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Marilyn Monroe in 4.000 foto a Varsavia

Redazione Controcampus 4 Agosto 2012
R. C.
19/04/2024

Marilyn Monroe è immortale, il suo nome nel mondo in cui viviamo risplende tra le stelle.

Di certo non capita tutti i giorni che una collezione di quattromila foto, con centinaia di sue immagini inedite, riemerga da qualche archivio. Ma è successo proprio questo: a Varsavia sulla Vistola, dal 6 agosto al 7 settembre, le foto saranno esposte al pubblico in una mostra, poi saranno vendute all’asta.

Immortalata in ogni momento intimo negli scatti quasi tutti in bianco e nero che il suo amico Milton H. Greene, allora fotografo delle star di Hollywood, le dedicò con le sue Rollei o le sue Leica. L’amico fotografo poteva scattare a Marilyn le sue istantanee a pochi passi da lei.

Di foto di Marilyn ne esistono già a migliaia, su libri, musei, o scaricabili ovunque online. Il suo nome ormai è immortale: non passa giorno, o quasi, che non sia dato alle stampe un nuovo libro che promette di dire tutta la verità sulla star delle star. Ma la collezione di Milton H. Greene offre comunque inediti preziosi, ed è affascinante anche per la sua avventurosa storia. La collezione era stata acquistata da un ricco americano, un milionario di Chicago di cui nel rispetto delle leggi sulla privacy non viene fatto il nome.

Aveva buon gusto nel comprare e collezionare foto rare dei divi di Hollywood, ma poi fece il furbetto, o almeno ci provò. Dopo la rivoluzione del 1989, provò a truffare la rinata democrazia polacca con corruzione e imbrogli vari. Aveva sottovalutato i suoi partner. Gli inquirenti di Varsavia lo scoprirono, e con l’aiuto dello Internal revenue service e dello Fbi americani lo misero con le spalle al muro. Costretto a rimborsare i suoi debiti al Tesoro pubblico polacco, il milionario dell’Illinois rinunciò a molti averi, offrì ogni boccone prelibato possibile.

Anche quelle quattro grandi casse in legno sigillate, con la collezione di foto di Greene che nel frattempo era morto anche lui. Le casse rimasero a lungo negli Usa sotto sequestro per la rogatoria internazionale, alla fine il Tesoro polacco le ha prese in consegna. La collezione ha un valore commerciale di almeno 560mila euro, cioè dai 680mila ai 690mila dollari all’instabile tasso di cambio attuale. Lo Stato polacco esporrà il meglio in una mostra, poi è deciso a vendere tutto all’asta: il tetto al debito pubblico in Polonia è dettame costituzionale da anni, quindi anche in un’economia dinamica e con i conti pubblici in ordine Marilyn è vendibile in nome del rigore. Se vi interessa, dunque, affrettatevi a prenotare un volo per Varsavia, per rivederla ancora una volta, dietro le quinte della sua vita.

Proprio in questi giorni ricorre il primo cinquantennio dalla sua scomparsa della diva, della donna, della favolosa attrice, del membro dello star-system hollywoodiano.  Morì misteriosamente nella sua casa di Brentwood, nella notte tra il 4 e il 5 agosto del 1962, a soli 36 anni. Intendeva di certo risplendere, ma mostrando sempre la sua umanità, diceva: “Non voglio fare soldi, voglio solo essere meravigliosa. Anch’io ho dei sentimenti. Sono ancora umana. Tutto ciò che voglio è essere amata, per me stessa e per il mio talento“.  Da qui i tentativi di restare se stessa, pur nel tritacarne mediatico a cui era sottoposta: “Per prima cosa, sto cercando di provare a me stessa di essere una persona. Poi cercherò di convincermi di essere anche un’attrice“.

La sua morte è ancora oggi velata di mistero. La causa, un’overdose di barbiturici, è rimasta sospetta anche per la successiva scomparsa di tracce e documenti dalla casa dell’attrice, nonché le innumerevoli omissioni e varie incongruenze nelle dichiarazioni dei testimoni e nel referto autoptico, forse chissà per intercessione di Bob Kennedy con il quale avrebbe avuto una relazione.

Di certo la sua vita non fu piena di felicità e gioia: trascorse la sua infanzia in case-famiglia, la madre era psicologicamente instabile e non riusciva a prendersi cura della figlia finanziariamente, Norma Jeane Baker (in arte Marilyn Monroe) non seppe chi fosse il suo vero padre. Dopo gli esordi da modella ottenne nel 1946 a vent’anni il suo primo contratto cinematografico, ma ottenne la sua consacrazione in pellicole come “Come sposare un milionario”, “Quando la moglie va in vacanza”, “Fermata d’autobus” e “A qualcuno piace caldo”, la cui interpretazione le fece vincere un Golden Globe. Come cantante i supi successi più celebri sono stati My Heart Belongs To Daddy, Bye Bye Baby e Diamonds Are a Girl’s Best Friend. Come dimenticare l’icona che è divenuta nella cultura pop. Ultimo film di celebrazione è stato “My week with Marilyn”,  tratto dai diari di Colin Clark, aiuto regista per il film “Il principe e la ballerina”. Il film racconta la settimana che la Monroe trascorse per le riprese del film e dei momenti trascorsi in compagnia di Clark, dopo che suo marito, Arthur Miller, lasciò  il paese. Il film ha avuto parecchie nomination ai Golden Globe e agli Oscar, e l’attrice che interpreta Marilyn, Michelle Williams, ha ottenuto il Golden Globe come migliore attrice protagonista.

Fonte immagine: http://www.style.it

© Riproduzione Riservata
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Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. Certo le difficoltà sono state sempre in agguato ma hanno generato all’interno della redazione la consapevolezza che esse non sono altro che delle opportunità da cogliere al volo per radicare il progetto Controcampus nel mondo dell’istruzione globale, non più solo università. Controcampus diventa sempre più grande restando come sempre gratuito. Un nuovo portale, un nuovo spazio per chiunque e a prescindere dalla propria apparenza e provenienza. Sempre più verso una gestione imprenditoriale e professionale del progetto editoriale, alla ricerca di un business libero ed indipendente che possa diventare un’opportunità di lavoro per quei giovani che oggi contribuiscono e partecipano all’attività del primo portale di informazione universitaria. Sempre più verso il soddisfacimento dei bisogni dei lettori che contribuiscono con i loro feedback a rendere Controcampus un progetto sempre più attento alle esigenze di chi ogni giorno e per vari motivi vive il mondo universitario. Leggi tutto