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Come prepararsi al test professioni sanitarie 2019: cosa studiare

Daniela Saraco 20 Agosto 2019
D. S.
15/12/2024

Consigli per sapere come prepararsi al test professioni sanitarie 2019: come superare la prova, cosa studiare, quali argomenti approfondire e domande del test d'ingresso anni passati.

Il test d’accesso alla facoltà di Professioni Sanitarie è la prova d’ammissione  che gli studenti  devono superare se intendono frequentare  uno dei corsi triennali che fa parte delle lauree nelle professioni sanitarie.

Il test si svolgerà in contemporanea in tutta Italia mercoledì 11 Settembre. Le  domande non saranno uguali per tutte le università perchè, al contrario di quanto accade per medicina, veterinaria e architettura, i quesiti non vengono preparati dal Miur, ma dai singoli atenei che si basano sulle linee guida inserite nel bando pubblicato dal Ministero. Alcune università, comunque, aderiscono ai test proposti dal Cineca o dal Caspur. In questi casi le domande sono uguali o simili per tutti gli atenei aderenti.

E’ importante basare la propria preparazione seguendo degli step ben precisi, ovvero:

  • Conoscere le materie;
  • Informarsi su come si svolge il test;
  • Organizzare lo studio;
  • Esercitarsi.

Per prepararsi al test professioni sanitarie al meglio è importante soprattutto studiare, saranno avvantaggiati gli studenti che dalle scuole superiori portano una buona preparazione. Ma non devono scoraggiarsi gli studenti meno preparati, la cosa importante e impegnarsi molto nella preparazione del test d’accesso almeno in quest’ultimo periodo. Proprio per questo è preferibile  cominciare a studiare col dovuto anticipo, o su libri specifici o frequentando un apposito corso di preparazione e ancora leggendo le domande delle prove di Professioni Sanitarie degli anni passati.

Come prepararsi al test professioni sanitarie per superare la prova e domande anni passati

Il Ministero comunica ogni anno anche la lista degli argomenti che è opportuno studiare perché oggetto di domanda. Anche se le domande non sono uguali in tutta Italia, comunque i test preparati dalle università o dal Cineca dovranno rispettare le indicazioni date dal Ministero.

Il test sarà composto da 60 quesiti, suddivisi in modo diverso tra logica, biologia, cultura generale, chimica, matematica e fisica.

Ad ogni risposta corretta, sbagliata o non data sarà attribuito un preciso punteggio. Per prepararsi al test professioni sanitarie, allenarsi ed arrivare preparati il giorno della prova di ingresso, è indispensabile esercitarsi a mezzo libri di testo e simulazioni, senza trascurare ciò che accade nel mondo per poter risolvere i quesiti di cultura generale per cui non è previsto alcun programma ministeriale.

Come funziona la prova di ammissione: quali sono le domane del test

Le domande pur essendo elaborate dai singoli atenei, prevedono le stesse argomentazioni, ovvero:

  • 12 domande di cultura generale
  • 10 domande di logica
  • 18 domande di biologia
  • 12 domande di chimica
  • 8 domande di fisica e matematica

Per quanto concerne logica e cultura generale non c’è un programma specifico, ma bisogna affidarsi alle proprie conoscenze culturali acquisite nel corso degli anni scolastici e applicare le proprie capacità nel ragionamento logico: qui serve molto esercizio e allenamento!

Singole materie del test professioni sanitarie 2019: quali sono

  • Biologia. Per quanto riguarda Biologia gli argomenti da studiare sono la chimica dei viventi; la cellula, i tessuti animali, la riproduzione e l’ereditarietà,l’ambiente, anatomia dell’uomo.
  • Chimica. Gli argomenti di Chimica vertono sulla composizione della materia, le proprietà degli elementi, il legame chimico, le reazioni chimiche, le soluzioni, gli acidi e le basi, la chimica organica.
  • Fisica. Gli argomenti di Fisica da studiare sono la dinamica, la cinematica, le misure, l’elettrostatica e l’elettrodinamica, la termodinamica.
  • Matematica. Per  Matematica approfondire  gli insiemi numerici, algebra, geometria , probabilità e statistica.
© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto