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Come prepararsi al test Scienze della Formazione 2019: cosa studiare

Daniela Saraco 26 Agosto 2019
D. S.
15/12/2024

Come prepararsi al test Scienze della Formazione 2019: come prepararsi e cosa studiare per superare la prova d'accesso, su quali argomenti vertono  le domande e programma Miur.

Per chi ha deciso di diventare un maestro di scuola primaria, c’è una sola strada da percorrere: iscriversi a Scienze della Formazione Primaria.

Il corso di laurea Scienze della Formazione rientra  tra quelli ad accesso programmato nazionale e l’iscrizione è subordinata al superamento di un test di ingresso che si tiene contemporaneamente in tutta Italia, il tredici settembre. Per superare il test è necessario raggiungere  un punteggio minimo di 55/80 avendo a disposizione 150 minuti per rispondere a tutte le domande.

Per ogni risposta esatta sarà assegnato un punto, 0 per quelle errate o omesse.

Al punteggio conseguito nel test si aggiungono i punti per chi è in possesso di una Certificazione di competenza linguistica di lingua inglese di almeno Livello B1. Ecco i punteggi assegnati per ogni livello:

  • B1: punti 3
  • B2: punti 5
  • C1: punti 7
  • C2: punti 10

I quesiti delle prove d’accesso per il corso a numero chiuso sono decise in autonomia dai singoli atenei,che  possono scegliere di organizzare  internamente il quiz a risposta multipla o di affidarne l’elaborazione a società esterne. E’ comunque  il Miur a stabilire  argomenti delle domande e punteggio da attribuire alle risposte.

Non si conocono ancora i dettagli della struttura del test del 2019, ma per prepararsi al test Scienze della Formazione 2019 si può far riferimento a quanto ha stabilito il MIUR lo scorso anno. Il Ministro ha stabilito che le prove delle università singole dovevano essere composte da 80 domande, dei seguenti argomenti:

  • 40 domande di competenza linguistica e ragionamento logico;
  • 20 domande di cultura letteraria, storico-sociale e geografica;
  • 20 quesiti di cultura matematico-scientifica.

Cosa studiare e come prepararsi al test Scienze della Formazione 2019 per superare la prova

Le domande del test di Scienze della formazione dovrebbero essere, quindi,  ottanta  e vertono sulla conoscenza delle  competenze linguistica e ragionamento logico, cultura letteraria, storico-sociale e geografica, cultura matematico-scientifica. Per il superamento della prova bisogna, pertanto, esercitarsi su più argomenti.

Risultano utili, oltre i libri di testo specifici, le esercitazioni e le simulazioni sui vari siti on line. Infatti, diversi siti offrono la possibilità di prepararsi ai test seguendo dei corsi formativi brevi. Molto utile, per arrivare preparati il giorno dell’esame, è l’esercitazione sui quiz proposti gli anni precedenti. In questo modo c’è possibilità di memorizzare le risposte corrette e di diventare più intuitivi nelle domande di logica e comprensione linguistica!

Come funziona la prova di ammissione: quali sono le domane

Per prepararsi al test Scienze della Formazione al meglio è importante sapere come sono strutturate le domande.

Le domande oggetto dei test d’ingresso per il corso di laurea di Scienze della Formazione si suddividono in tre macro aree principali, ovvero:

  • Competenza linguistica e ragionamento logico

Le domande mirano alla conoscenza  del corretto utilizzo della lingua italiana, delle capacità di comprensione del testo e di completare logicamente un ragionamento.

  • Cultura letteraria, storico-sociale e geografica

Le domande vertono sulla conoscenza  dei generi letterari,  nella collocazione storico-sociale di classici della letteratura italiana, nel riconoscere opere e autori di letteratura. Occorre inoltre conoscere eventi storici cruciali con le relative cronologie, le tappe fondamentali della storia italiana ed europea, le specificità dell’organizzazione politica, economica e sociale e i principali fenomeni politico-culturali dell’età moderna e contemporanea. Infine, occorre sapere distinguere gli elementi di base della geografia astronomica, fisica, antropica, sociale ed economica.

  • Cultura matematico-scientifica

I quesiti mirano alla risoluzione di  problemi semplici facendo riferimento alle conoscenze di:

  • matematica ed informatica: insiemi numerici, calcolo aritmetico, calcolo algebrico, geometria euclidea, calcolo delle probabilità, analisi, elaborazione e presentazione dell’informazione.
  • scienze della terra e della vita: ambiente ed ecosistema, atmosfera, clima, acque, vita, evoluzione biologica, organismi viventi.
  • scienze della materia: elementi e sostanze chimiche, legami e reazioni chimiche, produzione dell’energia, fotosintesi, misura delle grandezze fisiche, principi di dinamica, termodinamica, ottica, elettricità, magnetismo, astronomia, mondo microscopico.
© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto