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Master? “Io ho scelto Bocconi”

Redazione Controcampus 26 Luglio 2011
R. C.
11/12/2024

Oggi il primo appuntamento con le interviste/guida per scegliere la specializzazione più opportuna.

Per saperne di più, per decidere al meglio per il nostro futuroNonostante la si definisca “bella stagione”, l’estate per tutti gli studenti universitari, non è mai stata poi tanto bella, magnanima o lungamente clemente, come si può intuire considerando la “spada di Damocle” delle sessioni estive! Qualche momento di tintarella veloce, qualche tuffo in un mare vicino e magare cheap e poi subito a “rituffarsi” sui libri per preparare l’esame più angosciante di tutto l’anno accademico: quello di settembre!

Ma l’estate non è solo un momento di relax, di “angoscia” perché presto bisognerà rimettersi sulle sudate carte per dare quell’odioso esame, ma è anche tempo di scelte “difficili” per tanti. E’ proprio in questo periodo che i tanti laureati “sfornati” nelle sedute di laurea estive si trovano a dover prendere delle decisioni importantissime, determinanti. “Cosa faccio?”, “Qual è la migliore scelta per me dopo aver conseguito la laurea?”; “Mi lancio immediatamente sul mercato del lavoro tentando di accumulare un po’ di esperienza con uno stage oppure mi concentro ulteriormente sulle mie competenze e cerco di darmi un “tocco” di specializzazione ulteriore?”; “Tizio ha fatto questo, Caio però quello: seguo il loro esempio/iter?“.

Stage, master, scuole di specializzazione, tirocini… la scelta diventa davvero complessa perché il più delle volte si tratta di un percorso “irreversibile” e che richiede tutta la nostra maturità, serietà e ponderazione.
La stessa scelta di un master trai i tanti offerti, diventa un qualcosa di complicatissimo: non solo è arduo riuscire a fare un distinguo tra master seri e quelli propinati da “lusinghieri ciarlatani”, ma diventa molto complicato anche individuare la stessa area in cui specializzarsi. E i costi? Anche quelli inevitabilmente vanno a condizionare le nostre scelte (forse oggi più di tutto!).
Per non parlare del nostro essere “vittime innocenti” delle due teorie in merito che vanno in direzione completamente opposta. C’è, infatti, chi sostiene che sia meglio non fare la specialistica e contrariamente specializzarsi con un master; altri ritengono, invece, che sia preferibile un percorso di studi universitario completo (il famoso 3+2) per poi lanciarsi immediatamente nel mondo del lavoro, perché il vero “apprendere una competenza”, sta nella pratica piuttosto che nella teoria (e più si entra giovani nel mondo occupazionale, pare meglio sia!).
Dove sarà la verità al dunque? Forse nel “mezzo”?

Alla fine, forse, la verità è insita nello nostro stesso essere “portatori sani” di buonsenso, nelle proprie riflessioni, nella maturità, nella sensibilità nonché nell’essenza delle nostre scelte, figlie dalle nostre personalissime passioni e considerazioni che accompagnano i nostri giorni e i nostri sogni. Chi meglio di sé stessi può sapere a cosa si è pronti oggi, cosa si vorrebbe per domani e a cosa si ambisce ad essere domani l’altro!

E’ evidente che ci si trova di fronte a una scelta non proprio facile da prendere ed è per questo che Controcampus oggi vuole “tentare” di aiutare i suoi lettori attraverso degli “articoli-testimonianza” di esperienze di specializzazione post-laurea.

A seguire, infatti, una prima intervista fatta a un’amica del nostro giornale che ha seguito un percorso universitario che molti direbbero “a metà”, ma effettuando una scelta, però, sicuramente ben ponderata e oculata, poiché la nostra intervistata ha scelto di specializzarsi attraverso uno dei master più accreditati d’Italia. Una sola parola: Bocconi!


1. Dove e in cosa ti sei laureata?

A Roma Tor Vergata; Economia e Management

2. Perché hai scelto Bocconi per la tua formazione post-laurea?

In primis ho scelto un Master e non una specialistica perché volevo mettere in pratica quello che avevo imparato; in Italia le lauree specialistiche in marketing sono molto teoriche. Ho scelto Bocconi perché è riconosciuta l’importanza a livello internazionale. Oltre ad essere la facoltà di economia più importante in Italia, mi avevano riferito che i corsi erano ben strutturati.

3. Che tipo di master hai frequentato alla Bocconi?

Master in Marketing e Comunicazione

4. “Frequento la Bocconi”, “Sono un bocconiano”: verità o leggende? Quanto è davvero un biglietto da visita essere laureati o masterizzati Bocconi dal tuo punto di vista?

La Bocconi è un marchio importante. Riconosco che essere masterizzati in Bocconi sia un buon biglietto da visita; le aziende si aspettano molto dai bocconiani

5. Le tue idee e aspettative prima del master bocconi e il tuo pensiero in merito oggi…

Sapevo che il master, essendo legato all’università, sarebbe stato soprattutto didattico ed in effetti, per i primi 4 mesi, le lezioni sono state molto teoriche, ma negli altri 4 mesi abbiamo avuto laboratori.
Però mi sarei aspettata molto più contatto con le aziende, molti più casi pratici.
Per quanto riguarda l’ambiente devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa; una nota negativa riguarda il numero dei partecipanti (57).

6. Si parla di Bocconi sempre come sinonimo non solo di una realtà estremamente accreditata, ma anche di un contesto fatto di studio serrato, ritmi totalizzanti, dedizione a tempo pieno. Cosa puoi raccontarci in merito?

