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Tema sulla Shoah per non dimenticare il 27 gennaio, Giorno della Memoria

Redazione Controcampus 23 Gennaio 2017
R. C.
12/12/2024

Ecco il tema sulla Shoah per non dimenticare il 27 gennaio 1945, Giorno della Memoria, data in cui sono ricordate le vittime dell'Olocausto.

In molte scuole, in occasione della Giornata della Memoria, vengono svolti temi sull’Olocausto e sulle ragioni che hanno portato al genocidio degli ebrei.

Con appunti, tesine e temi svolti, è possibile provare a ricostruire i fatti storici di quegli anni che hanno segnato profondamente la storia dell’umanità. Sono state condotte numerose analisi delle cause che hanno indotto i nazisti a costruire i campi di concentramento. Ed ache a scuola si spronano gli studenti a fare riflessioni sulla Shoah attraverso lo studio della Seconda Guerra Mondiale, e della prima parte del XX secolo.

 

Con un riassunto sull’Olocausto è possibile ripercorrere in breve i principali eventi che hanno caratterizzato questo periodo storico.

Infatti in storia è possibile individuare i momenti salienti che hanno poi determinato le prime deportazioni. E per scrivere un buon tema sulla Shoah, occorre necessariamente conoscere le date più importanti e i fatti principali della storia dell’Olocausto.

Innanzitutto occorre precisare che il significato di Shoah è “distruzione”. Si tratta di una parola ebraica con la quale oggi si è soliti indicare lo sterminio antisemita messo in atto dai nazisti. Anche con il termine Olocausto si fa riferimento alla distruzione sistematica della popolazione ebraica. Quest’ultima è però una parola di origine greca che significa “brucio interamente”. In riferimento ai sacrifici religiosi che venivano con gli animali. Nell’ideologia nazista, il “sacrificio” degli ebrei era necessario per realizzare l’obiettivo ultimo illustrato nel libro di Hitler Mein Kampf. Ossia realizzare un mondo “purificato” e “puro”.

Per redigere un buon tema sulla Shoah per il Giorno della Memoria, anche per terza media, ad esempio, non si può non fare riferimento a questo testo. Nel libro è illustrata l’ideologia razzista che legittimerà quanto messo in pratica dai nazisti. Quest’ultimi, per difendere la presunta superiorità genetica della razza ariana, si sentivano autorizzati a mettere fine alle categorie “inferiori”. In realtà, al di là delle motivazioni ideologiche, molti studiosi individuano anche cause di natura economica. L’eliminazione degli ebrei avrebbe favorito industriali e proprietari terrieri, indebitati con le banche a quell’epoca a causa della crisi. Inoltre, secondo i nazisti, i diretti responsabili della crisi economica della Germania erano proprio gli ebrei.

Tema sulla Shoah per non dimenticare nel Giorno della Memoria le vittime dell’Olocausto

Tema sul giorno della memoria 27 gennaio 1945 per non dimenticare << scarica

Perchè i tedeschi odiavano gli ebrei? In realtà la comunità nomade ebraica è sempre stata oggetto di odi e rancori nel corso dei secoli. Infatti sono considerati gli “assassini di Gesù”. Inoltre, fin dalMedioevo gli ebrei ricoprivano il ruolo di usurai o presta soldi, attirando l’odio di coloro i quali non riuscivano a onorare i propri debiti. In generale l’odio antisemita era abbastanza diffuso anche in passato. Anche perchè la popolazione ebraica ha sempre avuto usi e costumi autonomi e indipendenti, non integrandosi perfettamente con gli altri popoli.

Nella redazione di un tema sulla Shoah semplice, ad esempio, potrebbe essere utile indicare anche queste motivazioni e cause dell’odio antisemita. Durante il Terzo Reich gli ebrei divennero quindi la causa di tutti i mali che affliggevano i tedeschi. E per questo motivo andavano emarginati dalla vita sociale. Volendo ripercorrere in breve l’Olocausto, innanzitutto bisogna ricordare le Leggi di Norimberga del settembre 1935. Attraverso queste leggi gli ebrei venero esclusi dalla vita sociale. Persero il diritto al voto, all’esercizio dei pubblici impieghi. Inoltre venendo esclusi anche dall’esercizio delle professioni liberali. Ed erano vietati i matrimoni tra ebrei e tedeschi. Mentre vennero considerati nulli quelli già esistenti.

Un’altra data importante da indicare nel tema sulla Shoah di storia o italiano, ad esempio occasione del 27 gennaio Giornata della Memoria, è quella del 1938. Infatti, in sintesi sull’Olocausto bisogna ricordare che è proprio in questi anni che avvenne il sequestro dei beni ebraici ad opera dei tedeschi. Inoltre tra la notte dell’8 e 9 novembre 1938 si tenne la “notte dei cristalli”. In breve in questa data si tenne una violenta manifestazione antisemita, durante la quale vennero distrutte le sinagoghe e numerose attività commerciali.

Come scrivere il tema sulla Shoah per la Giornata della Memoria

Per scrivere un buon tema sull’Oolocausto per la terza media, come pure un saggio breve sulla Shoah per le scuole superiori, non si può non parlare dei campi di concentramento. Questi inizialmente erano stati costruiti nel 1933 per rinchiudervi i dissidenti politici. Poi, a partire dal 1936 vennero organizzate le deportazioni.

All’interno dei lager non confluivano soltanto gli ebrei. Vi eran anche le altre categorie di persone ritenute “indesiderabili”. In un tema sulla Shoah non si può non parlare anche delle altre vittime dell’Olocausto. Zingari Rom o Sinti, Testimoni di Geova, sacerdoti. Ma anche omosessuali e portatori di handicap. Tutti vennero rinchiusi nei campi di sterminio, dove erano costretti a subire atroci torture e sofferenze.

Nei campi di concentramento i prigionieri erano tenuti in condizioni disumane. Senza cibo e riscaldamento, i deportati erano costretti a lavorare fino all’estremo. Molti morivano per le inverosimili condizioni in cui erano costretti a stare. Altri venivano uccisi nei forni crematori, oppure nelle camere a gas o giustiziati.

Con l’approvazione della “soluzione finale“, fu ordinato lo sterminio in serie dei prigionieri. Vennero costruiti dei veri e proprio campi di sterminio, utilizzati per l’eliminazione in serie degli ebrei.

© Riproduzione Riservata
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Dalle origini al 2004 Controcampus nacque nel Settembre del 2001 quando Mario Di Stasi, allora studente della facoltà di giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Salerno, decise di fondare una rivista che offrisse la possibilità a tutti coloro che vivevano il campus campano di poter raccontare la loro vita universitaria, e ad altrettanta popolazione universitaria di conoscere notizie che li riguardassero. Il primo numero venne diffuso all’interno della sola Università di Salerno, nei corridoi, nelle aule e nei dipartimenti. Per il lancio vennero scelti i tre giorni nei quali si tenevano le elezioni universitarie per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca. In quei giorni il fermento e la partecipazione alla vita universitaria era enorme, e l’idea fu proprio quella di arrivare ad un numero elevatissimo di persone. Controcampus riuscì a terminare le copie date in stampa nel giro di pochissime ore. Era un mensile. La foliazione era di 6 pagine, in due colori, stampate in 5.000 copie e ristampa di altre 5.000 copie (primo numero). Come sede del giornale fu scelto un luogo strategico, un posto che potesse essere d’aiuto a cercare fonti quanto più attendibili e giovani interessati alla scrittura ed all’ informazione universitaria. La prima redazione aveva sede presso il corridoio della facoltà di giurisprudenza, in un locale adibito in precedenza a magazzino ed allora in disuso. La redazione era quindi raccolta in un unico ambiente ed era composta da un gruppo di ragazzi, di studenti (oltre al direttore) interessati all’idea di avere uno spazio e la possibilità di informare ed essere informati. Le principali figure erano, oltre a Mario Di Stasi: Giovanni Acconciagioco, studente della facoltà di scienze della comunicazione Mario Ferrazzano, studente della facoltà di Lettere e Filosofia Il giornale veniva fatto stampare da una tipografia esterna nei pressi della stessa università di Salerno. Nei giorni successivi alla prima distribuzione, molte furono le persone che si avvicinarono al nuovo progetto universitario, chi per cercarne una copia, chi per poter partecipare attivamente. Stava per nascere un nuovo fenomeno mai conosciuto prima, Controcampus, “il periodico d’informazione universitaria”. “L’università gratis, quello che si può dire e quello che altrimenti non si sarebbe detto”, erano questi i primi slogan con cui si presentava il periodico, quasi a farne intendere e precisare la sua intenzione di università libera e senza privilegi, informazione a 360° senza censure. Il giornale, nei primi numeri, era composto da una copertina che raccoglieva le immagini (foto) più rappresentative del mese, un sommario e, a seguire, Campus Voci, la pagina del direttore. La quarta pagina ospitava l’intervista al corpo docente e o amministrativo (il primo numero aveva l’intervista al rettore uscente G. Donsi e al rettore in carica R. Pasquino). Nelle pagine successive era possibile leggere la cronaca universitaria. A seguire uno spazio dedicato all’arte (poesia e fumettistica). I caratteri erano stampati in corpo 10. Nel Marzo del 2002 avvenne un primo essenziale cambiamento: venne creato un vero e proprio staff di lavoro, il direttore si affianca a nuove figure: un caporedattore (Donatella Masiello) una segreteria di redazione (Enrico Stolfi), redattori fissi (Antonella Pacella, Mario Bove). Il periodico cambia l’impaginato e acquista il suo colore editoriale che lo accompagnerà per tutto il percorso: il blu. Viene creata una nuova testata che vede la dicitura Controcampus per esteso e per riflesso (specchiato), a voler significare che l’informazione che appare è quella che si riflette, quello che, se non fatto sapere da Controcampus, mai si sarebbe saputo (effetto specchiato della testata). La rivista viene stampa in una tipografia diversa dalla precedente, la redazione non aveva una tipografia propria, ma veniva impaginata (un nuovo e più accattivante impaginato) da grafici interni alla redazione. Aumentarono le pagine (24 pagine poi 28 poi 32) e alcune di queste per la prima volta vengono dedicate alla pubblicità. Viene aperta una nuova sede, questa volta di due stanze. Nel Maggio 2002 la tiratura cominciò a salire, fu l’anno in cui Mario Di Stasi ed il suo staff decisero di portare il giornale in edicola ad un prezzo simbolico di € 0,50. Il periodico era cosi diventato la voce ufficiale del campus salernitano, i temi erano sempre più scottanti e di attualità. Numero dopo numero l’obbiettivo era diventato non più e soltanto quello di informare della cronaca universitaria, ma anche quello di rompere tabù. Nel puntuale editoriale del direttore si poteva ascoltare la denuncia, la critica, la voce di migliaia di giovani, in un periodo storico che cominciava a portare allo scoperto i risultati di una cattiva gestione politica e amministrativa del Paese e mostrava i primi segni di una poi calzante crisi economica, sociale ed ideologica, dove i giovani venivano sempre più messi da parte. Disabilità, corruzione, baronato, droga, sessualità: sono questi alcuni dei temi che il periodico affronta. Nel 2003 il comune di Salerno viene colto da un improvviso “terremoto” politico a causa della questione sul registro delle unioni civili, “terremoto” che addirittura provoca le dimissioni dell’assessore Piero Cardalesi, favorevole ad una battaglia di civiltà (cit. corriere). Nello stesso periodo Controcampus manda in stampa, all’insaputa dell’accaduto, un numero con all’interno un’ inchiesta sulla omosessualità intitolata “dirselo senza paura” che vede in copertina due ragazze lesbiche. Il fatto giunge subito all’attenzione del caporedattore G. Boyano del corriere del mezzogiorno. È cosi che Controcampus entra nell’attenzione dei media, prima locali e poi nazionali. Nel 2003 Mario Di Stasi avverte nell’aria segnali di cambiamento sia della società che rispetto al periodico Controcampus. Pensa allora di investire ulteriormente sul progetto, in redazione erano presenti nuove figure: Ernesto Natella, Laura Muro, Emilio C. Bertelli, Antonio Palmieri. Il periodico aumenta le pagine, (44 pagine e poi 60 pagine), è stampato interamente a colori, la testata è disegnata più piccola e posizionata al lato sinistro della prima pagina. La redazione si trasferisce in una nuova sede, presso la palazzina E.di.su del campus di Salerno, questa volta per concessione dell’allora presidente dell’E.di.su, la Professoressa Caterina Miraglia che crede in Controcampus. Nello stesso anno Controcampus per la prima volta entra nel mondo del Web e a farne da padrino è Antonio Palmieri, allora studente della facoltà di Economia, giovane brillante negli studi e nelle sue capacità web. Crea un portale su piattaforma CMS realizzato in asp. È la nascita di www.controcampus.it e l’inizio di un percorso più grande. Controcampus è conosciuto in tutti gli atenei italiani, grazie al rapporto e collaborazione che si instaura con gli uffici stampa di ogni ateneo, grazie alla distribuzione del cartaceo ed alla nuova iniziativa manageriale di aprire sedi - redazioni in tutta Italia. Nel 2004 Mario Di Stasi, Antonio Palmieri, Emilio C. Bertelli e altri redattori del periodico controcampus vengono eletti rappresentanti di facoltà. Questo non permette di sporcare l’indirizzo e linea editoriale di Controcampus, che resta libera da condizionamenti di partito, ma offre la possibilità di poter accedere a finanziamenti provenienti dalla stessa Università degli Studi di Salerno che, insieme alla pubblicità, permettono di aumentare gli investimenti del gruppo editoriale. Ciò nonostante Controcampus rispetto alla concorrenza doveva contare solamente sulle proprie forze. La forza del giornale stava nella fiducia che i lettori avevano ormai riposto nel periodico. I redattori di Controcampus diventarono 15, le redazioni nelle varie università italiane aumentavano. Tutto questo faceva si che il periodico si consolidasse, diventando punto di riferimento informativo non soltanto più dei soli studenti ma anche di docenti, personale e politici, interessati a conoscere l’informazione universitaria. Gli stessi organi dell’istruzione quali Miur e Crui intrecciavano rapporti di collaborazione con il periodico. Dal 2005 al 2009 A partire dal 2005 Controcampus e www.controcampus.it ospitano delle rubriche fisse. Le principali sono: Università, la rubrica dedicata alle notizie istituzionali Uni Nord, Uni Centro e Uni Sud, rubriche dedicate alla cronaca universitaria Cominciano inoltre a prender piede informazioni di taglio più leggero come il gossip che anche nel contesto universitario interessa. La redazione di Controcampus intuisce che il gossip può permettergli di aumentare il numero di lettori e fedeli e nasce cosi da controcampus anche una iniziativa che sarà poi riproposta ogni anno, Elogio alla Bellezza, un concorso di bellezza che vede protagonisti studenti, docenti e personale amministrativo. Dal 2006 al 2009 la rivista si consolida ma la difficoltà di mantenete una tiratura nazionale si fa sentire anche per forza della crisi economia che investe il settore della carta stampata. Dal 2009 ad oggi Nel maggio del 2009 Mario Di Stasi, nel tentativo di voler superare qualsiasi rischio di chiusura del periodico e colto dall’interesse sempre maggiore dell’informazione sul web (web 2.0 ecc), decide di portare l’intero periodico sul web, abbandonando la produzione in stampa. Nasce un nuovo portale: www.controcampus.it su piattaforma francese Spip. Questo se da un lato presenta la forza di poter interessare e raggiungere un vastissimo pubblico (le indicizzazioni lo dimostrano), dall’altro lato presenta subito delle debolezze dovute alla cattiva programmazione dello stesso portale. Nel 2012 www.controcampus.it si rinnova totalmente, Mario Di Stasi porta con se un nuovo staff: Pasqualina Scalea (Caporedattore), Dora Della Sala (Vice Caporedattore), Antonietta Amato (segreteria di Redazione) Antonio Palmieri (Responsabile dell’area Web) Lucia Picardo (Area Marketing), Rosario Santitoro ( Area Commerciale). Ci sono nuovi responsabili di area, ciascuno dei quali è a capo di una redazione nelle diverse sedi dei principali Atenei Italiani: sono nuovi giovani vogliosi di essere protagonisti in un’avventura editoriale. Aumentano e si perfezionano le competenze e le professionalità di ognuno. Questo porta Controcampus ad essere una delle voci più autorevoli nel mondo accademico. Nel 2013 www.controcampus.it si aplia, il portale d'informazione universitario, diventa un network. Una nuova edizione, non più un periodico ma un quotidiano anzi un notiziario in tempo reale. Nasce il Magazine Controcampus, nascono nuovi contenuti: scuola, università, ricerca, formazione e lavoro. Nascono ulteriori piattaforme collegate alla webzine, non solo informazione ma servizi come bacheche, appunti, ricerca lavoro e anche nuovi servizi sociali. 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