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Ricorso test scienze della formazione 2019 per irregolarità: scadenze

Daniela Saraco 17 Settembre 2019
D. S.
29/03/2024

Ecco come presentare ricorso test scienze della formazione primaria  2019 per irregolarità della prova d’accesso: come fare, date, scadenza e quali motivazioni addurre alla domanda.

I consigli dell’avvocato Michele Galvanico.

Il  tredici settembre si è svolta  l’ultima prova d’accesso  per i corsi ad accesso programmato nazionale: il test di Scienze della Formazione 2019.

Oltre l’attesa per i risultati, molti studenti sono presi dall’ansia dei ricorsi. Ma come fare ? Entro quanto tempo? A quale organo presentare la documentazione? Cerchiamo di fare chiarezza sull’iter da seguire per presentare ricorso al Test di scienze della formazione  2019.

Nonostante  il Corso di Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Scienze della Formazione Primaria sia un corso ad accesso programmato nazionale, il test non è uguale in tutta Italia e ogni ateneo gestisce la propria graduatoria.

Il test ha una durata massima di 150 minuti e si compone di 80 domande. Le domande specifiche sono decise in autonomia dai singoli atenei all’interno dei programmi ministeriali a cui devono attenersi.

Il punteggio  minimo per rientrare in graduatoria è di 55 punti, il massimo è pari ad 80 punti.  Sono ormai concluse le prove del test di scienze della formazione: per coloro che credono di non aver raggiunto  il punteggio sufficiente  e  durante il  test hanno  notato delle possibili irregolarità, c’è ancora una strada da percorrere :fare ricorso. 

Come fare ricorso al scienze della formazione per irregolarità: come funziona

Per ogni anomalia segnalata e dimostrabile, è prevista la possibilità di fare ricorso per il test di scienze della formazione. Se ti stai chiedendo in quali casi puoi fare ricorso, ecco alcuni esempi. Innanzitutto l’utilizzo di smartphone o smartwatch da parte di qualche candidato durante la prova.

Anche la mancata sigillatura dei pacchi che contengono le schede anagrafiche può essere un valido motivo per tentare la via del ricorso. Così come la presenza di personale non autorizzato all’interno dell’aula. Insomma, tutte quelle situazioni non conformi a quanto scritto nel bando possono essere motivo di ricorso.

Date e scadenze per presentare i ricorsi ai test d’accesso

Il TAR, Tribunale Amministrativo Regionale, è un organo di giustizia amministrativa di primo grado chiamato ad intervenire nel caso si riscontri un atto lesivo nei riguardi del proprio interesse per le disposizioni provenienti da pubbliche amministrazioni. Il ricorso al TAR è previsto per ottenere l’annullamento, la revoca o la modifica di un atto amministrativo.

Ci sono , ovviamente, dei tempi tecnici da rispettare: la scadenza prevista,  se non è stato superato il test Scienze della formazione  in seguito ad alcune irregolarità, è di 60 gioni dalla data in cui sono state pubblicate le graduatorie.

Se non si decide di fare ricorso collettivo,  è necessario contattare un avvocato per spiegare le ragioni che  inducono a fare ricorso. L’avvocato  lo notifica all’Università, al Ministero e ,infine,  lo deposita  al Tar .

L’Avvocato Michele Galvanico consiglia : “Presentare un ricorso è una scelta da fare con molta attenzione, sia per le motivazioni che inducono sia per le spese da sostenere. Proporre ricorso al Tar costa mediamente 3000-4000 euro. Considerate che ci sono più di 1000 euro solo di tasse e spese vive.”

– Continua l’avvocato – “Ricordo che lo Stato paga il costo del ricorso in caso di difficoltà economiche per persone con reddito del nucleo familiare inferiore a 11.528,41 euro. Presentare, quindi,  un ricorso collettivo può comportare notevoli risparmi attraverso la ripartizione tra più soggetti di alcune spese comuni.”

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto