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Istituto Alberghiero: cosa si studia e si diventa, materie e sbocchi

Daniela Saraco 14 Maggio 2020
D. S.
12/12/2024

Ecco perché scegliere l’istituto alberghiero: cosa si studia e cosa si diventa con questo diploma di maturità, materie che si studiano e sbocchi professionali previsti.

Le info per chi vuole iscriversi a questo istituto, programmi, biennio e triennio,  opportunità di lavoro o di studio post diploma.

A gennaio gli studenti dell’ultimo anno delle scuole medie devono iscriversi agli istituti superiori, scegliendo l’indirizzo di studio per il quale hanno più interesse. Come scegliere la scuola superiore tra licei, istituti tecnici e professionali? L’orientamento delle medie è uno dei momenti cruciali per qualsiasi studente.

Sicuramente chi sogna di diventare cuoco, cameriere o  receptionist, non può che scegliere l’istituto alberghiero. La scuola alberghiera, pubblica o privata che sia, prevede un percorso formativo anche di cinque anni, come per le altre scuole superiori.

Dopo aver conseguito il diploma professionale, è possibile continuare gli studi. Alcuni studenti scelgono di conseguire la qualifica di tecnico dei servizi turistici o di tecnico dei servizi di ristorazione. Mentre i più volenterosi, che ambiscono agli sbocchi lavorativi più prestigiosi, possono anche scegliere di proseguire con la laurea all’Università. Ma quali materie si studiano all’istituto alberghiero? Quale è il programma della scuola alberghiera?

La passione per la cucina, l’accoglienza ed il turismo, possono incentivare la nascita di professionisti molto richiesti nel mercato del lavoro. Figure professionali come chef o sommelier, ad esempio, hanno realizzato la propria fortuna attraverso studio e dedizione. L’interesse per l’enogastronomia, ultimamente aumentato grazie anche ai programmi televisivi capitanati da chef importanti, come Gualtiero Marchesi, Luca Montersino, Alessandro Borghese, Bruno Barbieri, Simone Rugiati e Carlo Cracco, hanno però concesso all’istituto di recuperare un gran  numero di iscritti .

L’istituto professionale alberghiero ha sbocchi professionali diversi. E pertanto, anche un’offerta didattica specifica. Lo scopo è di formare professionisti qualificati, che possono lavorare nelle cucine, nelle sale dei ristoranti, ma anche negli alberghi e nelle strutture ricettive. Lo scopo educativo, difatti, punta principalmente  alla valorizzazione del turismo, dell’ospitalità  e dell’enogastronomia.

Cosa si studia all’istituto alberghiero: materie e insegnamenti di questo diploma di maturità

L’stituto alberghiero prevede un percorso formativo della durata minima di 3 anni e massima di 5. Alla fine del triennio si consegue un diploma professionale che consente già di lavorare. E’ inoltre possibile proseguire il percorso di studi per altri due anni e conseguire un diploma di maturità. Inoltre, l’offerta formativa prevede tre diversi indirizzi: enogastronomia, servizi di sala e di vendita e accoglienza turistica, che permettono agli studenti di specializzarsi nell’ambito di loro interesse.
Le materie di studio non sono molto diverse da quelle tradizionali, ovvero: italiano, matematica, inglese, francese, storia, diritto ed economia, educazione fisica, religione o attività alternative.

Inoltre si studiano le materie di riferimento specialistiche come:

  • scienza e cultura dell’alimentazione,
  • scienza degli alimenti,
  • laboratori di servizi enogastronomici e di accoglienza,
  • gestione delle aziende di ristorazione,
  • tecnica dell’azienda turistica e alberghiera.

Inoltre gli studenti  effettuano stage presso ristoranti, alberghi, pasticcerie, per acquisire la pratica lavorativa. Questo perché l’istituto basa la didattica più sull’aspetto pratico che su quello teorico avvalendosi appunto del tirocinio. Ma quali sono i lavori che un diplomato dell’istituto alberghiero può fare? Quali gli sbocchi professionali più interessanti? In base all’indirizzo di studio prescelto, i maturandi possono diventare:

  • chef,
  • cuochi,
  • pasticceri,
  • maitre,
  • sommelier,
  • camerieri,
  • barman,
  • responsabili di sala,
  • gestori di locali
  •  receptionist
  • hostess/steward fieristici
  • tour operator
  • guida turistica
  • animatore

Inoltre, con le nuove attività manageriali, gli studenti con il diploma alberghiero possono fornire consulenza ai ristoranti, agli alberghi e alle industrie alimentari. Infine possono diventare blogger di cucina. 

Università consigliate dopo l’istituto alberghiero

La formazione che offre questo istituto, permette agli studenti di iscriversi a molti corsi universitari, come:

  • l’Università degli Studi di scienze gastronomiche;
  • facoltà linguistiche ,nella ristorazione e nel turismo le lingue sono molto importanti
  • corsi di studi su Scienze dell’Alimentazione
  • corsi di laurea in Scienze del turismo
  • Economia del Turismo o in Economia e Gestione dei servizi turistici.

Ci sono poi i corsi di alta formazione, come:

  • Management Alberghiero;
  • Food & Beverage Junior Manager;
  • Tecnico di amministrazione, finanza e controllo di gestione;
  • Management Turistico

Questo istituto da, in pratica, svariate opportunità lavorative e di studio.

© Riproduzione Riservata
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Daniela Saraco Sona una donna, una madre, una docente. Scrivo di scuola e di formazione perché è il mio mondo quotidiano. La Direzione di Controcampus mi ha affidato la rubrica sulla scuola, per aiutare a capire meglio le notizie che raccontano la realtà scolastica, con pochi e semplici passaggi: • Cronaca, ossia il racconto dei fatti interessanti accaduti nel mondo della scuola • Inchiesta, è l'approfondimento di un tema attraverso ricerche e interviste. • Intervista, è interessante fare due chiacchiere con una persona particolare che ci può raccontare un'esperienza o una sua opinione. Perché è così difficile raccontare la scuola sui giornali? Perché è difficile trovare giornalisti davvero specializzati nel settore, che ha le sue caratteristiche peculiari e anche il suo lessico giuridico. Far scrivere un articolo sulla scuola a qualcuno che non sa cosa sia un PTOF, ignora le direttive delle ultime circolari ministeriali, non conosce la differenza fra un concorso abilitante per entrare in ruolo e uno aperto solo agli abilitati è come affidare la spiegazione di un discorso finanziario a un giornalista che non mastica neppure i termini base dell'economia. Gli articoli che riguardano la scuola e i suoi problemi, solitamente, nelle redazioni ormai sono affidati in molti casi a cronisti generici. Questo perché, mancando pagine specializzate e un interesse continuativo per il settore, l'articolo parte quasi sempre da un fatto specifico di cronaca spicciola avvenuto in tale o tal altro istituto, e che viene portato a conoscenza dei media da persone estranee alla scuola stessa. Io, invece, essendo ferrata sulle normative del settore e sui termini tecnici e avendo una memoria storica consolidata di quanto è avvenuto in precedenza, racconto episodi e avvenimenti di cui capisco la reale sostanza. Una scuola non ha un ufficio stampa o un addetto ai rapporti con i media, il Ministero non interviene se non con scarni comunicati che riguardano cose sue, i Presidi si trovano a dover rispondere a domande che rischiano di toccare particolari aspetti della privacy degli alunni e che, se rivelati incautamente, possono avere pesanti ripercussioni sulle vite di ragazzi spesso minorenni. Ecco perché risulta importante e necessario far scrivere di scuola a chi la scuola la fa! Leggi tutto