia ma sanno dare sempre consigli giusti, non sono laureate ma valgono più di mille libri.

E quel giorno tra quelle 8 persone della commissione, escluse un paio, avrebbero davvero tanto da imparare da questi esempi e scoprire nuovamente cosa significa essere studente, quanti sforzi ci sono dietro ogni esame e quante delusioni ci sono quando si vede che chi studia davvero, il più delle volte, non viene ripagato come dovrebbe e quante volte queste persone hanno pensato di buttare la spugna ma non l’hanno fatto perché si erano illusi che alla fine l’università non poteva essere quel covo di presuntuosi ed esaltati che abusano del loro potere quando e come vogliono descritto da molti.

Comunicare, non significa prendere buoni voti, menzioni accademiche e onorificenze varie, o meglio non significa solo questo.

Comunicare significa saper trasmettere conoscenze, essere umili, avere tatto in ogni situazione e metterci allo stesso livello della persona con la quale si comunica e non crederci magnati solo perché ci troviamo dall’altra parte e sentirci autorizzati a guardare gli altri con sufficienza.

Ma purtroppo il potere acceca questi valori così semplici che rendono la persona umana.

Ormai non possiamo più definirci umani. Purtroppo, oggi, siamo delle macchine pronte a distruggere l’altro pur di dominare…e questo non va bene!

Dora Della Sala

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. 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Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto