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Salerno: De Luca rifà il logo alla città!

16 Dicembre 2011
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23/04/2024

“Il logo è essenziale e di forte efficacia espressiva, rappresenta una “S” stilizzata di colore giallo, inscritta in un cerchio, che come un sole al tramonto si specchia nell’azzurro del cielo e nel blu del mare.

Le curve della “S” ricordano la coda di un delfino o la silhouette di un cavalluccio marino”: sono le parole con le quali il Primo Cittadino salernitano chiarisce il significato del nuovo “brand” di Salerno.

Ok, la spiegazione è chiara, ma qualcosa non torna e vi chiedo: avete mai visto un delfino a Salerno? A me personalmente non è mai capitato di trovarmi faccia a faccia con il cetaceo.

Altra domanda: il mare salernitano vi sembra così blu? Io noto un color verde petrolio (forse perché fa cool, tendenza).

Al di là delle battute, la cosa che fa più rabbia è che il logo, oltre ad aver deluso le aspettative estetiche, poiché parso eccessivamente semplice, e di scarso impatto emotivo, ha un costo sproporzionato, giacché si parla di una somma che si aggira intorno ai duecentomila euro.

Insomma il logo non piace ed è costato davvero caro, in special modo se si pensa che qualche mese fa per lo stesso motivo era stato indetto un concorso fra i giovani, ma i risultati non sono mai stati resi pubblici e ufficializzati.
In seguito il Sindaco De Luca ha affidato la realizzazione del logo a un importante designer milanese di fama mondiale, Massimo Vignelli, riccamente remunerato.

Nonostante, De Luca sia stato rieletto lo scorso maggio per la quarta volta con quasi il 75 per cento dei voti, le voci fuori campo, da Facebook a Twitter, si scatenano.
A essere deluso, è anche qualche membro dello stesso partito del sindaco, per esempio, il segretario regionale dei giovani democratici, Michele Grimaldi, il quale si è chiesto: ” non sarebbe stato meglio, spendere molto di meno e valorizzare le professionalità giovanili, dal momento che a Salerno abbiamo anche un’importante Università” .

La domanda ci sembra giusta, un po’ meno la risposta del sindaco che ha giustificato la sua scelta dicendo che la sua intenzione era quella di creare una brand identity, coinvolgendo una personalità di spicco internazionale, ispirandosi a città come Edimburgo, Cannes, Salisburgo, soprattutto per dare un’opportunità di arricchimento culturale per i giovani.

Mah! Voi vi sentite arricchiti da questa “S”? Io, no.

Avremmo gradito di più che, per una volta, un concorso organizzato per i giovani, non si trasformasse nel solito premio fantasma, che termina con la classica nuvola di fumo, che lascia noi giovani disillusi e amareggiati
.

Lucia Celenta

© Riproduzione Riservata
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