In parte è vero. Anche al Master abbiamo avuto alcuni esami molto impegnativi, ma più che uno studio intenso, ho visto che le aspettative degli studenti sono molto alte. Nessuno si accontenta di passare un esame e basta, gli studenti pretendo molto da loro stessi, a volte avendo anche vere crisi di nervi.

7. Le cosa che in assoluto, in positivo e in negativo, non ti aspettavi di trovare in un master Bocconi…

Di positivo la gente che ho incontrato, mi aspettavo fossero persone con “la puzza sotto il naso”, invece ho conosciuto persone umili e semplici.
Per quanto riguarda l’altro lato della medaglia, mi aspettavo più serietà nel Master a livello organizzativo; non c’era controllo sull’orario di entrata, quindi gli studenti erano liberi di entrare e di uscire quando volevano. Anche le presenze non erano controllate (ognuno di noi aveva un foglio firme da “auto firmare” e consegnare in ufficio Master…). Questo aspetto l’abbiamo fatto presente ai nostri referenti e la risposta è stata che loro non possono controllare tutto e che si aspettano da noi maturità.

8. Quanto tempo fa hai finito il master?

Ormai sono due mesi che ho finito le lezioni, ma il Master finisce a novembre con la presentazione del lavoro svolto in stage e la consegna dei diplomi.

9. Di cosa ti occupi oggi?

Oggi, come stagista, mi occupo di analisi Sell Out presso la divisione Category and Channel Sales Development, Bevande e Ambient Culinary, in Nestlé Italia.

10. Quanto ti reputi soddisfatta da 1 a 10 in virtù della tua esperienza bocconiana complessivamente considerata? Perché?

7 è il voto complessivo, considerando sia gli aspetti negativi riguardanti la troppa teoria di alcuni corsi, i troppi partecipanti e a volte il sentirci abbandonati a noi stessi.
Per quanto riguarda gli aspetti positivi, posso dire che effettivamente il nome bocconi nell’ambito lavorativo è un ottimo biglietto da visita e quello che ho imparato mi sta servendo nello stage.

11. Consiglieresti Bocconi? Si o no , perché?

Sì e no: a chi ha già basi economiche e vuole fare il Master al posto della specialistica no, perché in molti corsi si ripete quello che si è fatto durante la triennale, per altre lauree sì proprio perché ti aiuta ad avere una forte base economica.

12. Sicuramente i master Bocconi sono tra i più costosi che il panorama nazionale settoriale offre. Che ne pensi del rapporto qualità/prezzo?

Il vero problema non è il costo, è la mancanza di borse di studio!
Ma da quest’anno dovrebbe essere prevista 1 borsa di studio.

Pasqualina Scalea

© Riproduzione Riservata
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Redazione Controcampus Controcampus è Il magazine più letto dai giovani su: Scuola, Università, Ricerca, Formazione, Lavoro. Controcampus nasce nell’ottobre 2001 con la missione di affiancare con la notizia e l’informazione, il mondo dell’istruzione e dell’università. Il suo cuore pulsante sono i giovani, menti libere e non compromesse da nessun interesse di parte. Il progetto è ambizioso e Controcampus cresce e si evolve arricchendo il proprio staff con nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus, ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Il suo successo si riconosce da subito, principalmente in due fattori; i suoi ideatori, giovani e brillanti menti, capaci di percepire i bisogni dell’utenza, il riuscire ad essere dentro le notizie, di cogliere i fatti in diretta e con obiettività, di trasmetterli in tempo reale in modo sempre più semplice e capillare, grazie anche ai numerosi collaboratori in tutta Italia che si avvicinano al progetto. Nascono nuove redazioni all’interno dei diversi atenei italiani, dei soggetti sensibili al bisogno dell’utente finale, di chi vive l’università, un’esplosione di dinamismo e professionalità capace di diventare spunto di discussioni nell’università non solo tra gli studenti, ma anche tra dottorandi, docenti e personale amministrativo. Controcampus ha voglia di emergere. Abbattere le barriere che il cartaceo può creare. Si aprono cosi le frontiere per un nuovo e più ambizioso progetto, per nuovi investimenti che possano demolire le barriere che un giornale cartaceo può avere. Nasce Controcampus.it, primo portale di informazione universitaria e il trend degli accessi è in costante crescita, sia in assoluto che rispetto alla concorrenza (fonti Google Analytics). I numeri sono importanti e Controcampus si conquista spazi importanti su importanti organi d’informazione: dal Corriere ad altri mass media nazionale e locali, dalla Crui alla quasi totalità degli uffici stampa universitari, con i quali si crea un ottimo rapporto di partnership. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus ha un proprio obiettivo: confermarsi come la principale fonte di informazione universitaria, diventando giorno dopo giorno, notizia dopo notizia un punto di riferimento per i giovani universitari, per i dottorandi, per i ricercatori, per i docenti che costituiscono il target di riferimento del portale. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito, l’università gratis. L’università a portata di click è cosi che ci piace chiamarla. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei nostri lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. La Storia Controcampus è un periodico d’informazione universitaria, tra i primi per diffusione. Ha la sua sede principale a Salerno e molte altri sedi presso i principali atenei italiani. Una rivista con la denominazione Controcampus, fondata dal ventitreenne Mario Di Stasi nel 2001, fu pubblicata per la prima volta nel Ottobre 2001 con un numero 0. Il giornale nei primi anni di attività non riuscì a mantenere una costanza di pubblicazione. Nel 2002, raggiunta una minima possibilità economica, venne registrato al Tribunale di Salerno. Nel Settembre del 2004 ne seguì la registrazione ed integrazione della testata www.controcampus.it. Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto